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Santi e Beati - 11 Novembre - San Martino di Tours - Santa Marina di Omura.

Televallassina Santa Marina di Omura Vergine e martire
www.santiebeati.it/11/11/
Marina era originaria di Omura, nei pressi di Nagasaki in Giappone. In giovanissima divenne terziaria domenicana emettendo i voti religiosi in forma privata. La sua amata patria fu ripetutamente attraversata da feroci persecuzioni contro i cristiani ed anche lei venne accusata di collaborazionismo con i missionari occidentali domenicani dei quali era ospite.
Nel 1634 venne dunque arrestata ed incatenata, poi pubblicamente oltraggiata e violata nel pudore ed infine bruciata viva a fuoco lento sulla santa collina di Nagasaki l’11 novembre dello stesso anno.
Per procedere alla sua elevazione agli onori degli altari Marina fu aggregata ad un gruppo complessivo di sedici martiri domenicani di varie nazionalità, tutti uccisi in terra giapponese, capeggiati da Lorenzo Ruiz, primo santo di origini filippine. Il gruppo fu beatificato da papa Giovanni Paolo II il 18 febbraio 1981 a Manila nelle Filippine e canonizzato a Roma dal medesimo pontefice il 18 ottobre 1987.
Mentre la commemorazione della singola Santa Marina di Omura ricorre nel Martyrologium Romanum nell’anniversario del suo martirio, la festa collettiva di questo gruppo di martiri è fissata dal calendario liturgico al 28 settembre.

Autore: Fabio Arduino
Irapuato
✍️ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 17,1-6.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.
E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente,…Altro
✍️ Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 17,1-6.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «E' inevitabile che avvengano scandali, ma guai a colui per cui avvengono.
E' meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare, piuttosto che scandalizzare uno di questi piccoli.
State attenti a voi stessi! Se un tuo fratello pecca, rimproveralo; ma se si pente, perdonagli.
E se pecca sette volte al giorno contro di te e sette volte ti dice: Mi pento, tu gli perdonerai».
Gli apostoli dissero al Signore:
«Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe».

Traduzione liturgica della Bibbia

San Cipriano (ca 200-258)

vescovo di Cartagine e martire
I vantaggi della pazienza

« Tu gli perdonerai »
«La carità è paziente; è benigna la carità... tutto crede, tutto spera, tutto sopporta» (1 Cor 13, 7). L'apostolo Paolo ci fa vedere così che essa può perseverare tenacemente per il fatto che sa sopportare tutto. E altrove dice: «Sopportatevi a vicenda con amore, cercando di conservare l'unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace» (Ef 4, 2). Con ciò ha voluto dimostrare che non si può conservare né l'unità né la pace se i fratelli non si sostengono vicendevolmente con la mutua sopportazione e non serbano il vincolo della concordia con l'aiuto della pazienza. Cosa dire ancora se non di non giurare, né maledire, di non richiedere ciò che ci viene preso, di porgere l'altra guancia a chi ci percuote, di perdonare al fratello che ha peccato, non soltanto settanta volte sette, ma pure di rimettergli tutti i suoi torti, di amare i nemici, di pregare per gli avversari e quanti ci perseguitano. Come riusciremo a compiere tutto questo se non siamo tenacemente pazienti, tolleranti? Questo fece santo Stefano quando, lungi dal gridare vendetta, domandò la grazia per i suoi carnefici dicendo: «Signore, non imputar loro questo peccato» (At 7, 60).