I misteri degli "ultimi tempi" | Regno di Maria VS dominio dell'Anticristo

Il processo storico che determinerà il trionfo dell’Anticristo ha una sua legittimazione e una sua radice assoluta e unica. La radice è certamente la Gnosi, sia antica sia moderna. In entrambi i modi l’uomo è proclamato divino: o nella sua origine, prima del mondo prigione, della Legge e del Creatore; o nel suo destino, all’interno del mondo divino, per mezzo di una legge e di un ordine politico e religioso che l’uomo stesso creerà. La legittimazione pare sia nella dottrina della storia di Gioacchino da Fiore e la sua secolarizzazione. Pare sia nella tesi di Gioacchino da Fiore circa l’esistenza di una simmetria, corrispondenza tra le tre Persone della Trinità e le tre età della Storia. Età del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Da questa struttura religiosa millenarista sarebbe poi sorta la sua laicizzazione versione mondana, terrena, umana.

Il punto è che Gioacchino da Fiore non era millenarista. Il millenarismo è un’antica dottrina cristiana secondo cui Cristo avrebbe letteralmente governato sulla terra, al suo ritorno, avrebbe inaugurato un’età millenaria di regalità nel mondo. Il riferimento al millennium è determinato dal capitolo 20 dell’Apocalisse: «Vidi poi un angelo che scendeva dal cielo con la chiave dell’Abisso e una gran catena in mano. Afferrò il dragone, il serpente antico – cioè il diavolo, satana – e lo incatenò per mille anni; lo gettò nell’Abisso, ve lo rinchiuse e ne sigillò la porta sopra di lui, perché non seducesse più le nazioni, fino al compimento dei mille anni. Dopo questi dovrà essere sciolto per un po’ di tempo». Tuttavia, già sant’Agostino chiariva che il significato di regno millenario è da intendersi come regno della Chiesa, regno di coloro che morti a causa del peccato, risorgono a vita nuova, per mezzo del battesimo. È il regno la cui colpa del peccato originale è stata cancellata in virtù del Sacrificio della Croce e per mezzo della Chiesa, nella sua azione sacramentale.

Si potrebbe dire: è il regno di Maria.

Sempre sant’Agostino chiariva questo, all’interno della fede certa nell’Anticristo e della millenaria guerra tra la Città del diavolo e la Città di Dio. Il tempo del regno di Maria, Madre della Chiesa, è il tempo in cui satana, sconfitto, dalla Croce, muove disperatamente guerra ai battezzati, pieno di furore sapendo che gli resta poco tempo (Ap 12). Questo tempo che va da Cristo a Cristo, dalla prima venuta, nella stalla per la Croce, alla seconda venuta, nella gloria per il Giudizio, di divide a sua volta in due sezioni, per così dire: una prima grande sezione in cui la Chiesa risponde nel mondo al mandato di battezzare e insegnare alle genti tutto ciò che Cristo ha comandato, fino ai confini della Terra; una seconda sezione, in cui si manifesterà l’Anticristo. La prima sezione corrisponde alla vita pubblica di Gesù e alla sua predicazione del Regno; la seconda sezione corrisponde alla Passione, dove satana sarà sciolto dalla catene. Come Cristo, mentre predica guadagna a Sé i discepoli, ma anche quelli che si scandalizzano di Lui, lo rifiutano, si consumano nell’odio e nelle intenzioni di ucciderlo, allo stesso modo la Chiesa nella misura in cui risponde al mandato del Signore, salva le anime e guadagna contro di sè il mondo, che odiando Cristo, odierà con la stessa misura anche la Chiesa.

La Chiesa evangelizzerà lungo i secoli, ma segnerà le sue vie con il sangue dei martiri: evangelizzazione è sempre esorcismo e martirio. Si potrebbe anche dire che se non c’è esorcismo e martirio, non c’è evangelizzazione. Questa missione universale non avviene in campo neutro. Ma avviene in un campo di guerra, sotto continuo bombardamento satanico. Con tutte le armi umane e spirituali che Satana dispone. Quella più efficace, dalla sua prospettiva, non è la persecuzione violenta, né lo scandalo morale o economico. Bensì quello dottrinale. La profanazione apostata è molto più efficace, perché corrode dall’interno e la Chiesa viene meno proprio nella sua missione di esorcizzare e battezzate. Proprio quando non esorcizzerà più, magari perché verrà meno la stessa fede nell’esistenza del diavolo; quando non battezzerà più, perché verrà meno la fede nel peccato originale e nel peccato in generale; quando non evangelizzerà più, perché crederà che tutte le religioni sono uguali vie di salvezza e spiritualità; quando non offrirà più il Sacrificio, perché non crederà più nella Giustizia di Dio (che ha preteso che il peccato fosse soddisfatto); allora Satana avrà potere e possibilità di manifestarsi alle genti sostituendo la messianicità di Cristo, con quella dell’Anticristo.

In questa circostanza terribile, Maria sarà ancora più presente, lo Spirito Santo consolerà maggiormente coloro i quali, perché cattolici e fedeli alla dottrina di sempre, saranno perseguitati. Nel tempo dell’Anticristo. Questo tempo, quindi, sarà, in un certo senso, un tempo particolare di consolazione da parte dello Spirito Santo per la Chiesa di Cristo, mentre sarà condotta lungo la via Crucis.

Esattamente questo crede il “vero” Gioacchino da Fiore.

(Pierluigi Pavone)

Fonte:

www.sabinopaciolla.com/la-fine-della-s…

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MA COS'È IL REGNO DI MARIA?

Citazioni utili


«La parola “Regno di Maria” esprime quell’ideale di sacralizzazione dell’ordine temporale, attraverso la mediazione di Maria, che non è altro che la civiltà cristiana sempre additata dai Pontefici come meta. [...]. Il Regno di Maria sarà una civiltà sacrale perché ordinata fondamentalmente a Dio; la legge che regolerà i rapporti con Dio e fra gli uomini sarà quella della dipendenza, che troverà la sua espressione più alta nella “schiavitù d’amore” alla SS.ma Vergine»[1].

(R. de Mattei, Il crociato del secolo XX: Plinio Corrêa de Oliveira, Piemme, Casale Monferrato 1996, p. 333).

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«Il Regno di Maria [sarà] un’epoca storica di fede e di virtù, che verrà inaugurata da una vittoria spettacolare della Madonna sulla Rivoluzione. In quest’epoca, il demonio verrà scacciato e la Madonna regnerà sull’umanità attraverso le istituzioni che avrà scelto allo scopo [...]. Il Regno di Maria sarà dunque un’epoca nella quale l’unione delle anime con la Madonna raggiungerà una intensità senza precedenti nella storia, fatta eccezione – è chiaro – di casi individuali [...]. Qual è la forma di questa unione, in un certo senso somma? Non conosco un mezzo più perfetto, per enunciare e per realizzare questa unione, della santa schiavitù alla Madonna, come viene insegnata da san Luigi Maria Grignion di Montfort nel Trattato della vera devozione a Maria»[1].

(P. Corrêa de Oliveira, La devozione mariana e l’apostolato contro-rivoluzionario, prefazione a Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, in Cristianità II (8/1974) 3-6 (prima edizione argentina: Revolución y Contra-Revolución, Tradición Familia y Propiedad, Buenos Aires 1970, pp. 9-34).

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«L’èra futura sarà non solo genericamente cristiana ma anche specificamente mariana, realizzando socialmente il celebre motto ad Jesum per Mariam. Molti santi, profeti, apostoli e dottori della Chiesa sostengono che la storia non si concluderà prima di culminare in un’epoca in cui il Redentore regnerà in modo eminente mediante la Madonna, allo scopo di manifestare la grandezza e la potenza di quella Immacolata destinata dalla Provvidenza a regnare come Regina e a “vincere tutte le eresie del mondo intero”, come celebra la nota antifona mariana dell’VIII secolo. Questo Regno di Cristo in Maria viene spesso chiamato, per sineddoche, Regno di Maria. Esso sarà un Regno non solo spirituale e individuale ma anche materiale e sociale; la Madonna cioè governerà, da vera Regina, non solo le anime ma anche le società e i popoli»[1].

(G. Vignelli, Fine del mondo? O avvento del Regno di Maria?, Fede&Cultura, Verona 2013, p. 111).

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Il documento della Chiesa forse più completo che riassume tutta la Tradizione della Chiesa circa la regalità di Maria Santissima è la splendida Lettera Enciclica Ad Cæli Reginam del venerabile Pio XII. In essa, tra gli altri sublimi insegnamenti, il Papa afferma [11 ottobre 1954, in AAS 46 (1954) (625-640)]:

«Il popolo cristiano [...] considerando gli intimi legami che uniscono la madre al figlio, attribuì facilmente alla Madre di Dio una regale preminenza su tutte le cose [...]. I fedeli contemplano in pia meditazione già da molti secoli, il regno di Maria, che abbraccia il cielo e la terra. [...]. È certo che in senso pieno, proprio e assoluto, soltanto Gesù Cristo, Dio e uomo, è re; tuttavia, anche Maria, sia come Madre di Cristo Dio, sia come socia nell’opera del divin Redentore, e nella lotta con i nemici e nel trionfo ottenuto su tutti, ne partecipa la dignità regale, sia pure in maniera limitata e analogica. Infatti da questa unione con Cristo re deriva a lei tale splendida sublimità, da superare l’eccellenza di tutte le cose create: da questa stessa unione con Cristo nasce quella regale potenza, per cui ella può dispensare i tesori del regno del divin Redentore; infine dalla stessa unione con Cristo ha origine l’inesauribile efficacia della sua materna intercessione presso il Figlio e presso il Padre».

Articoli utili

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Sant'Agostino ha presentato la sua interpretazione come ipotesi non come certezza teologica. L'errore del cosiddetto millenarismo crasso consiste nel ritenere che il millennio apocalittico coincida con la presenza fisica di nostro Signore sulla terra