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Papa Francesco ai sacerdoti: portate la gioia del Vangelo nel mondo

La Chiesa si prepara a entrare nel Triduo Pasquale con la Messa in Coena Domini. Papa Francesco si recherà questo pomeriggio nel Carcere di Paliano, in Provincia di Frosinone. Qui presiederà il rito della lavanda dei piedi ad alcuni detenuti. Stamane la tradizionale Messa Crismale del Giovedì Santo presieduta nella Basilica di San Pietro. Durante la celebrazione i sacerdoti della Diocesi di Roma rinnovano le promesse sacerdotali e vengono benedetti gli Oli dei Catecumeni e degli Infermi e il Crisma che serviranno per l’amministrazione dei Sacramenti nel corso dell’anno.

Nell’omelia il Papa ha esordito citando il brano del Vangelo di Luca: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; / per questo mi ha consacrato con l’unzione / e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, / a proclamare ai prigionieri la liberazione / e ai ciechi la vista; / a rimettere in libertà gli oppressi» (Lc 4,18)”.

“Il Signore, Unto dallo Spirito – ha proseguito – porta il lieto Annuncio ai poveri. Tutto ciò che Gesù annuncia, e anche noi, sacerdoti, è lieto Annuncio. Gioioso della gioia evangelica: di chi è stato unto nei suoi peccati con l’olio del perdono e unto nel suo carisma con l’olio della missione, per ungere gli altri. E, al pari di Gesù, il sacerdote rende gioioso l’annuncio con tutta la sua persona. Quando predica l’omelia – breve, se possibile – lo fa con la gioia che tocca il cuore della sua gente mediante la Parola con cui il Signore ha toccato lui nella sua preghiera. Come ogni discepolo missionario, il sacerdote rende gioioso l’annuncio con tutto il suo essere. E, d’altra parte, sono proprio i particolari più piccoli – tutti lo abbiamo sperimentato – quelli che meglio contengono e comunicano la gioia: il particolare di chi fa un piccolo passo in più e fa sì che la misericordia trabocchi nelle terre di nessuno; il particolare di chi si decide a concretizzare e fissa giorno e ora dell’incontro; il particolare di chi lascia, con mite disponibilità, che usino il suo tempo…”.

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