Una breve spiegazione del Paradiso

Paradiso (in ebraico “gan”, in persiano “pairidaeza”, che vuol dire “giardino”; in greco “paradeisos”, che vuol dire ugualmente “giardino”) fu detto il giardino di delizie dove furono posti i nostri progenitori. Ora questo termine indica il Cielo, dove i beati godranno la felicità eterna.

L’Antico Testamento

L’Antico Testamento tratta del fine ultimo dell’uomo e della sua salvezza.

Si ricorda lo “sceol” (2 Maccabei 7) dove andavano gli antichi giusti in attesa di seguire il Redentore al Cielo.

Non si parla però della visione beatifica, se non in modo oscuro: “Mi riempirai di gaudio col tuo volto” (Salmo 15,11).

E ancora: “giusti vivranno in eterno e presso il Signore è la loro ricompensa.” (Sapienza 3,16).

Il Nuovo Testamento

“I benedetti dal padre risplenderanno come il sole nel regno del Padre.” (Matteo 13,43).

Dice San Paolo: “Vediamo ora attraverso uno specchio in un mistero. Allora, invece, faccia a faccia. Ora conosco in parte, allora, invece, conoscerò come sono conosciuto.” (1 Corinzi 19,12).

Le beatitudini

La beatitudine è gloria perfetta nel Paradiso. Essa consiste nella visione beatifica come beatitudine essenziale, a cui si aggiungono altri doni come beatitudine accidentale.

La beatitudine essenziale

Ciò che forma la gioia essenziale dei beati del paradiso è la visione di Dio. Essa è la cognizione chiara, intuitiva (da intendersi come vedere direttamente e immediatamente senza mediazione di creature) e facile, non però comprendente, di Dio come è in sé. Ovvero non si riuscirà mai comprendere totalmente Dio.

Il principio della visione beatifica è il Lume di gloria, che è un abito soprannaturale che perfeziona l’intelletto e lo rende capace di vedere Dio intuitivamente.

A riguardo bisogna distinguere due oggetti:

Un oggetto primario.

U oggetto secondario
.

L’oggetto primario della visione beatifica è Dio stesso. I Beati perciò vedono faccia a faccia Dio, Uno e Trino, la sua natura ed essenza, i suoi attributi, le Persone e le processioni. Vedono anche il Divin Verbo nella sua natura Divina e Umana.

L’oggetto secondario sono le creature conosciute in Dio. Alcuni teologi asseriscono che i Beati in Dio vedono tutte le cose. San Tommaso dice che ciascun Beato vede tutto ciò che lo riguarda. Ragione di questa limitazione, secondo l’Aquinate, è il maggiore o minore grado di gloria, che dà un lume più o meno grande nella visione intuitiva. Infatti, i Beati vedono tutto Dio, ma non totalmente essendo infinito e non potendosi perciò avere dalla creatura una visione onnicomprensiva. Secondo questo grado è più o meno intensa la chiarezza della visione e più o meno estesa secondo il grado di gloria.

La visione beatifica porta con sé l’amore beatifico col quale i beati amano Dio perfettamente.

La beatitudine accidentale

La beatitudine accidentale consiste nel gaudio proveniente dai beni creati. Se la gioia del possesso di Dio nel Paradiso si può contrapporre alla pena del danno nell’Inferno, la beatitudine accidentale si può contrapporre alla pena del senso. I Beati, infatti, avranno insieme al possesso di Dio ogni bene, senza alcun male. Anima e corpo saranno nella piena felicità.

Ma vediamola nei particolari questa piena felicità:

Non ci saranno più lacrime.

Non ci saranno più lutti.

Non ci sarà più dolore.

Non ci sarà più fame.

Non ci sarà più sete.

Non si patiranno più le intemperie.

Non si avvertirà più il morso della concupiscenza.

Fra i beni della beatitudine accidentale del Cielo viene indicata anche l’aureola (corona d’oro) e cioè una speciale ricompensa riguardante che sarà data ad alcuni Santi e cioè ai Martiri, ai Vergini e ai Dottori. Essa corrisponde al triplice combattimento: contro il mondo, la carne e il demonio.

Due questioni legate al Paradiso

Ci sono due questioni legate al Paradiso. Sono:

L’incomprensibilità della beatitudine.

Che cosa effettivamente esso sia.


La gloria e la felicità del paradiso non sono descrivibili né comprensibili totalmente su questa terra. Spesso ci si domanda: ma cosa si farà? Come si potrà essere veramente felici facendo sempre la stessa cosa per l’eternità?

Sant’Alfonso, nel suo Apparecchio alla Morte, utilizza questo esempio: “Se a un cavallo dicessero che il padrone fa un grande pranzo, ammesso che potesse capire, intenderebbe che il padrone imbandisce un pranzo con avena e fieno di prima qualità. Molto meno intendiamo noi dei doni che ci sono riservati in cielo.”

Per quanto riguarda cosa effettivamente sia il Paradiso, va detto che Gesù non ha rivelato dove si trovi il Paradiso. Alcuni teologi, parlando dei “cieli nuovi e terra nuova” che si avranno alla fine del mondo, pensano che i corpi glorificati potranno discendere anche in questa terra purificata e bella.

Fonte:

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I Novissimi – Le realtà ultime della vita dell'uomo.
Tutto sui Novissimi ovvero quelle verità di fede sulle realtà ultime che hanno costutuito da sempre materia di seria meditazione per il popolo di Dio e di cui la neochiesa, ormai da tempo, non parla più con grande danno delle anime che non pensano più alla vita futura e alle conseguenze eterne delle proprie azioni.Altro
I Novissimi – Le realtà ultime della vita dell'uomo.

Tutto sui Novissimi ovvero quelle verità di fede sulle realtà ultime che hanno costutuito da sempre materia di seria meditazione per il popolo di Dio e di cui la neochiesa, ormai da tempo, non parla più con grande danno delle anime che non pensano più alla vita futura e alle conseguenze eterne delle proprie azioni.
Francesco I
Dal Catechismo di San Pio X
13. Per qual fine Dio ci ha creati? _ Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell'altra, in paradiso.
14. Che cos'è il paradiso? Il paradiso è il godimento eterno di Dio, nostra felicità, e, in Lui, di ogni altro bene, senza alcun male.
15. Chi merita il paradiso? Merita il paradiso chi è buono, ossia chi ama e serve …Altro
Dal Catechismo di San Pio X
13. Per qual fine Dio ci ha creati? _ Dio ci ha creati per conoscerlo, amarlo e servirlo in questa vita, e per goderlo poi nell'altra, in paradiso.

14. Che cos'è il paradiso? Il paradiso è il godimento eterno di Dio, nostra felicità, e, in Lui, di ogni altro bene, senza alcun male.

15. Chi merita il paradiso? Merita il paradiso chi è buono, ossia chi ama e serve fedelmente, Dio, e muore nella sua grazia.

16. I cattivi che non servono Dio e muoiono in peccato mortale, che cosa meritano? I cattivi che non servono Dio e muoiono in .peccato mortale, meritano l'inferno.

17. Che cos'è l'inferno? L'inferno è il patimento eterno della privazione di Dio, nostra felicità e nel fuoco ogni altro male senza alcun bene.

18. Perchè Dio premia i buoni e castiga i cattivi? Dio premia i buoni e castiga i cattivi, perché è la giustizia infinita.
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95. Gesù Cristo tornerà mai più visibilmente su questa terra? Gesù Cristo tornerà visibilmente su questa terra alla fine del mondo per giudicare i vivi e i morti, ossia tutti gli uomini, buoni e cattivi.

96. Gesù Cristo per giudicarci aspetterà sino alla fine del mondo? Gesù Cristo per giudicarci non aspetterà sino alla fine del mondo, ma giudicherà ciascuno subito dopo la morte.

97. Ci sono due giudizi? Ci sono due giudizi: l'uno particolare, di ciascuna anima, su-bito dopo morte; l'altro universale, di tutti gli uomini, alla fine del mondo.

98. Di che cosa ci giudicherà Gesù Cristo? Gesù Cristo ci giudicherà del bene e dei male operato in vita, anche dei pensieri e delle omissioni.

99. Dopo il giudizio particolare, che avviene dell'anima? Dopo il giudizio particolare, l'anima, se è senza peccato e senza debito di pena, va in paradiso; se ha qualche peccato veniale o qualche debito di pena, va in purgatorio finchè abbia soddisfatto; se è in peccato mortale, qual ribelle inconvertibile a Dio va all'inferno.

100. I bambini morti senza Battesimo dove vanno? I bambini morti senza Battesimo vanno al Limbo, dove non è premio soprannaturale nè pena; perchè, avendo il peccato originale, e quello solo, non meritano il paradiso, ma neppure l'inferno e il purgatorio.

101. Che cos'è il purgatorio? Il purgatorio è il patimento temporaneo della privazione di Dio, e di altre pene che tolgono dall'anima ogni resto di peccato per renderla degna di veder Dio.

102. Possiamo noi soccorrere e anche liberare le animo. dalle pene del purgatorio? Possiamo soccorrere e anche liberare le anime dalle pene del purgatorio con i suffragi, ossia con preghiere, indulgenze, elemosine e altre opere buone, e sopra tutto con la santa Messa.

103. È certo che esistono il paradiso e l'inferno? È certo che esistono il paradiso e l'inferno: lo ha rivelato Dio; spesse volte promettendo ai buoni l'eterna vita, e il suo stesso gaudio, e minacciando ai cattivi la perdizione e il fuoco eterno.

104. Quanto dureranno il paradiso e l'inferno? Il paradiso e l'inferno dureranno eternamente
Tempi di Maria
Verità eterne ed immutabili