Francesco I
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La causa del crollo delle vocazioni femminili

La causa del crollo delle vocazioni femminili
Sul forum Oriens è apparso un interessantissimo reportage fotografico (di Daniele) che mostra, con particolare riferimento al Nord America, la rivoluzione vestimentaria (oltre che su tanti altri aspetti della vita religiosa) che ha contagiato molte congregazioni di suore dagli Anni Sessanta in poi. Vi invitiamo a visionare i numerosi esempi rinvenibili a quel link, da cui prendiamo un piccolo campione del triste confronto tra il prima, ed il dopo:

Prima:

Dopo:
E a commento di tutto ciò, su Oriens si cita questo profetico brano del Rapporto sulla Fede di Messori-Ratzinger del 1985:

C'è un rapporto aggiornato e minuzioso sulle religiose del Québec, la provincia-stato del Canada che parla francese. Un caso esemplare, quello québécois: si tratta infatti della sola zona del Nord America che sin dagli inizi sia stata colonizzata ed evangelizzata da cattolici, che vi avevano costituito un regime di chrétienté gestito da una Chiesa onnipresente. In effetti, ancora vent'anni fa, all'inizio degli anni Sessanta, il Québec era la regione del mondo con il più alto numero di religiose rispetto agli abitanti, che sono in tutto sei milioni. Tra il 1961 e il 1981, per uscite, morti, arresto del reclutamento, le religiose si sono ridotte da 43.933 a 26.294. Una caduta, dunque, del 44 per cento e che sembra inarrestabile. Le nuove vocazioni, infatti, si sono ridotte nello stesso periodo di ben il 98,5 per cento [in appena vent'anni!].

Risulta poi che buona parte di quell'1,5% superstite è costituito non da giovani, ma da "vocazioni tardive". Tanto che, con una semplice proiezione, tutti i sociologi concordano in una conclusione cruda ma oggettiva: "Tra poco (a meno di rovesciamenti di tendenza del tutto improbabili almeno a viste umane) la vita religiosa femminile così come l'abbiamo conosciuta non sarà in Canada che un ricordo". Sono gli stessi sociologi che hanno preparato il rapporto che ricordano come in questi vent'anni tutte le comunità abbiano proceduto a ogni sorta di riforma immaginabile: abbandono dell'abito religioso, stipendio individuale, lauree nelle università laiche, inserimento nelle professioni secolari, assistenza massiccia di ogni tipo di "specialisti". Eppure le suore hanno continuato a uscire, le nuove non sono arrivate, quelle rimaste - età media attorno ai sessant'anni - spesso non sembrano aver risolto i problemi di identità e in qualche caso dichiarano di attendere rassegnate l'estinzione delle loro congregazioni.


Fonte: La causa del crollo delle vocazioni femminili

Questa era la triste situazione del 2009, ma il peggio non era ancora venuto: con l'avvento al soglio pontificio di Bergoglio la situazione è precipitata oltre ogni più pessimistica previsione:

01:33:36
lamprotes
Il principio di adattare il vangelo al mondo, inseguendo il mondo è alla base del Concilio Vaticano II e di ogni mentalità progressista-liberale che, così, svapora il vangelo stesso. Anche perché si inizia con i dettagli di un abito per poi abolire progressivamente ogni cosa. Bergoglio non è che la logica conseguenza a questo processo di spoliazione
Orion80
È il il guaio guardiamo al mondo e vogliamo conformarci a quello, dobbiamo conformarci a Dio, altro che ridicole, sicuramente i loro ordini avevano deciso quell'abito per validi motivi, non sicuramente per moda.
Come la talare dei sacerdoti, che oggi è considerata cosa da tradizionalisti, con il risultato che i sacerdoti si confondono così tanto con la gente che non si distinguono più dal loro "…More
È il il guaio guardiamo al mondo e vogliamo conformarci a quello, dobbiamo conformarci a Dio, altro che ridicole, sicuramente i loro ordini avevano deciso quell'abito per validi motivi, non sicuramente per moda.
Come la talare dei sacerdoti, che oggi è considerata cosa da tradizionalisti, con il risultato che i sacerdoti si confondono così tanto con la gente che non si distinguono più dal loro "gregge".