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Massimo M.I.

Resta con noi, Signore
GESÙ NOSTRO MAESTRO 6. Mamma Carmela 15 Maggio 1975.
Figli diletti, sono con voi per avvalorare la vostra preghiera. Come rivolgevo al Padre la preghiera di supplica, di ringraziamento e di lode, così con voi voglio rendere azione di grazia e per tutti intercedere aiuti e grazia.
Sono Gesù di Nazareth e desidero oggi parlarvi della santa Comunione e delle disposizioni necessarie per accostarvisi.
Voi lamentate quell'accostarsi al banchetto eucaristico con leggerezza e senza Confessione. Ma che dovrò dire io, che scruto le coscienze e vedo che si mette insieme il sacro ed il profano, la vita e la morte con indifferenza e con tanta facilità?
La comunione perfetta che esiste tra il Padre e me dovrebbe essere, anche se limitatamente, riprodotta nelle Comunioni eucaristiche, che dovrebbero realizzare nel vero amore un'unità di pensiero, di volontà e di desideri.
Ma come si potranno ottenere quei frutti da me desiderati quando il nutrimento celeste, che io ho voluto dare agli uomini, viene introdotto in anime che per il peccato sono in uno stato di morte?
Dareste voi del pane ad un morto? Introdurreste del cibo nella bocca di un cadavere? Non vi sembrerebbe di commettere un oltraggio compiendo un'azione simile o almeno un'azione che non potrebbe portare beneficio?
Quando istituii la santa Eucaristia, agli apostoli che furono i primi ad usarne io chiesi di lasciarsi lavare i piedi, perché la pulizia esterna stesse ad indicare la pulizia interna. E Giuda, che si comunicò mentre covava dentro di sé il più grave delitto, fu, all'atto stesso di mangiare il primo boccone, posseduto dal demonio.
Sì, figli, come da una Comunione ben fatta può avere inizio una vita santa, così da una Comunione sacrilega può cominciare quella sequela di peccati che può condurre alla rovina.
Essere in grazia di Dio è il primo e più importante modo di prepararsi e di accostarsi a me. La grazia di Dio si perde solo col peccato mortale, ma io desidero che chi mi riceve sovente abbia il cuore staccato anche da quei difetti abituali, da quei peccati veniali, di cui è piena la vostra giornata.
Io sono il Medico delle anime: ma che direste voi di quei pazienti che, non attenendosi agli ordini del medico, facessero una confusione tra medicine e veleni e li assumessero con uguale facilità?
La vita è piena di ombre e anche voi vedete scendere le tenebre un po' dovunque. L'invito che i discepoli di Emmaus mi rivolsero quando m'incontrai con loro dopo la risurrezione, dovrebbe essermi rivolto ogni momento dai buoni: "Resta con noi, Signore, perché si fa sera".
La sera del peccato è già scesa, la sera dell'errore e del dubbio si profila sempre più apertamente. Se avete capito e se credete che la Comunione non è semplice figura di una cena allestita e fatta con gli apostoli, ma che in quel pane e quel vino consacrati sono presente io, il vostro Gesù, Figlio dell'Uomo e Figlio di Dio, allora dovete con amore e con timore appressarvi a me.
E dovete con fede e con immensa fiducia dirmi: "Resta con noi!".
Figli, una comunione perfetta ed eterna sarà il paradiso; ma chi vuol giungervi deve santamente usare di quel pegno della vita eterna che io ho lasciato. Dovete pensare e sapere che quell'atto così semplice, che serve di coronamento al santo Sacrificio, non è un'azione banale, ma un'azione grandiosa in cui il vostro Gesù, comunicandosi a voi, vi può dare ogni virtù e vi può rivestire di forza, quella stessa che ai primi cristiani faceva incontrare il martirio.
Venite a me dunque e, se mi portate le vostre miserie, siatene dolenti e siatene umilmente pentiti, poiché non vorrei, per certe Comunioni fatte male, giudicarvi e darvi una pena.
Mi sono nascosto sotto le specie del pane e del vino per dirvi che anche quotidianamente potete cibarvene, come per vivere godete del pane e del vino; ma volli anche queste sacre specie per invitare tutti all'amore fraterno. Tutti uniti come grani di frumento o come acini d'uva devono essere i miei figli, e uno degli impedimenti maggiori alla Comunione, tanto più se frequente, sono quelle discordie, quelle astiosità che creano delle divisioni. "Se qualcuno ha qualche cosa contro di te, va', rappacificati e poi vieni a ricevermi", così vi direi ogni giorno. Sappiate capirmi e sappiate dare valore all'atto più solenne della vostra vita per renderlo mezzo per implorare pietà per tutti.
Io vi benedico e vi dico con tutta l'amorevolezza che il Figlio di Dio porta alle anime: figlioli, vivete in grazia di Dio e adoperatemi per intercedere pietà e misericordia per tutti.
Fate questo mentre siete ancora in tempo e tutte le altre grazie sottoponetele all'atto divino della vostra Comunione con me. Io voglio essere la vostra voce, il vostro pensiero, la vostra salvezza e alla luce di questa troverete risposta ad ogni vostra richiesta.
Vi abbraccio con Maria.
Cenacolo della Divina Misericordia

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