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I giornaloni brindano alla morte - di Gianni Toffali

Compattamente e senza differenziazione di titoli, i giornali mainstream, cioè asserviti al pensiero unico hanno sentenziato: "Sentenza storica. Il suicidio assistito non è punibile".

Che ci sia di storico, e soprattutto da gioire, i giornaloni che in prima pagina hanno brindato alla morte facile, negli approfondimenti interni, non l'hanno saputo spiegare.

Il buon Andreotti, diceva che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.

A pensar, appunto male (ma neanche tanto), si potrebbe ipotizzare che l'euforia collettiva dei media italiani sia attribuibile ad una mera questione occupazionale.

Lapalissiano che, chiunque ha un minimo di sale in zucca e di pietà umana, difficilmente si accollerebbe l'onore di aiutare l'amico o il parente ad ammazzarsi.

La difficoltà a trovare un boia che ti ama da morire, si tradurrebbe quindi nella necessità di trovare una personalià giuridica atta ad avviare formalmente la procedura del suicidio assistito.

Ciò significa nuovi posti di lavoro. Con buona pace (dell'anima) per tutti.
Walter
Con questo cialtrone che siede sul soglio pontificio è passato e passerà di tutto...
Diodoro
Dagli anni '70 è evidente, indiscusso, tramite la pubblicistica, che "Chi è saggio, chi è maturo, lo sa" (citazione di Edoardo Bennato): "Divorzio, aborto, eutanasia sono panacee per l'Umanità e attestano che essa è giunta allo stadio Adulto". Dagli anni '70, perciò, la "Grande Stampa" va considerata grondante di sangue.