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Non più Natale, ma “festa dell’incontro” . Parola di salesiana

di Paolo Gulisano

Una trasmissione televisiva, una delle tante del tempo dell’epidemia. Teatri dove solitamente si esibiscono virologi, esperti, opinionisti.

In questa trasmissione invece sotto i riflettori c’è la professoressa Alessandra Smerilli. Si tratta di una docente di Economia Politica presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium di Roma. Non è proprio Oxford, o Harvard, ma è una università pontificia, fondata dalla famiglia religiosa dei salesiani. E la professoressa Smerlii è in effetti una religiosa dell’ordine delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Una figlia spirituale di don Bosco, insomma. Una salesiana.

La professoressa Smerilli- che potremmo anche lecitamente chiamare suor Alessandra,- si è dunque presentata di fronte alle telecamere col suo bell’abitino religioso grigio, un ciuffetto di capelli che faceva capolino dalla cuffietta, un’aria più giovanile dei suoi quarantasei anni , l’aria sbarazzina da suorina di oratorio, e ci ha detto a proposito di Covid e lockdown che tutto deve rimanere chiuso. Il lockdown deve proseguire imperterrito, anche a Natale.

L’intervistatore sembra essere stupito e perplesso. “Quindi niente celebrazioni natalizie” le chiede. E qui suor Alessandra ci dice che certamente è un po’ triste che non ci si possa incontrare, scambiarsi auguri e regali, fare pranzi e cene, ma pazienza: ci sono cose più importanti e prioritarie. E la conservazione della salute, da attuarsi attraverso il lockdown rigido, è la più importante.

Suor Alessandra non menziona minimamente Dio, Gesù che nasce, la Fede, le Sante Messe. Neanche una parola. Il Natale della religiosa abruzzese è quello del panettone e dello spumante. E per far festa – ci dice- ci potrà essere un’altra occasione. E qui la battuta che ti lascia a bocca aperta: ci sarà un’altra occasione per vedersi e fare festa. Si potrà anche inventare una nuova festa: quella “dell’incontro”.

E qui sorge subito una domanda: con chi? La figlia di Maria Ausiliatrice non ce lo dice. L’astensionismo verbale nei confronti di Gesù Cristo continua. La “festa dell’incontro” sembrerebbe più un’occasione di ritrovo tra amici e parenti. Un “incontro”anche con Gesù che viene, con il Verbo fatto carne cui andare incontro adoranti nel Natale? Sembrerebbe proprio di no.

Una festa mobile, da società liquida, da umanesimo buono per tutti. Ci preoccupavamo negli anni scorsi per i Presepi proibiti, e ora ci ritroviamo con una autorevole esponente vaticana che dice che il Natale di Cristo è un optional, sostituibile con una festa laica, mobile, sentimentale, buona giusto per vendere qualche scatola di cioccolatini.

Perché diciamo “autorevole esponente vaticana”? Perché la professoressa Smerilli è membro del Comitato scientifico ed organizzativo delle Settimane Sociali dei Cattolici, promosse dalla Conferenza Episcopale Italiana. Ha inoltre partecipato, in qualità di uditrice, al Sinodo dei Vescovi su “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.”

Recentemente il papa l’ha nominata Consigliere dello Stato della Città del Vaticano. Ovvero, suor Alessandra Smerilli, ha ricevuto un mandato quinquennale che consiste nel prestare assistenza nell’elaborazione delle Leggi Vaticane e in altre materie di particolare importanza. La Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano, di cui la suora fa parte,è il dicastero che detiene l’amministrazione de facto dello Stato della Città del Vaticano, sovrintendendo alla maggior parte delle funzioni pubbliche e rappresentando lo Stato in nome del Papa.

Quindi suor Alessandra è indubbiamente un personaggio di spicco dei vertici vaticani, un personaggio che non ha alcun problema a che la Chiesa tenga chiusi i battenti a Natale. Non c’è nulla di così importante da ricordare quel giorno, che superi le ragioni di Stato e le leggi del Governo. Per altro, se suor Alessandra occupa un posto di rilievo nei Sacri Palazzi, nella versione professoressa Smerilli è tra gli esperti del Consiglio nazionale del Terzo settore, organismo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Quindi la professoressa è una collaboratrice del Governo, e come tale si attiene alle sue linee di condotta e alle sue politiche.

“Non voglio sminuire l’importanza del Natale, ma non possiamo allentare adesso”. La suora economista in effetti non ha “sminuito” l’importanza del Natale: l’ha completamente annientato. Per lei il Natale di Cristo non conta nulla. Ciò che conta è sostenere le politiche repressive del governo, che tra le altre cose sta distruggendo l’economia. Se ne sta rendendo conto l’economista Smerilli? E la religiosa suor Alessandra si rende conto di far parte di un ordine religioso detto delle figlie di Maria Ausiliatrice, ovvero “aiuto dei cristiani”? Un ordine fondato da una figura straordinaria come don Bosco, il quale durante la sua vita affrontò numerose epidemie, di tifo, di colera, senza paura, e senza barricarsi in casa?

In riparazione delle parole della professoressa suora, ci sembra bello ricordare dunque queste parole sul Natale dello stesso Don Bosco. Da mihi animas, coetera tolle.

«Domani incomincia la novena del santo Natale. Due cose io vi consiglio in questi giorni. Ricordatevi sovente di Gesù Bambino, dell’amore che vi porta e delle prove che vi ha dato del suo amore fino a morire per voi.

Al mattino alzandovi subito al tocco della campana, sentendo il freddo, ricordatevi di Gesù Bambino che tremava pel freddo sulla paglia. Lungo il giorno animatevi a studiar bene la lezione, a far bene il lavoro, a stare attenti nella scuola per amore di Gesù.

Non dimenticate che Gesù avanzava in sapienza, in età e in grazia appresso a Dio ed appresso agli uomini. E sovra tutto per amore di Gesù guardatevi dal cadere in qualsivoglia mancanza che possa disgustarlo.

Fate come i pastori di Betlemme: andate spesso a trovarlo. Noi invidiamo i pastori che andarono alla capanna di Betlemme, che lo videro appena nato, che gli baciarono la manina, gli offersero i loro doni. Fortunati pastori, diciamo noi!

Eppure nulla abbiamo da invidiare, poiché la stessa loro fortuna è pure la nostra. Lo stesso Gesù, che fu visitato dai pastori nella sua capanna si trova qui nel tabernacolo.

L’unica differenza sta in ciò, che i pastori lo videro cogli occhi del corpo, noi lo vediamo solo colla fede, e non vi è cosa, che possiamo fargli più grata, che di andare spesso a visitarlo. E in qual modo andare a visitarlo? Primieramente colla frequente Comunione.

Altro modo poi è di andare qualche volta in chiesa lungo il giorno, fosse anche per un sol minuto».


Fonte Immagine: Suor Alessandra Smerilli a DiMartedì (video Twitter – Il Sussisiario)
lamprotes
Io inventerei la festa della "suora Befana" e la dedicherei a costei!
lamprotes
Siccome il modernismo è la perversione dell'intelligenza, questa anche se studia non migliora, peggiora!
Francesco I
Don Bosco si rivolterà nella tomba a sentire queste sciempiaggini. Già fu oltraggiato da Bergoglio quando in occasione del bicentenario della sua nascita , questi andò a far visita ai valdesi che più volte attentarono alla sua vita.
-) Un cane molto... particolare
-) Quando i valdesi tentarono di uccidere San Giovanni Bosco. Intervista a Cristina Siccardi
Non solo ma in tempi recenti le edizioni …Altro
Don Bosco si rivolterà nella tomba a sentire queste sciempiaggini. Già fu oltraggiato da Bergoglio quando in occasione del bicentenario della sua nascita , questi andò a far visita ai valdesi che più volte attentarono alla sua vita.
-) Un cane molto... particolare
-) Quando i valdesi tentarono di uccidere San Giovanni Bosco. Intervista a Cristina Siccardi

Non solo ma in tempi recenti le edizioni LDC dei salesiani hanno pubblicato un catechismo per i bambini che, con una espressione molto garbata si può definire "omoeretico"

Coppia gay fa capolino nel catechismo per bambini
Diodoro
Ovviamente, dato il ruolo ufficiale nel Vaticano di questa Suora, le sue dichiarazioni significano "Francesco vuole che il Santo Natale -come la Santa Pasqua- non sia celebrato". Non avevamo dubbi in proposito
Diodoro
È stato ed è il Clero "aperto" a chiudere le porte delle chiese in faccia ai Fedeli. Sono passati con naturalezza dal "Non venite se lo fate perché è Domenica o perché siete di ambienti cattolici" (anni '70) al "Non venite se non siete democratici" al "Non venite se votate Salvini" al "Non venite".
Il tema fondamentale è: "Si tratta di celebrazioni NOSTRE (umane). Dio non partecipa, non agisce,…Altro
È stato ed è il Clero "aperto" a chiudere le porte delle chiese in faccia ai Fedeli. Sono passati con naturalezza dal "Non venite se lo fate perché è Domenica o perché siete di ambienti cattolici" (anni '70) al "Non venite se non siete democratici" al "Non venite se votate Salvini" al "Non venite".
Il tema fondamentale è: "Si tratta di celebrazioni NOSTRE (umane). Dio non partecipa, non agisce, non interviene"