Maria è Corredentrice, nessun dubbio. Ce lo spiega un santo sacerdote

Cari amici lettori, "l'anima orante" ormai collaboratrice con l'apostolato di Tempi di Maria mi ha fatto giungere un primo contributo (ne promette altri...) sul'importante tema della Corredenzione della Vergine Maria, tema tornato attuale dopo il negazionismo mariano di papa Francesco che tanto ha ferito la sensibilità mariana di numerosissimi cattolici. Come nei primi secoli della Chiesa il dogma cristiano è andato costruendosi e affinandosi attraverso la difesa delle verità di fede contro le insinuazioni degli eretici, prendiamo spunto anche noi da tanti errori e minimalismo mariani per difendere la Madre di Cristo e Madre nostra, cementando la verità della corredenzione mariana con articoli che possano chiarirne lo spessore teologico. Buona lettura

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Corredentrice, generosa Cooperatrice del Divino Redentore”, non è ancora il titolo di un nuovo dogma mariano, per quanto sia ultimamente tanto criticato e dibattuto, e soprattutto fortemente richiesto dalle apparizioni della Regina dei Popoli. E' piuttosto il titolo di un libretto, di Don Albino Sterzi, assistente per la città di Genova della Gioventù Femminile di Azione Cattolica intorno agli anni '50 e sacerdote profondamente mariano. Le sottotitolate “Note di dottrina e pedagogia mariana per le delegate delle sezioni minori della G.F.” sono indirizzate nello specifico alla formazione dottrinale delle educatrici di bambine e ragazze di A.C. Spaziano dai fondamenti teologici, teleologici e specificamente mariani del mistero della Corredenzione, alle conseguenti implicazioni per la vita soprannaturale del Corpo Mistico, la Chiesa e le sue membra. Interessanti appendici completano la pubblicazione: l'una – ascetica – sugli insegnamenti per la vita spirituale nell'imitazione di Maria Corredentrice; l'altra di indirizzo operativo per le educatrici di A.C. che intendano formare vere giovani cristiane, autentiche adoratrici del Padre, nell'imitazione di Maria, Madre di Gesù e nostra, attraverso la conoscenza del titolo, dei meriti e dell'azione di Corredentrice.

«La Chiesa insegna che Maria è stata scelta da Dio a cooperatrice – cita don Sterzi in apertura del suo scritto – in quell'opera di redenzione che ha come fine la riconciliazione degli uomini con Dio e che ebbe il suo apice nel sacrificio del Calvario: per questo Maria è chiamata giustamente la Corredentrice».

Il primo motivo per cui la nostra attenzione non può non fermarsi su questo piccolo documento, è l'evidenza che nel secolo scorso, o almeno fino al Concilio, la strada verso questa verità della Corredenzione Mariana appariva semplice e ben spianata; la teoria corredenzionista era spesso data per assodata, era presente esplicitamente nella devozione popolare, in letteratura minore, in piccole pubblicazioni a sussidio della preghiera o della formazione dei fedeli: in quest'ultimo filone è interessante annoverare l'agile libretto, che però a sua volta cita ripetutamente Papi e Santi che altrettanto naturalmente davano questo titolo a Maria Santissima anche in fonti di magistero.

Riassumere queste 80 pagine densissime è presochè impossibile, ma cerchiamo di proporre alcuni spunti che confermino quanto finora detto, ed anche quanto ad oggi non ancora riconosciuto ufficialmente.

Analizziamo in questo primo scritto come Maria per la Sacra Scrittura dei Vangeli sia Corredentrice e come la Tradizione Cattolica ed i pontefici abbiano ripetutamente sottolineato questa verità, in una spiegazione analitica in cui l'autore don Sterzi ci accompagna sapientemente.

Maria nel Sacrificio di Gesù o La Corredentrice

Don Sterzi fa in primis un resoconto degli eventi in cui la Madonna si è unita al Sacrificio del Divin Figlio, e massimamente nel suo Fiat!, alla presentazione al tempio e infine sul Calvario.

All'annunciazione «colla sua carne diede la materia per la formazione della vittima e tale vittima custodì e nutrì fino al tempo stabilito per il sacrificio»: con queste parole di Pio X, l'autore si insinua nelle pieghe divine dell'annunciazione, per cui sostiene che Maria è corredentrice “fin già” perchè ha dato agli uomini il Redentore; poi perchè «il di Maria fu anche un all'opera di Gesù», «pieno di generoso slancio verso la salvezza e la redenzione. Era tutta l'umanità che in Maria si apriva alla redenzione»; infine perchè «non solo divenne la madre di Gesù, del Verbo incarnato (…) ma di Gesù vittima del Calvario». In un secondo momento quando presenta il Bambino al tempio il vecchio Simeone profetizza «quale sarà la sua missione accanto al Figlio e quale il significato profondo della sua maternità (…) dovrà condividere e partecipare alle sofferenze del Figlio. (…) C'è un dolore, una spada, che sacrificherà il Figlio ed anche la Madre. (…) Maria capì certamente il significato unico di quello che era avvenuto e si unì a questo atto di offerta del Figlio, offrendosi alla spada del dolore». E come dichiarò Pio X «nel tempio si offerse, col Figlio, totalmente a Dio». Don Sterzi sottolinea come le parole di Simeone avranno certamente illuminato anche la vita nascosta di Nazaret: «Maria da quel momento sapeva che un grande dolore l'attendeva e che a questa pena era legata la redenzione dell'umanità (…) che il cuore di Maria fu quasi tutto trafitto dalle sue sottili radici e colmato di infinita pena. Il suo cuore divenne simile a quello del Figlio suo in un modo che non sappiamo immaginare (…) così tutta la vita nascosta è oramai orientata verso la Croce (…) soltanto c'è da attendere l'ora dell'immolazione, per Gesù la vita nascosta è una lunga preparazone al sacrificio, Maria pure si prepara: nell'amore, nella fede, nell'ardore. Essa ancora e sempre guarda Gesù e così in lei cresce l'amore al Padre, agli uomini e il desiderio di offrirsi per la gloria del Padre e la salvezza degli uomini». Infine il Calvario: Gesù è Sacerdote e Vittima, la Madre è colei che la presenta all'altare. «Era disegno di Dio che a prezzo di tale comunione di dolori e sofferenze Maria meritasse di diventare la madre, la mediatrice nostra, dispensatrice di tutte le grazie. Voleva Iddio che attraverso il sacrificio della croce risultasse più evidente a tutti il legame tra Maria e Gesù di cui essa diventava cooperatrice, e tra Maria e noi di cui diventava Madre e Corredentrice».

Ma in che modo la Madre era unita al Figlio e Redentore? Nelle intenzioni, nell'offerta e nel dolore. Nelle intenzioni poiché come scrive don Sterzi «una cosa è certa: nella passione di Gesù il cuore di Maria battè all'unisono con quello del Figlio (…) essa fu la fedelissima. Essa era tutta protesa in attenzione adorante verso il Figlio suo divino per imitarlo, per conformarsi a Lui. Sicchè Maria arrivò alla passione preparatissima nello spirito. Essa era conscia del valore che la passione aveva nella missione del Figlio e nella storia dell'umanità». E per questo ne condivideva l'intenzione, quale prova suprema dell'amore di Gesù al Padre ed agli uomini. Gesù «attenderà la passione con desiderio e gioia. Maria non poteva sentire diverso. In essa si era radicato il desiderio della gloria del Padre, il culto della Sua volontà e l'amore per la salvezza degli uomini. E come Gesù si protendeva con tutto lo slancio dell'anima verso l'ora voluta dal Padre, anch'essa si rivolse a quella pronta ad offrire tutto quanto il Padre richiedeva (…). Maria gli fu accanto pronta a seguirlo per quella viapiena del desiderio di glorificare Dio, di soffrire col Figlio, di salvare il mondo (…) ben preparata nell'animo a condividere le intenzioni sacerdotali del Figlio».

E ben sottolinea l'autore a questo punto che «la tradizione cattolica e il magistero della Chiesa sono UNANIMI nel sottolinerare la UNIONE intima di intenzione e di volontà tra Maria e Gesù nell'offerta del sacrificio» e riporta come Pio X incalzasse su questo punto.

Per quanto riguarda l'unione nell'offerta, escludendo che questa sia potuta avvenire in senso proprio di partecipazione all'atto sacerdotale, o che Maria potesse aver influito sull'atto di volontà di Gesù di offrirsi, l'autore spiega che «la tradizione cattolica e l'insegnamento dei pontefici da Leone XIII a Pio XII affermano nella maniera più chiara che pure Maria si unì all'offerta di Gesù, offrendoLo al Padre». «Presso la Croce lo ha offerto vittima per noi» dice Pio XI.

Quindi in modo secondario ma reale, Maria partecipò alla stessa offerta di Gesù «in un modo unico che resta e resterà suo esclusivo privilegio, in ragione della sua maternità. Infatti essa si unì all'atto di accettazione della volontà divina di Gesù (…) come Madre. In questa maniera potè quindi offrire Gesù: consentendo come madre alla Sua morte, ed unendosi alla Sua offerta». Benedetto XV esprime così: «Maria patì e quasi morì col Figlio pazientee morente, abdicò ai diritti materni per la salvezza degli uomini e, per quanto dipendeva da Lei, immolò il suo figlio per placare la divina giustizia»; mentre Pio XII «lo offerse al Padre sul Golgota, facendo olocausto di ogni diritto materno e del suo materno amore, come novella Eva, per tutti i figli di Adamo contaminati».

Infine l'unione nel dolore: «soffrì la morte nel cuore trapassato dalla spada del dolore» (Leone XIII). Il contributo dell'autore è per comprendere il dolore di Maria: come madre, e come madre di un figlio divino, e come madre che ne condivide in modo unico e totale le intenzioni con un ardore che la portava a desiderare la riparazione delle colpe degli uomini grazie a una massimamente profonda ocmpartecipazione alle sofferenze di Gesù: «desiderava e cercava il dolore più acuto e profondo. Volontà di soffrire dunque non solo in maniera rassegnata ma quanto più era possibile con Gesù», in modo eroico e con la gioia causata non certo per le sofferenze del Figlio ma dalla fede che le faceva vedere l'effetto delle sofferenze, ovvero la gloria di Dio, la riparazione, la salvezza del genere umano.

Il frutto della compassione di Maria unita così al Figlio la spiega Pio X: «meritò ella di divenire in modo degnissimo la Riparatrice del mondo perduto». Pio XII: «Gesù e Maria sono il novello Adamo ed Eva, che l'albero della Croce riunisce nel dolore e nell'amore a riparare la colpa dei progenitori». Cosa significa quindi che Maria è socia di Gesù nella redenzione? «Iddio nel concedere il perdono e quindi la redenzione al mondo ha tenuto conto prima di tutto (…) dei meriti infiniti, indispensabili e sovrabbondanti di Gesù Cristo, poi anche della meritoria com-passione di Maria. (…) la salvezza soprannaturale è frutto rpima di tutto dell'opera di Gesù e poi, secondariamente, della cooperazione di Maria (…). Il merito di Maria rispetto alla redenzione è di convenienza: non c'è proporzione tra il merito di Lei finito ed il valore infinito dell'effetto da ottenersi della riparazione dell'offesa fatta a Dio e della salvezza dell'umanità. Ed allora se Dio ha accolto e tenuto conto del merito di Maria ciò è stato unicamente per sua liberalità e bontà (…). Il merito di convenienza di Maria trae poi valore ed efficacia dal merito stesso di Gesù (infinito). Gesù resta il solo ed unico Redentore, Maria è soltanto Corredentrice: accanto a Gesù, ma dopo Gesù e dipendentemente da Lui».

Cosa comporta il titolo di Corredentrice? Dice «quanto la unisca a Dio, quanto la innalzi vicino a Dio, quanto la renda dolce madre per noi!». «O Madre di pietà e misericordia, la quale come compaziente e corredentrice hai assistito il dolcissimo Figlio tuo mentre operava la Redenzione (…) conserva e aumenta in noi i frutti preziosi della redenzione e della tua compassione», così invocava Pio XI.
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vincenzo angelo
Probabilmente il fatto che tutto cio'sia in corso,valido ed efficace anche oggi,e lo sia stato nei due millenni quasi trascorsi,e' una prova di quanto tutto cio' sia vero.Anche oggi il Sacrificio si riattualizza,anche oggi Gesu' ci affida a Maria,anche oggi la Regina del Cielo e della Terra,degli angeli e dei santi soffre per noi;anche oggi genera Gesu' nei fedeli che fanno parte del Corpo Mistico.Anche …Altro
Probabilmente il fatto che tutto cio'sia in corso,valido ed efficace anche oggi,e lo sia stato nei due millenni quasi trascorsi,e' una prova di quanto tutto cio' sia vero.Anche oggi il Sacrificio si riattualizza,anche oggi Gesu' ci affida a Maria,anche oggi la Regina del Cielo e della Terra,degli angeli e dei santi soffre per noi;anche oggi genera Gesu' nei fedeli che fanno parte del Corpo Mistico.Anche oggi e' offesa e infamata.Oppure ignorata, piu' o meno.Anche oggi,non per natura ma per Grazia, e' indispensabile per la salvezza delle anime e del mondo.Un Dogma e' per tutti i tempi,infatti.
N.S.dellaGuardia
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Preghiamo con Maria