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Francesco in Kazakistan: grandi parole, poca sostanza

Francesco si è imbarcato il 13 settembre in un viaggio di tre giorni in Kazakistan. Durante il volo, ha detto di non avere "alcuna novità" sull'incontro con il presidente cinese Xi Jinping, che visiterà il Kazakhstan negli stessi giorni.

Ovviamente, Francesco è "sempre pronto a visitare la Cina". Nei primi discorsi, ha implorato "pace", "dialogo", "unità" e "armonia", affermando che le religioni "sono chiamate" [da chi?] a contribuire al "incontro".

Ha preteso l'abolizione della pena di morte e lodato la "libertà di parola", che nel Vaticano di Francesco non esiste.

Durante la visita di Francesco al presidente del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, quest'ultimo ha annunciato che il nome della capitale sarà cambiato da Nur-Sultan (dal 2019 in onore del predecessore) e tornerà Astana. La diocesi Cattolica non aveva mai cambiato il nome.

Francesco parteciperà al 7° «Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali» che si terrà ad Astana, "in qualità di messaggero di pace".

LaNuovaBq.it (13 settembre) commenta che "il pretesto è lavorare per la pace mondiale, ma così la Chiesa partecipa alla nuova morale sincretistica civile" che LaNuovaBq.it definiscce un progetto ateo.

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