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7 SETTEMBRE 1910 - 7 SETTEMBRE 2022: ANNIVERSARIO DELLE STIGMATE DI PADRE PIO, A PIANA ROMANA DI PIETRELCINA

7 SETTEMBRE 1910 - 7 SETTEMBRE 2022: ANNIVERSARIO DELLE STIGMATE DI PADRE PIO, A PIANA ROMANA DI PIETRELCINA.

Non posso far passare sotto silenzio un Evento fondamentale della storia di Padre Pio: la sua stigmatizzazione avvenuta a Piana Romana di Pietrelcina.

È il 7 settembre del 1910, e da circa un mese Padre Pio è sacerdote. Mentre si trova in preghiera nella capanna di paglia, addossata all’olmo situato nel terreno dei Forgione, a Piana Romana, gli appaiono Gesù e Maria Santissima, e, in presenza della Mamma, Gesù dona le sue stigmate al giovane frate di Pietrelcina.
Un evento soprannaturale che ha fatto di Piana Romana un’Oasi dell’infinito baciata da Dio. Un luogo dove i Cielo e la Terra si incontrano amabilmente, per mezzo dell’umile e semplice frate cappuccino di Pietrelcina.
Ma Padre Pio vuole soffrire e patire silenziosamente e discretamente con Gesù crocifisso, senza mostrare quelle ferite. E allora, il Signore le fa scomparire, senza eliminare i dolori alle mani, ai piedi, e al costato.
Non c’è dubbio che, nella sua Pietrelcina, Padre Pio sta vivendo l’epoca aurea della sua completa configurazione a Gesù Crocifisso.

Il primo febbraio dell’anno successivo, rivela ancora una volta, al carissimo padre Agostino da San Marco in Lamis, il suo amore totale alla Croce. Qui appare nitidamente la profonda dimensione mistica della croce, mirabilmente congiunta con quella sponsale. In effetti, le due mistiche, che hanno Cristo come centro di irradiazione e di amore, non si possono distinguere o separare l’una dall’altra, ma l’una si integra e completa nell’altra, se è vero che è per amore verso il Figlio di Dio umanato e crocifisso, che Padre Pio ha abbracciato integralmente la mistica della croce: “Sì, io amo la croce, la croce sola; l’amo perché la vedo sempre alle spalle di Gesù. Oramai Gesù vede benissimo che tutta la mia vita, tutto il mio cuore è votato tutto a lui ed alle sue pene” .
A causa di chi è deposto e sacrificato sul legno della croce, questa divene emblema dell’amore di Cristo per l’uomo e, per effetto, talamo d’amore dell’uomo per il Figlio di Dio deposto su di essa.

Tra Padre Pio e il Figlio di Dio Crocifisso e risorto è un crescendo di offerta, di donazione, di oblazione, d’amore. E allora, Gesù non gli risparmia tutto il corollario di pene atroci che hanno reso paradossalmente eroica e totalizzante la sua passione.
Cosa significa questo dono mistico per Padre Pio? In realtà esso rappresenta la risposta di Cristo al suo desiderio di immolarsi totalmente per Lui, di vivere la propria vita abbracciato alla croce di Cristo. È, certamente, la forma più sublime di amore che si dona nel dolore. Ed è l'offerta che Dio predilige, perché è quella che costa di più all'uomo.

LA MISTERIOSA ESPRESSIONE DI PADRE PIO STIGMATIZZATO

La foto che ho postato, risale alla riapparizione delle stigmate di Padre Pio, evvenuta il 20 settembre 1918, quindi otto anni dopo.
Guardando e riguardando la foto, mi sono sempre chiesto cosa volesse dire l'espressione facciale di Padre Pio.
Dopo aver lungamente meditato e riflettuto, anche sulla storia precedente e successiva della riapparizione delle stigmate, avvenuta nel coro cappuccino di Sant Giovanni Rotondo, ho finalmente compreso l'enigma. Innanzitutto, Padre Pio non avrebbe mai voluto che fosse fotografato con le piaghe ben evidenti. È stato il superiore pro tempore del convento a dirgli di farsi fotografare, e lui che nell'obbedienza ai superiori ha sempre visto l'obbedienza a Dio stesso, ha accettato, anche se con una carta sofferenza e amarezza.
Quindi, quel volto enigmatico di prima, mi è stato più semplice e comprensibile: era un Padre Pio profondamente amareggiato, deluso, profondamente addolorato, per farsi scattare la foto con le stigmate ben visibili. Fosse dipeso da Lui, non lo avrebbe mai fatto. Anzi, quando nel 1910 riceve per la prima volta i MONILI DELLO SPOSO (le stigmate), va dal parroco di Pietrelcina, e gli dice: "Zi Tore (don Salvatore Pannullo), chiediamo al Signore di fare scomparire queste vergogne. Io voglio soffrire, ma nel nascondimento.
Gesù fa scomparire i segni esterni delle stigmate, senza far andare via le sofferenze, come scrive Padre Pio in una sua lettere: "Dal giovedi al sabato è un continuo dolore alle mani, ai piedi, e al costato".
Nella clausura di San Giovanni Rotondo, Gesù permette che le stimmate riappaiano in superficie. Ma prima gli dice: "Ti associo alla mia Passione". Proprio ciò che Padre Pio anelava fin dalla sua infanzia.
Ecco perché la foto che ho postato, e che sembra la meno autentica del giovane Padre Pio, è la più genuina, perché sul volto del Santo di Pietrelcina appaiono, anche se celati nel suo intimo, ma appena percettibili, l'amarezza, la perplessità, l'incomprensione, per la foto che è stata scattata solo per ubbidienza ai superiori.
Ma la foto dimostra ancora di più la profonda umiltà, semplicità, mitezza, coniugate con il completo abbandono alla volontà di quello stesso Dio che avrebbe rispettato i moti profondi, puri, umili, discreti, del Frate di Pietrelcina. Quel rispetto dolcissimo, da parte di Dio, che è mancato nei superiori cappuccini, provocandogli una grande sofferenza morale che si intravede, anche se pallidamente, sul suo volto.
Ecco la santità più autentica! Quella che ti rende simile a Dio, ma ti distanzia enormemente dalla logica umana.