Francesco I
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Coronavirus: chiese chiuse, bar e centri commerciali aperti - Corrispondenza romana

(Mauro Faverzani) Nessun Comune della provincia di Cremona rientra nella «zona rossa», che ha viceversa bloccato ingressi e uscite in e dai Comuni delle province di Codogno e Lodi. Cremona non è isolata. Nella piazza principale, pur con alcune limitazioni orarie, i bar sono aperti, molti si fermano a bere un caffè tra amici, seduti serenamente ai tavolini, fanno capannello nei pressi dell’edicola, passeggiano spensierati, pochi sono muniti di mascherina, unico indizio di una città in allerta per la degenza presso il locale ospedale di due casi accertati di coronavirus «Covid-19» e di altri tre provenienti dal Lodigiano.

In funzione preventiva, come nelle altre realtà lombarde, il Sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti, con un’ordinanza ha chiuso tutte le scuole per un paio di settimane, sospeso il mercato pubblico, le manifestazioni sportive e gli eventi pubblici. Chiuse anche le università e i cinema. In Prefettura si riunisce periodicamente il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, per monitorare costantemente la situazione. I centri commerciali però, pur essendo luoghi di aggregazione per eccellenza, senz’altro tra i più frequentati, sono affollati, i negozi pieni e le farmacie stracolme, soprattutto di gente a caccia di mascherine e disinfettanti, peraltro già esauriti ovunque: e tutto questo in quanto la stessa Prefettura non ha ravvisato, al momento, «elementi tali» da determinare la «chiusura di imprese o di esercizi commerciali», che dovranno tenere le serrande abbassate solo di sabato e domenica, trovandosi ora Cremona in «zona gialla». Eppure, con sorprendente tempestività, già sabato scorso il Vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha disposto in tutta la Diocesi l’immediata sospensione di qualsiasi celebrazione della Santa Messa a qualsiasi ora di qualsiasi giorno, festivo o feriale che sia, dispensando «i fedeli dall’obbligo del precetto festivo». Ma non solo: allo stesso modo ha cancellato catechesi, incontri di preghiera o eventi culturali e chiuso gli oratori, blindatissimi «fino a nuova disposizione». La stessa celebrazione dei funerali «è consentita invitando i familiari a circoscrivere la partecipazione ai soli parenti stretti».

Il giorno dopo un’ordinanza, firmata dal ministro della Salute, Speranza, e dal presidente di Regione Lombardia, Fontana, ha disposto sì la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, «comprese le cerimonie religiose», ma solo nei Comuni della “zona rossa”, quelli cioè isolati ovvero Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. Non Cremona, dove paradossalmente si può fare l’aperitivo con gli amici, trovarsi in pizzeria e recarsi al centro commerciale, ma non ricevere l’Eucaristia, né riunirsi in chiesa in preghiera, per chiedere protezione contro il coronavirus. Incredibile, eppure paradigmatico: l’esempio di mons. Napolioni ha fatto “scuola” ed è stato, infatti, seguito a ruota anche dal Vescovo di Piacenza, mons. Gianni Ambrosio, e dall’arcivescovo metropolita di Milano, mons. Mario Delpini, che pure hanno chiuso al culto edifici sacri ed oratori, sospendendo di conseguenza anche le funzioni quaresimali. Prevedibilmente altri seguiranno.

Al confronto più lungimirante appare persino la diocesi di Hong Kong, dove, pur a fronte di ben altra emergenza rispetto a quella italiana, quanto meno parrocchie e cappelle sono rimaste aperte e sono state organizzate adorazioni quotidiane del Santissimo Sacramento, per invocare la fine del pestilenziale morbo. Inoltre viene assicurata la celebrazione di matrimoni e funerali.
corrispondenzaromana.it
N.S.dellaGuardia
I centri commerciali, aperti tutto l'anno domeniche e festività incluse, sono le nuove cattedrali dove adorare il dio della modernità e del progressismo, l'unico "che non teme nulla", nemmeno le presunte pandemie (forse perché sa che sono presunte?).
Questo "dio" teme solo una cosa: il Santo Sacrificio della Messa.
Lasciamoli pure credere di aver vinto, di averlo sconfitto.
Lasciamoli ai loro …Altro
I centri commerciali, aperti tutto l'anno domeniche e festività incluse, sono le nuove cattedrali dove adorare il dio della modernità e del progressismo, l'unico "che non teme nulla", nemmeno le presunte pandemie (forse perché sa che sono presunte?).
Questo "dio" teme solo una cosa: il Santo Sacrificio della Messa.
Lasciamoli pure credere di aver vinto, di averlo sconfitto.
Lasciamoli ai loro sorrisetti beffardi (vedi foto dell'usurpatore di Sant' Ambrogio).
Carlo Maria
Se avessero paura delle messe solo perché potrebbero essere affollate, potrebbero sospendere il limite giornaliero al numero di messe per ogni sacerdote (introdotto solo dopo il Concilio Vaticano II) in modo da avere molte più messe celebrate ogni giorno e quindi in modo da avere meno fedeli ad ogni messa senza diminuire la partecipazione complessiva alle messe!
Pietro da Cafarnao
Isaia 2, 17-22 : 3, 1-26
"Sarà piegato l'orgoglio degli uomini, sarà abbassata l'alterigia umana; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno e gli idoli spariranno del tutto. Rifugiatevi nelle caverne delle rocce e negli antri sotterranei, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. In quel giorno ognuno getterà gli …Altro
Isaia 2, 17-22 : 3, 1-26
"Sarà piegato l'orgoglio degli uomini, sarà abbassata l'alterigia umana; sarà esaltato il Signore, lui solo in quel giorno e gli idoli spariranno del tutto. Rifugiatevi nelle caverne delle rocce e negli antri sotterranei, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. In quel giorno ognuno getterà gli idoli d'argento e gli idoli d'oro, che si era fatto per adorarli, ai topi e ai pipistrelli, per entrare nei crepacci delle rocce e nelle spaccature delle rupi, di fronte al terrore che desta il Signore e allo splendore della sua maestà, quando si alzerà a scuotere la terra. Guardatevi dunque dall'uomo, nelle cui narici non v'è che un soffio, perché in quale conto si può tenere?
3:1 Ecco infatti, il Signore, Dio degli eserciti, toglie a Gerusalemme e a Giuda ogni genere di sostegno, ogni riserva di pane e ogni sostentamento d'acqua... Io metterò come loro capi ragazzi, monelli li domineranno. Il popolo userà violenza: l'uno contro l'altro, individuo contro individuo; il giovane tratterà con arroganza l'anziano, lo spregevole, il nobile...La loro parzialità verso le persone li condanna ed essi ostentano il peccato come Sòdoma: non lo nascondono neppure; disgraziati! Si preparano il male da se stessi. Beato il giusto, perché egli avrà bene, mangerà il frutto delle sue opere. Guai all'empio! Lo colpirà la sventura, secondo i misfatti delle sue mani avrà la mercede. Il mio popolo! Un fanciullo lo tiranneggia e le donne lo dominano. Popolo mio, le tue guide ti traviano, distruggono la strada che tu percorri. Il Signore appare per muovere causa, egli si presenta per giudicare il suo popolo. Il Signore inizia il giudizio
con gli anziani e i capi del suo popolo:
«Voi avete devastato la vigna; le cose tolte ai poveri sono nelle vostre case. Qual diritto avete di opprimere il mio popolo, di pestare la faccia ai poveri?».
Oracolo del Signore, Signore degli eserciti. Dice il Signore:
«Poiché si sono insuperbite le figlie di Sion e procedono a collo teso, ammiccando con gli occhi, e camminano a piccoli passi facendo tintinnare gli anelli ai piedi, perciò il Signore renderà tignoso il cranio delle figlie di Sion, il Signore denuderà le loro tempie». In quel giorno il Signore toglierà l'ornamento di fibbie, fermagli e lunette, orecchini, braccialetti, veli, bende, catenine ai piedi, cinture, boccette di profumi, amuleti, anelli, pendenti al naso, vesti preziose e mantelline, scialli, borsette, specchi, tuniche, cappelli e vestaglie. Invece di profumo ci sarà marciume, invece di cintura una corda, invece di ricci calvizie, invece di vesti eleganti uno stretto sacco, invece di bellezza bruciatura. «I tuoi prodi cadranno di spada, i tuoi guerrieri in battaglia». Si alzeranno lamenti e gemiti alle tue porte e tu, disabitata, giacerai a terra."
il vandea
La vera peste sono i falsi vescovi modernisti.
Suari
E ormai è pandemia