Israele: trovate vicino ad Haifa i resti di un’officina per la preparazione della tinta blu citata nei testi sacri

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Haifa probabilmente non è una fra le città più interessanti di Israele, ma dopo questa scoperta potrebbe diventarlo! Finora la sua principale attrazione sono sempre stati i giardini pensili del Mausoleo del Báb (che contiene i resti mortali del fondatore del bábismo): splendidi terrazzamenti verdi che scendono dolcemente dal mausoleo, situato sul Monte Carmelo la cui cupola dorata svetta in posizione dominante, fino alla città.



Già noti erano i reperti archeologici rinvenuti a Tel Shikmona, lungo la costa di Haifa: il sito è immerso in una bella location naturalistica dichiarata parco nazionale, ma non è mai stato tenuto molto in considerazione per l’importanza dei reperti rinvenuti risalenti a diverse epoche, dall’età del Bronzo al tardo impero Bizantino, fino a quando qualche mese fa gli esperti sono riusciti a capire a cosa servissero tutti quei contenitori, vasellame e strumenti, vecchi di 3000 anni: servivano probabilmente a produrre il colore tekhelet, una tintura viola-bluastra menzionata 49 volte nella Bibbia ebraica.




Un colore molto importante dal punto di vista storico e culturale, oggetto di numerose indagini e ricerche sia scientifiche che religiose.

Il tekhelet fu utilizzato per gli abiti da cerimonia del sommo sacerdote, per il velo del Tempio di Salomone, gli arazzi del Tabernacolo e le nappe o i fiocchi affissi agli angoli del proprio capo e del vestito (il Tallit indossato durante la preghiera) come monito a ricordare i precetti di Dio. Presso il sito, che all’epoca era un insediamento fenicio, si produceva dunque questo colore estremamente prezioso, ricavandolo da un tipo particolare di mollusco lo Hillazon, associato ad un gasteropode del genere Murex trunculus che si trovava sulle rive del Mar Mediterraneo nel nord di Israele.


Dopo la distruzione del tempio a Gerusalemme da parte dei Romani, l’effettiva origine della fonte del tekhelet andò perduta e ormai da qualche secolo gli studiosi si stanno impegnando a scoprire e ricavare l’esatta tonalità di blu che ancora non è certa. In una conferenza allo Shenkar College of Engineering and Design di Ramat Gan, il professor Zvi C. Koren direttore del Edelstein Center for the analysis of ancient artifacts, analizzando un piccolo pezzo di tessuto tinto d’azzurro che risale a duemila anni fa recuperato a Masada, ha così definito il colore biblico:

Tekhelet è effettivamente il colore del cielo, ma non è il colore del cielo così come lo osserviamo normalmente, è il colore del cielo a mezzanotte. E’ come quando sei tutto solo di notte e raggiungi Dio, e questa emozione è ciò che il tekhelet vuole forse richiamare.