Israele. Un vaso ricomposto da centinaia di cocci, trovato nel 2012 nella valle di Elah, restituisce una rara iscrizione cananea di tremila anni fa con il nome del proprietario di un’azienda agricola che ricorda quello di un eroe biblico

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L’archeologo israeliano Saar Ganor indica la posizione dell’iscrizione cananea sul vaso ritrovano in centinaia di cocci nel 2012

Una rara iscrizione del tempo di re David (XI-X sec. a.C.) con il nome di Eshbaal Ben Badà è stata trovata nella valle di Elah in Israele. Ma per giungere a questa importante scoperta ci sono voluti anni di paziente lavoro per ricostruire i cocci di un vaso di argilla vecchio di tremila anni. Il vaso in argilla fu infatti portato alla luce a Khirbet Qeiyafa (la antica Shearaim) nella valle di Elah (fra Gerusalemme e Ashqelon), in numerosi frammenti, ancora nel 2012 durante gli scavi effettuati dal prof. Yosef Garfinkel dell’istituto di Archeologia dell’università Ebraica e Saar Ganor della Israel Antiquities Authority.

Dettaglio dell’iscrizione di Eshbaal Ben Badà sotto il collo del vaso

Fu in quell’occasione che la presenza di alcune lettere scritte su alcuni frammenti, in antica scrittura cananea, scatenò la curiosità dei ricercatori. Il restauro, condotto nei laboratori dell’Israel Antiquities Authority, durante il quale sono stati incollati insieme centinaia di frammenti di ceramica fino a ricomporre l’antico vaso, ha alla fine risolto l’enigma. Sul vaso fu fatto incidere il nome Eshbaal Ben Badà, decifrato dall’equipe diretta da Mitka Golub e Haggai Misgav. Secondo Garfinkel e Ganor “questa è la prima volta che il nome Eshbaal appare su un’antica iscrizione in Israele”. Finora il nome Eshbaal compariva solo sulla Bibbia, mentre ora c’è anche un riscontro nella documentazione archeologica, durante il regno di re Davide, nella prima metà del X secolo a.C. Questo nome non è stato utilizzato in seguito nel periodo del Primo Tempio. La correlazione tra la tradizione biblica e i reperti archeologici indica che questo era un nome comune solo in quel periodo, mentre il nome Beda è unico e non si hanno riscontri in antiche iscrizioni o nella tradizione biblica”.

La posizione del sito israeliano di Khirbet Qeiyafa, l’antica Shearaim

L’iscrizione con il nome Eshbaal Ben Badà non è la prima che restituisce il sito di Khirbet Qeiyafa. Durante le stagioni di scavo dirette dal Garfinkel e Ganor, in questa città fortificata, due porte, un palazzo e magazzini, abitazioni e locali di culto, sono stati scoperti manufatti unici. Ad esempio, nel 2008 è stata trovata l’iscrizione ebraica più antica del mondo. E ora questa nuova iscrizione. “Fino a cinque anni fa non si conoscevano iscrizioni del periodo del Regno di Giuda (X sec. a.C.). Ora ne sono state pubblicate ben quattro: due da Khirbet Qeiyafa, una da Gerusalemme, e una da Bet Shemesh. Questa cambia completamente le nostre conoscenze sulla distribuzione della scrittura sotto il Regno di Giuda e ormai è chiaro che la scrittura era molto più diffusa di quanto si pensasse in precedenza, collegata anche all’organizzazione del regno che necessitava di impiegati e scribi”.

Il prof. Saar Ganor archeologo della Israel Antiquities Authority

Ma chi c’era dietro questo nome? Ora si parla del nome di un eroe biblico: Eshbaal Ben Badà, il comandante di una unità di élite composta da 30 coraggiosi, fedelissimi al re Davide nelle sue lotte con i filistei. Ma secondo i ricercatori, il fatto che il nome Eshbaal sia stato inciso su un vaso suggerisce che si trattava di una persona importante, quasi sicuramente il proprietario di una grande azienda agricola la cui produzione veniva raccolta e trasportata in contenitori – vasi – che portavano il suo nome. Questa è la prova evidente della stratificazione sociale e della creazione di una classe economica consolidata che si è verificata al momento della formazione del Regno di Giuda”.