Nel nome del Padre e della Signora. I cardinali alla cena della Juventus. Bertone, Becciu e Versaldi invitati al galà bianconero. Con una folla di politici a Palazzo della cancelleria

Anche la Chiesa tifa Juventus? Erano ben tre, infatti, i cardinali invitati giovedì sera al raduno annuale degli onorevoli tifosi della Vecchia Signora, con tanto di cena a Palazzo della Cancelleria, a due passi da Campo dei Fiori: l’ex segretario di Stato Tarcisio Bertone (nella foto), il prefetto della Congregazione delle cause dei santi Angelo Becciu e il prefetto della Congregazione per l’educazione cattolica Giuseppe Versaldi. Tutti sistemati al tavolo d’onore dove il presidente del club, l’ex deputato Fi, Maurizio Paniz, è riuscito ad attovagliare anche la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e il suo capo di gabinetto, l’ex ministro azzurro, Nitto Palma.

BUON APPETITO. Bertone è da tempo nel palmares dei soci onorari del club, dove si incrociano tifosi eccellenti come Salvatore Accardo e Bruno Vespa, l’ex presidente della Corte costituzionale e della Rai Antonio Baldassarre, l’ex presidente di Finmeccanica Pier Francesco Guarguaglini, il presidente del tribunale di Udine ed ex membro del Csm Paolo Corder, l’ex giocatore bianconero Sergio Brio, l’ex segretario generale del Campidoglio Liborio Iudicello e l’ex direttore di Radio Padania Roberto Ortelli. Non sono mai stati registrati ufficialmente come tifosi bianconeri, invece, Becciu e Versaldi, Casellati e Palma. Ma che importa? Questi onorevoli club-dopolavoro, sportivi e non, servono soprattutto a creare occasioni informali per tessere relazioni trasversali tra e con i parlamentari.

Il club di Paniz, per dire, conta tra gli iscritti forzisti come il presidente della Vigilanza Rai Alberto Barachini e gli ex ministri Renato Brunetta, Stefania Prestigiacomo ed Elio Vito, ma anche leghisti come gli ex sottosegretari Giancarlo Giorgetti e Stefano Candiani. Ancora più numerosi gli juventini dem, dai ministri Francesco Boccia e Paola De Micheli all’ex premier Paolo Gentiloni, oggi commissario Ue, passando per la vicepresidente del Senato Anna Rossomando e il sottosegretario Antonio Misiani. I renziani schierano Ettore Rosato, vicepresidente della Camera, e Mauro Marino, vicepresidente della commissione Bilancio del Senato. E se i Cinque Stelle hanno perso come tifoso Gian Luigi Paragone, ecco che rimane ben salda la viceministra all’Economia Laura Castelli.

Chi di loro era giovedì alla festa? L’elenco è blindato, ma Queen Elizabeth non ha resistito. Nel suo portfolio spiccano il ministro Boccia, l’ex presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, e, immancabile, il presidente del club bianconero, Andrea Agnelli, scortato dal difensore della Juve e della Nazionale, Giorgio Chiellini. Ignoto, invece, il menù, ma sicuramente all’altezza degli ospiti e della location, sede storica della Cancelleria Apostolica e zona extraterritoriale del Vaticano.

Del resto, l’ospitalità offerta all’onorevole Juventus club in un palazzo che ospita i tribunali della Santa Sede come la Penitenzieria Apostolica, la Segnatura Apostolica e la sacra Rota, ben testimonia quell’incrocio tra mondanità, chiesa e politica. Anche se i campioni di quella “chiesa mondana” tanto invisa a Papa Bergoglio non sono più potenti come una volta: l’ultraottantenne Bertone, ormai in pensione, è stato pubblicamente affossato dallo scandalo del mega-attico ristrutturato con i fondi dell’ospedale Bambino Gesù, mentre gli ex uffici di Becciu agli Affari generali sono stati perquisiti dalla magistratura vaticana per l’“opaco investimento” (copyright del Segretario di Stato, Pietro Parolin) in un palazzo a Londra e altre operazioni finanziarie sospette.

Quanto a Versaldi, ex rampante presidente della Prefettura degli Affari economici e, secondo il Corriere, punto di riferimento in Vaticano di un universo che va “dalla Fininvest all’ex Dc”, è stato dirottato da Bergoglio alla guida della Congregazione per l’educazione cattolica. Meno male che gli resta la Juve.