Sant'Aspreno al Porto: reperti paleocristiani in pieno centro di Napoli

L'ipogeo di Sant'Aspreno al Porto con l'altare paleocristiano e decorazioni ancora oggi visibili

Non tutti sanno che pochi metri sotto piazza della Borsa si nascondono preziose testimonianze della Napoli di oltre mille anni fa. Dedicata a Sant' Aspreno, primo patrono di Napoli, convertito direttamente dall'apostolo Pietro, la piccola chiesa di Sant'Aspreno al Porto è sopravvissuta al Risanamento di fine '800 che ha portato alla costruzione di piazza Bovio e di Corso Umberto I, restando, pur rimaneggiata, nella posizione originaria, nascosta all'interno del www.laboratorionapoletano.com, attualmente sede della Camera di Commercio.

Entrando da Via Sant'Aspreno, accanto all'ingresso laterale della camera di commercio, si accede innanzitutto ad un ambiente all'interno del quale sono state ricollocate alcune delle colonne che formavano il bel chiostro di San Pietro ad Aram, distrutto durante i lavori del Risanamento.

La cappella conserva un altare del XVII secolo, un busto del santo e, soprattutto, a sinistra dell'altare maggiore, alcune testimonianze di arte dell'alto Medioevo: due transenne scolpite con motivi agresti (vegetali ed animali), colonnine e pilastri, una scritta greca con recanti i nomi Campulo e Costantina, coniugi che probabilmente contribuirono ad un restauro della cappella, un'urna cineraria marmorea di età romana probabilmente riconvertita ad acquasantiera.

Scendendo, utilizzando una stretta scalinata, si accede all'ipogeo, un ambiente rettangolare, con volta a botte, che dovrebbe risalire al VI secolo d.C. e che presenta un sediale lungo le pareti ed un altare racchiuso da un recinto, entrambi non databili oltre l'VIII-IX secolo. Le decorazioni a drappeggio, ancora ben visibili sulla parete, dovrebbero risalire alla stessa epoca, ispirate a modelli romani. Quel che è certo è che la cappella in origine non fosse una cripta ma a livello del vicino mare.


Le decorazioni dell'ipogeo, con colorati drappeggi risalenti ad almeno 1200 anni fa

la Chiesa di Sant'Aspreno nella configurazione attuale, tardo Ottocentesca

vestibolo con le colonne rinascimentali provenienti dal chiostro di San Pietro in Aram

Recinzione con motivi bucolici

Fabrizio Reale

www.laboratorionapoletano.com