Il Vangelo del Giorno 04 Giugno 2020, Giovedì della IX Settimana del T. O. preghiamoinsieme Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,28-34. In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli …Altro
Il Vangelo del Giorno 04 Giugno 2020, Giovedì della IX Settimana del T. O.
preghiamoinsieme
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,28-34.
In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore;
amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi».
Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui;
amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Traduzione liturgica della Bibbia
Venerabile Madeleine Delbrêl (1904-1964)
missionaria della gente della strada
Realizzare fin da questa terra l'amore per il quale Dio ci ha creati
I due comandamenti dell'amore
E' Dio che amiamo, è l'amore di Dio il primo comandamento; ma il secondo gli è simile, cioè soltanto attraverso gli altri possiamo rendere a Dio il suo amore. Il pericolo è che il secondo comandamento divenga il primo. Ma abbiamo una possibilità di controllo, è amare ogni uomo, è amare Cristo, è amare Dio in ogni uomo, senza preferenze, senza categorie, senza eccezioni. Il secondo pericolo è non poterlo fare, e non lo potremo se separiamo la carità dalla fede e dalla speranza. La fede e la speranza, le dona la preghiera. Senza pregare, non potremo amare. (…) Sono la fede e la speranza, dilatate dalla preghiera, che sgombreranno la strada dell'amore dall'ostacolo più ingombrante: pensare a noi stessi. Il terzo pericolo sarà amare non "come Gesù ci ha amati", ma in modo umano. E forse è il più grande pericolo. (…) Non è il nostro amore che dobbiamo dare: è l'amore di Dio. L'amore di Dio che è una persona divina, il dono che Dio ci fa, ma che resta un dono che per così dire deve attraversarci, trapassarci per andare altrove, per andare negli altri.
preghiamoinsieme
Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 12,28-34.
In quel tempo, si accostò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».
Gesù rispose: «Il primo è: Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico Signore;
amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
E il secondo è questo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento più importante di questi».
Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità che Egli è unico e non v'è altri all'infuori di lui;
amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso val più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
Traduzione liturgica della Bibbia
Venerabile Madeleine Delbrêl (1904-1964)
missionaria della gente della strada
Realizzare fin da questa terra l'amore per il quale Dio ci ha creati
I due comandamenti dell'amore
E' Dio che amiamo, è l'amore di Dio il primo comandamento; ma il secondo gli è simile, cioè soltanto attraverso gli altri possiamo rendere a Dio il suo amore. Il pericolo è che il secondo comandamento divenga il primo. Ma abbiamo una possibilità di controllo, è amare ogni uomo, è amare Cristo, è amare Dio in ogni uomo, senza preferenze, senza categorie, senza eccezioni. Il secondo pericolo è non poterlo fare, e non lo potremo se separiamo la carità dalla fede e dalla speranza. La fede e la speranza, le dona la preghiera. Senza pregare, non potremo amare. (…) Sono la fede e la speranza, dilatate dalla preghiera, che sgombreranno la strada dell'amore dall'ostacolo più ingombrante: pensare a noi stessi. Il terzo pericolo sarà amare non "come Gesù ci ha amati", ma in modo umano. E forse è il più grande pericolo. (…) Non è il nostro amore che dobbiamo dare: è l'amore di Dio. L'amore di Dio che è una persona divina, il dono che Dio ci fa, ma che resta un dono che per così dire deve attraversarci, trapassarci per andare altrove, per andare negli altri.