lamprotes
538

Tradizione Cattolica e Albania

Desidero porgere ai lettori la testimonianza di un uomo di madre albanese il quale mi ha raccontato come e perché segue la Messa romana tradizionale.
Costui, originario di un villaggio dell'entroterra albanese, aveva servito da bimbo all'altare ad un sacerdote che celebrava ancora la Messa tradizionale nel periodo comunista, quando l'Albania era isolata dal resto del mondo.
Il sacerdote era legato a quella Messa e non conosceva le riforme nel frattempo intercorse. Siamo attorno agli anni '80.
Alcuni suoi confratelli avevano fatto anni di carcere per il solo fatto di non accettare il regime comunista. Uno di loro un giorno fu svegliato dalle guardie che gli dissero: "Oggi è il tuo giorno fortunato: basta che tu dica una sola parola e sarai liberato!". La sola parola era un "sì", l'accettazione del comunismo. Il sacerdote, invece, rispose: "Non è ancora morto il regime comunista?". Gli inflissero altri sette anni di prigione!
Questi preti tutti di un pezzo quando il governo cadde e l'Albania si aprì al mondo conobbero le riforme e tutti i patti che il Vaticano aveva cercato di fare con i regimi comunisti. Davanti al cambio della liturgia, non pochi di loro dissero: "Ma ci hanno cambiato la religione?!?". E' la reazione istintiva di chi era abituato ad una prassi seria e convinta!
L' albanese mi raccontò tutto questo oggi, proprio al termine di una liturgia tradizionale aggiungendo che "se non ci fossero stati quei sacerdoti, sicuramente io sarei come la maggioranza delle persone, indifferente".
E' facile concludere che sacerdoti come questi, alcuni dei quali morti in galera, sono dei confessori della fede. Confessori che MAI avrebbero immaginato a cosa si è oramai ridotta la Chiesa!