Papa Bergoglio all'Angelus: parla il Pontefice o Lutero? (Messaggio di un lettore)

Nell'introduzione alla riflessione, molto giustamente, l'amico dice di essere stato mosso, nello scrivere, "dal bisogno di condividere lo sgomento e lo smarrimento suscitato dall'Angelus del Santo Padre di Domenica 6 giugno", aggiungendo un grido che diventa un appello da recepire da parte di tutti i cattolici di buona volontà: "Veramente la tristezza per l'offesa a nostro Signore Gesù è pesante... Veramente la Santissima Madre ci implora, di difendere la Santissima Eucaristia, non possiamo più tacere, dobbiamo batterci".
Buona lettura
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CHIARIMENTI IMPORTANTI DOPO LA PUBBLICAZIONE DI QUESTA LETTERA
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Domenica 6 giugno Papa Bergoglio, nel corso dell'Angelus, parlando con estrema dolcezza, e forza di persuasione, a modo suo della misericordia infinita di Dio ha sostenuto che:
"l'Eucaristia non è il premio per i buoni"
(I buoni, sarebbero gli uomini di buona volontà, che amano nel cuore Gesù Cristo, e operano impegnandosi di conseguenza nelle opere buone e sante, per esplicitare tale amore)
ma è:
"la medicina per persone 'fragili'".
Una sorta di "farmaco" per guarire le nostre "chiusure". Ossia le nostre reticenze ad appoggiare quei "diritti" mondani, che spesso, anzi quasi sempre vanno ormai contro, quei "doveri" verso la Legge di Dio, il decalogo, ormai sempre più rinnegato. Peccato che non ha specificato bene chi fossero le persone "fragili". A chi si rivolge?
Forse, sempre nei confronti degli stessi, quelli che si ostinano a non aprire il cuore, pietrificato da antiche dottrine popolar tradizionalistiche, da lui denigrate come "fesserie." Infatti, il sospetto, mi é nato quando, Papa Bergoglio, ha prefigurato l’immagine di una Chiesa che deve essere (cioè, trasformarsi) in una capiente e immensa “sala grande”, caratterizzate da "porte aperte" (direi spalancate) “dove tutti possono entrare” per abbeverarsi alla "Cura" eucaristica.
In riferimento ai "fragili", (considerati più in altre occasioni come reietti ostinati) consiglia, subito dopo, e non troppo velatamente, di "sforzarsi" per uscire fuori dalla cattiva mentalità, che imprigiona la chiesa, ad essere, "un circolo piccolo e chiuso", che impedisce ad essa di divenire "una Comunità con le braccia spalancate, accogliente verso tutti".
Tale predicazione sa di "nuovo vaccino spirituale", nuovo "vangelo 2.0", di nuova ermeneutica globalista del messaggio cristiano, che annuncia finalmente l'attuarsi di una nuova splendida pentecoste.
Le parole del "nuovo vangelo", in vista di Astana sono già tutte nelle parole di Francesco che dice:
“Quando si avvicina qualcuno che è ferito, che ha sbagliato, che ha un percorso di vita diverso (quindi potremmo specificare un percorso che segue qualsiasi credo, moralità costume etc…), la Chiesa è una sala grande per accoglierlo e condurlo alla gioia dell’incontro con Cristo”(ma quale "cristo"?).
Si evince che, l'incontro è con il suo "cristo", non è il nostro.
Il "cristo" Bergogliano non distingue santi e peccatori dice:
“L’Eucaristia vuole nutrire chi è stanco e affamato lungo il cammino.... La Chiesa dei perfetti e dei puri è una stanza in cui non c’è posto per nessuno; la Chiesa dalle porte aperte, che festeggia attorno a Cristo, è invece una sala grande dove tutti, giusti e peccatori, possono entrare.
L’Eucaristia guarisce perché unisce a Gesù. C’è una forza che risalta nella fragilità dell’Eucaristia: la forza di amare chi sbaglia. È nella notte in cui viene tradito che Gesù ci dà il Pane della vita. Ci regala il dono più grande mentre prova nel cuore l’abisso più profondo: il discepolo che mangia con Lui, che intinge il boccone nello stesso piatto, lo sta tradendo. E il tradimento è il dolore più grande per chi ama. E che cosa fa Gesù? Reagisce al male con un bene più grande. Al “no” di Giuda risponde con il “sì” della misericordia. Non punisce il peccatore, ma dà la vita per lui”.
Incredibile ma vero! Non è Lutero che parla, ma il Pontefice!
Quindi, un Gesù che si offre per guarire tutti indistintamente con la sua misericordia, e non punisce il peccatore, tra cui c'è Giuda, che viene anche egli riscattato col suo "Sì" che cancella gratuitamente il suo "No".
Lui perdona, anzi ha già perdonato tutti. Ogni cosa è stata purificata: i nostri tradimenti passati, presenti e futuri, frutto della nostra fragilità, il peccato, che deve solo essere solo guarito. Il peccato, quello personale, non quello "Originale", quello che commettiamo ogni giorno a causa della nostra miseria a cui siamo chiamati a contrastare con l'aiuto dei sacramenti e col nostro libero arbitrio, con la collaborazione della nostre volontà.
Secondo Bergoglio il peccato mortale, che commettiamo, con la nostra volontà, e che ci separa dalla grazia è una fatale malattia di cui sembra che non abbiamo nessuna colpa. Passivamente ci infettiamo, ma gratuitamente, come per una malattia, senza tanto sforzo di conversione, veniamo guariti dal vaccino spirituale, dell'eucaristia per vivere sulla terra una vita migliore.
Continua poi il suo "vangelo":
“Quando riceviamo l’Eucaristia... Gesù fa lo stesso con noi (che siamo i moderni Giuda): ci conosce, sa che siamo peccatori e sbagliamo tanto (come Giuda), ma non rinuncia a unire la sua vita alla nostra (ci guarisce). Sa che ne abbiamo bisogno, perché l’Eucaristia non è il premio dei santi (già, e chi sarebbero questi? Dato che ormai dal peccato si guarisce con l'eucarestia bergogliana, per cui non necessita alcuna opera buona e di conversione per essere riparato), ma il Pane dei peccatori (i malati che guariscono grazie alla medicina). Per questo ci esorta: “Prendete e mangiate”, non abbiate paura!" (ossia non preoccupatevi di aver peccato, di peccare di ricadere nel peccato, non potete farci nulla, sarete guariti sempre e comunque, a prescindere dalla vostra condotta di vita, dal vostro credo, dalla vostra morale, dalle vostre virtù e contro virtù).
Fine citazione.
Non sembra di aver già ascoltato questo tipo di predica, nei libri di storia, anzi per tutta onestà, devo ammettere che qualche novità c'è…, infatti suonano come intrise di dottrina iper-luterana, dal sapore New AGE, iper-ecumenica, e oserei dire intrise di eresie dottrinali.
In poche parole, il nuovo "vangelo" iper-ecumenico del pensiero unico massonico globale, l'annuncio della nuove religione, alla vigilia del grande Reset, il vaccino spirituale che unirà tutte le genti sotto un unico "credo" quello della fraternità universale. Che spalancherà le porte all'anticristo e al suo "Marchio", celebrato "sacramentalmente" dentro la neo-chiesa "cattolica" intesa come "globalista" e che sul piano sociale discriminerà tutti coloro che non abbracceranno tale religione, in modo tale da non poter comprare nulla.
Abbracciare il nuovo credo significherà abbracciare una nuova identità religiosa e morale, e sarà discriminante soprattutto nella vita sociale, per cui coloro che non si convertiranno alla nuova religione e compiranno le opere secondo il nuovo credo politico religioso, subiranno tremenda persecuzione.
È impressionante come e in quali termini espressivi si citi l'Eucaristia! Nelle frasi del pontefice c'è la proiezione verso un "nuovo sacramento", che per essere accettato, e professato richiederà, completa adesione di libero arbitrio, cioè abbracciare una nuova filosofia di vita, che va a braccio stretto con quella del pensiero unico. Si prospetta già una nuova professione di fede, che va accomunate accanto a una nuova identità di cittadino che implica contemporaneamente una nuova identità religiosa, che possiamo supporre avrà una tessera digitale identificativa.
Possono immaginare, realisticamente, che la nuova tessera, richiederà, un nuovo certificato morale e religioso, un nuovo battesimo, ossia un nuovo "sigillo" che può richiamarsi al Marchio della Bestia, che avrà valenza ed effetto sia in ambito spirituale che socioeconomico. Le parole di Gesù che disse riguardo a Giuda: "Sarebbe stato meglio per lui se non fosse mai nato" sono cancellate da un misericordismo iper-luterano, che coinvolge tutti e chiunque professi la fede di una "chiesa" dalle porte spalancate perfino a Satana.
Il Sacramento per eccellenza, l' Eucaristia, che ci sforziamo di accogliere con estrema attenzione e dignità di veri discepoli di Cristo, verrà, come si tenta già di fare, somministrato come farmaco spirituale a tutti indistintamente, e magari in tutte le modalità, formali, in piedi, seduti con le gambe incrociate , nelle mani, sdraiati su un tappeto, magari anche virtualmente, e celebrato con riti fantasiosi e creativi nel rispetto pieno dell'ecumenismo, magari insieme al culto offerto ad altri ancestrali idoli e divinità, come la pachamama e valido magari per tutti i credi.
Ridotto a "il pane dei peccatori", il cui effetto non richiede alcuna conversione che cambia lo stile di vita che ci conforma a Cristo, obbedendo al Padre. Senza più citare il sacramento della riconciliazione, che implica non solo il pentimento e la riparazione, e una condotta di vita vissuta continuamente in preghiera che comporta anche sacrifici di espiazione, digiuni e opere buone. Un nuovo sacramento che non fa altro di farci accettare, la connivenza con il peccato, che rimarrà libero di corrodere la nostra anima. Le parole di Gesù che disse alla peccatrice che doveva essere lapidata: "Va' e non peccare più" non hanno più senso!
Esse perdono il loro significato, dato che posso tranquillamente continuare a convivere con il peccato e perseverare nel vizio. È bene ricordare, inoltre che in quella occasione, Gesù, non le rimise il peccato di adulterio, non la giustificò affatto; ma la ammonì semplicemente, dopo averle salvato la vita, attendendo il suo reale pentimento che ancora non si era manifestato. L'ammonizione precede il perdono, che attende il pentimento di cuore sincero. Il discorso sull'episodio citato, è ben lontano da una salvezza offerta gratis, a buon mercato, senza il merito di una contrizione del cuore e di un impegno fattivo e attivo personale con opere buone che fanno ci collaborare, noi uomini miseri, all'opera di redenzione.
Maria Maddalena, insegna la Tradizione della Chiesa, fu liberata da sette Demoni, ma meritò il perdono e la gloria del Paradiso perché "seppe amare molto".
Si recita in una preghiera a lei devota:
"Ascolta, tu che per prima sei stata degna di godere all'apparizione del tuo Redentore: tu ti innalzi nella gloria."
"A lei sono stati rimessi i molti peccati, poiché ha molto amato."
E in un'altra…
"Oh gloriosa Santa Maddalena, modello dei penitenti, fammi ottenere la grazia della perseveranza nel praticare l'autonegazione, conforme ai miei giuramenti (ossia seguire le promesse battesimali)"
Fine citazione
Parole che sembrano oggi anacronistiche. Dio, salvaguardando sempre il nostro libero arbitrio, ci permette anche di scegliere la dannazione eterna, quindi sta a noi, la scelta. Chissà se quella donna che fu ammonita da Gesù a non peccare più, dandole una seconda possibilità, si sarà dannata, continuando a perseverare nello stesso peccato oppure si è glorificata come Santa Maria Maddalena? A questo punto è lecito domandarci: che queste "inaspettate" affermazioni di un pontefice, siano il preludio al "Marchio", e che sia palese ormai la presenza di nuova dottrina che si affaccia in questi ultimi tempi?
Sotto il nefasto periodo, che va dal concilio Vaticano II fino a questo pontificato, che non voglio volutamente aggettivare, quali sono i frutti pettorali e dottrinali buoni? Con Astana, e il prossimo sinodo alle porte obbiettivamente è giunto il momento di porsi una domanda e rispondere: Questa nuova dottrina ermeneutica nella "continuità" avrà e sta avendo l'agognato scopo di condurre con pienezza le anime alla Salvezza?
La deriva ecumenica negli ultimi pontificati, compresi quelli degli amatissimi Papi, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, indicano e non credo irrispettosamente, di conteggiare e sottolineare che si è andati al galoppo, no nel mondo, ma all'interno della Chiesa, verso una deriva non più sostenibile che odora di anarchia morale e di dottrina scristianizzata.
Per terminare la mia riflessione voglio citare Aldo Maria Valli che ha recentemente pubblicato un post, sul suo sito, in cui sostiene in modo serio come si stia ormai palesando inequivocabilmente che il Covid, è una malattia causata da una "chimera", ossia un'arma biologica. Un virus manipolato per renderlo più potente e letale, creato in laboratorio, per causare una "pandemia" controllata, il cui scopo è di provocare degli effetti utili al grande Reset in campo socio economico.
Forse c'è un' altro laboratorio, che ha già preparato e rilasciato da tempo, un altro virus spirituale stavolta; che già da tempo fruttifica prodotti marci, che corrodono alla base la dottrina della Santa Chiesa, nella modalità, preannuncia nei testi sacri detti apocalittici?
Chi vorrà e potrà intenda! ...disse qualcuno...
Per cui concludo, citando e dopo aver meditato in silenzio, e ancora con le ginocchia tremanti, il Vangelo di Marco al cap 4:
1 Di nuovo si mise a insegnare lungo il mare. E si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli salì su una barca e là restò seduto, stando in mare, mentre la folla era a terra lungo la riva. 2 Insegnava loro molte cose in parabole e diceva loro nel suo insegnamento: 3 «Ascoltate. Ecco, uscì il seminatore a seminare. 4 Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e vennero gli uccelli e la divorarono. 5 Un'altra cadde fra i sassi, dove non c'era molta terra, e subito spuntò perché non c'era un terreno profondo; 6 ma quando si levò il sole, restò bruciata e, non avendo radice, si seccò. 7 Un'altra cadde tra le spine; le spine crebbero, la soffocarono e non diede frutto. 8 E un'altra cadde sulla terra buona, diede frutto che venne su e crebbe, e rese ora il trenta, ora il sessanta e ora il cento per uno». 9 E diceva: «Chi ha orecchi per intendere intenda!». 10 Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro: 11 «A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole, 12 perché: guardino, ma non vedano, ascoltino, ma non intendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
Francesco Angelomé
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