Sardegna Reperti: statuina raffigurante San Paolo

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Nell’area cimiteriale di Columbaris, ad Est del complesso episcopale, è stata individuata la tomba a sarcofago n. 107. Tale sepoltura conteneva un defunto e successivamente, tra VI e VII secolo, al suo interno venne ricavato uno spazio come ossario, per riporre i resti di altri otto individui. Accanto all’ossario, coperta da frammenti di vasellame da cucina disposti in modo da proteggerla, è stata rinvenuta una statuina bronzea del IV-V d.C., interpretata come San Paolo (figg. 1-2).


Fig. 1 - Statuina di San Paolo da Cornus (foto di N. Monari-RA_00162653/R.A.S.).

Fig. 2 - Statuina di S. Paolo da Cornus: profilo (foto di N. Monari-RA_00162653/R.A.S.).

Custodito al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, il bronzo misura cm 9,4 e rappresenta un personaggio stante vestito di tunica talare e pallio, la cui età avanzata è messa in evidenza dalle rughe che coprono il volto, fortemente connotato dal naso aquilino, dalla barba folta unita ai baffi e da una forte calvizie. La statuina mostra delle grandi mani: la destra aperta in segno di accoglienza, la sinistra tiene un volumen - il rotolo delle Leggi - ad esplicitare il suo ruolo di filosofo. L’oggetto doveva far parte di una lucerna liturgica, per il confronto con una lampada rinvenuta a Roma e custodita al Museo Archeologico Nazionale di Firenze (fig. 3). Questa, a forma di imbarcazione, rappresenta la nave della Chiesa al cui timone è seduto San Paolo e a prua San Pietro in piedi. Nel bronzo cornuense si desume che San Paolo fosse a prua per la posizione ritta. Il manufatto venne prodotto da botteghe orientali e faceva parte di una categoria di oggetti che circolava nel Mediterraneo dalle aree bizantine: un gruppo di simili lucerne bronzee sono conservate al Museo di Cagliari (figg. 4-6).


Fig. 3 - Lampada bronzea a forma di nave (da IOZZO 2012, p. 255).


Fig. 4 - Lampada con piedistallo e ansa a girali

Fig. 5 - Lucerna a navicella, con ansa sormontata da (da PANI ERMINI, ZUCCA 1989, p. 271, fig. 38) croce e serratura a forma di delfino (da PANI ERMINI, ZUCCA 1989, p. 272, fig. 39).

La funzione originaria della statuina era quella di arredo liturgico della cattedrale e il suo riutilizzo dopo secoli all’interno di una sepoltura rivela una forte devozione verso San Paolo come intercessore. L’ipotesi che tale venerazione fosse ben più estesa è supportata dal rinvenimento nel pastoforio settentrionale della basilica maggiore di un’epigrafe frammentaria menzionante Santa Maria, San Giovanni e San Paolo: è possibile che ad ogni santo fosse dedicata una basilica, ovvero alla Madonna la cattedrale, a San Giovanni Battista il battistero e a San Paolo la basilica cimiteriale (fig. 7).


Fig. 6 - Lucerna bronzea con ansa a protome di grifo sormontata dalla croce (da PANI ERMINI, ZUCCA 1989, p. 272, fig. 40).


Fig. 7 - Frammento di epigrafe in cui compaiono le lettere interpretate come “Sanctus Paulus” (da MASTINO 1984, pp. 17, Tav. XLVII, fig. 2).

L’iconografia paolina caratterizzata dai tratti distintivi si riconosce in opere di vario genere, che riportano ulteriori attributi aggiunti nel corso dei secoli: la sua immagine si trova negli affreschi delle catacombe (fig. 8) o in svariati rilievi su pietra (fig. 9) e avorio (fig. 10), statue (figg. 11-12) e manufatti vitrei (figg. 13).


Fig. 8 - Catacomba ad decimum sulla via Latina (www.vatican.va/…/rc_com_archeo_d…)


Fig. 9 - Rilievo con l’abbraccio di Pietro e Paolo da Aquileia, Museo Paleocristiano di Aquileia (www.arteefede.com/attualita/articolo.php aquileia.arte.it/…/rilievo-con-l-a…


Fig. 10 - Londra, British Museum, avorio (V secolo): Tecla ascolta le parole di Paolo (da ZIMMERMANN 2010, p. 676, fig. 6).


Fig. 11-12 - Testa dello pseudo Plotino-Paolo conservato al Museo Ostiense (www.exibart.com/…/rev76843(1)-ori… lucamaggio.files.wordpress.com/…/filosofo-plotin…).

Fig. 13 - Vetro del IV secolo da Roma, Museo sacro della Biblioteca Vaticana (dizionaripiu.zanichelli.it/…/storia-della-ge…).

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