Nella «costituzione pastorale» Gaudium et spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, che è uno dei principali documenti del Vaticano II “promulgati” da Montini, sta scritto: «… tutto quanto esiste sulla terra deve essere riferito all’uomo, come a suo centro e a suo vertice» (n° 12).
Dal discorso di chiusura del concilio Vaticano II:
«Dategli merito [al concilio] di questo almeno, voi umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo.» Paolo VI
Lo vedete l'elefante nella cristalleria? Lo vedete il problema del concilio vaticano II?
Il problema è questa spudorata volontà di mettere l'uomo al centro, e di conseguenza si mette l'uomo al posto di Dio.
La crisi della Chiesa ha radici antiche e profonde e si può riassumere in una parola: Modernismo. Il modernismo che ieri era eresia, oggi lo si cerca di riabilitare e di portare i suoi protagonisti su di un piedistallo, o addirittura su di un altare alla venerazione dei fedeli. Il modernismo è l'approdo di un lungo cammino che in occidente ha portato l'uomo a sostituirsi a Dio. Come fu per l'antico popolo ebraico che innalzò quel vitello d'oro dall'aspetto mansueto, e dalla testa bassa, come intento a mangiare fieno, alla quale immagine potremmo dare il significato che pure l'idolo si inchina all'uomo e lo invita solo a pensare alla sua pancia, così oggi vediamo l'uomo innalzarsi ad idolo di sè stesso che pensa solo a soddisfare gli istinti più animaleschi, dettati da sentimentalismi o pruriti egoistici.
Questo clima di idolatria che serpeggiava lungo la storia ha trovato nella chiesa del post concilio, aperta al mondo, modellata dai novatori, che con il concilio hanno dettato legge, un luogo dove ha inevitabilmente fatto della chiesa un ente portatrice non più del vangelo, ma di vaghi valori umani, (una ONG) scollegati da Cristo e dalla Sua Croce, o meglio Cristo è diventato una scusa per portare l'uomo al centro auto-idolatrandosi. Non più Dio detta legge ma è l'uomo che decide cosa è bene e cosa è male. Finendo per chiamare bene il Male e male il Bene.
Non voglio fare il processo alle intenzioni, ma è giunto il momento di aprire gli occhi e vedere l'elefante che ha distrutto i cristalli più preziosi, è giunto il momento di riconoscere che l'impianto ideologico e filosofico del concilio era questa pretesa latente da secoli in occidente di portare l'uomo a centro e vertice della sua vita ed esistenza non riconoscendo più in Dio il centro e il fine della sua esistenza. Idolatria pura!
Propongo la lettura di un brano tratto dalla presentazione al libro edito dalla casa editrice Edizioni Monasterium:
Paterikon delle grotte di Kiev. Fiammelle di vita e santità russa
a cura di Michele Di Monte tradotto da A. J. Casiraghi e M. Di Monte
Non è facile essere cristiani nel mondo di oggi.
Specialmente nella società occidentale, dai tratti sempre più complessi e talora sfuggenti, nella quale appare arduo saper ascoltare, fermarsi, condividere, amare e pregare.
L'uomo occidentale ha messo al centro del mondo sé stesso, quale divinità suprema da adorare come il valore più alto e il più alto criterio di ogni cosa.
Il miglior amico dell'uomo non è più Dio, come afferma continuamente liturgia bizantina, ma è solo il proprio corpo e il proprio benessere psico-fisico.
L'uomo è diventato il miglior amico di sé stesso, non ama nulla al di fuori di sé. È, in una parola, ammalato di philautìa l'amore di sé, madre di ogni vizio.
Lontano dal dire con l'Apostolo: «Me infelice! Chi mi libererà da questo corpo di morte» (Rm 7,24.), l'uomo contemporaneo si attacca disperatamente a quanto di più caduco e passeggero vi sia, distogliendo lo sguardo dalla vera Vita (Cfr. Gv 14,6.) e diventando il nemico numero uno della croce di Cristo.
Dobbiamo riconoscere che, come scriveva il grande san Justin Popović, (6 April 1894 – 7 April 1979)
Tutti gli umanesimi europei, di prima del Rinascimento, del Rinascimento e, inoltre, gli umanesimi protestanti, filosofici, religiosi, sociali, scientifici, culturali, politici, hanno consciamente o inconsciamente perseguito, e incessantemente perseguono, un unico obbiettivo: sostituire la fede nel Diouomo (Gesù Cristo) con la fede nell'uomo; sostituire il vangelo del Diouomo con il vangelo secondo l'uomo; la filosofia secondo il Diouomo con la filosofia secondo l'uomo; la cultura secondo il Diouomo con la cultura secondo l'uomo. In una parola: sostituire la Vita secondo il Diouomo con la vita secondo l'uomo (San Justin Popović, L'uomo e il Diouomo. Introduzione al cristianesimo, a cura di A. Ranzoli, Asterios, Trieste 2011, pp. 126-127)
e tutto questo, prosegue il santo monaco, è penetrato nella chiesa latina e, trovandovi un terreno fertile, vi ha messo profonde radici.
Tutte le derive morali e la profonda crisi spirituale nella quale, da diversi decenni, è piombata la Chiesa cattolica, con gli innumerevoli casi di abusi sessuali, economici, alimentari e di potere, trovano la loro radice nell'aver messo al centro l'uomo e non il Diouomo. Ne consegue che, invece di crescere nel cammino di divinizzazione, pastori e gregge scivolano sempre più in basso, verso una inesorabile animalizzazione dell'uomo.
Per spezzare questa necrotica spirale di morte occorre anzitutto rimettere al centro della propria vita il Signore Gesù Cristo e lasciarsi riempire totalmente dalla grazia divina, come seppe fare la Madre di Dio, la «piena di Grazia», (Lc 1,28), e come seppero fare tutti i grandi santi della storia.
È per questo che non ci stanchiamo di guardare a loro e di attingere a piene mani dalla loro ricca esperienza di Dio.
San Gregorio il Sinaita ha un'espressione che fa gelare il sangue e, al tempo stesso, riempie di speranza:
Se non sappiamo quali ci ha fatti Dio, non ci renderemo mai conto di quali ci ha fatto il peccato. (Gregorio il Sinaita, Utilissimi capitoli in acrostico, in La filocalia, vol. 3 P. Gribaudi editore, Milano 2001, p.541)
Guardiamo ai santi per conoscere l'immagine riuscita di ciò che Dio ha voluto fare creandoci come uomini e, al tempo stesso per scoprire tutto lo scarto che c'è tra noi e loro, renderci conto fino a che punto ci ha deformati il peccato.
Si tratta di un processo tutt'altro che indolore e rapido, come vorrebbe una certa predicazione modernista. Non si riacquista la somiglianza, né si diventa testimoni (martiri) del Signore, se non si accetta la drammatica fatica di versare il sangue per Lui e con Lui.
[...]
Michele Di Monte
L'uomo è il centro della creazione, con buona pace dei laudatosi laudatosi, ma ciò che dà senso è significato alla sua esistenza è dare gloria al suo Creatore, lodarlo perché "ha fatto bene ogni cosa", e ci ha donato il Suo Figlio perché questa lode diventi rendimento di Grazie eterno.
Come si può mai conciliare tutto ciò con "mettiamo l'uomo al centro"???
Dio è il centro.
E più lo si allontana, più il centro non diventa l'uomo, grande illusione e grande inganno: il centro diventa satana, il peggior nemico dell'uomo.
Il Tabernacolo deve tornare al centro degli altari, e gli altari devono essere orientati ad Esso, se si vuole vivere la vita in Dio.
Altrimenti continueremo a farci prendere per il naso da colui che ci odia con ogni forza....
L'uomo è al centro tanto in quanto fa spazio in sé a Dio ma non è così che viene inteso comunemente per cui, soprattutto nel mondo ecclesiastico, si vive come se Dio non esistesse più. Poi si scrivono le baggianate di facciata tipo "padrepasquale".... Ma li abbiamo capiti e non ci cadiamo certamente!
La centralità dell'uomo non contraddice la priorità di Dio creatore . (L'uomo al posto di Dio?!!)
@padrepasquale
Paolo VI ha compiuto un capovolgimento di valori tale che ne subiamo le conseguenze ancora oggi.
Lei non vuole capire che più si mette Dio al centro più l'uomo è nella Verità e viene innalzato in dignità.
Se l'uomo si vuole mettere al centro, come ha voluto fare, l'ossequioso verso il Mondo Montini, più Dio è emarginato e più si degrada l'uomo. Lo vediamo nei fatti oggi!
PaoloVI e il concilio sono stati un disastro per la chiesa e l'umanità, una strage di anime.
Che Papa Papa Paolo VI abbia tratto ispirazione dal Salmo 8?
1 Salmo di David.
Signore, Signor nostro, quanta ammirabile è il nome tuo per tutta quanta la terra!
Perocché la tua maestà è elevata fin sopra de' cieli. 2 E dalla bocca de' fanciulli, e de' bambini di latte tu bai ricavata perfetta laude contro de' tuoi nemici, per distruggere il nemico, e il vendicativo. 3 Or io miro i tuoi cieli, opere delle tue dita, la luna, e le stelle disposte da te. 4 Che è l'uomo, che tu di lui ti ricordi; od il figliuolo dell'uomo, che tu lo visiti? 5 Lo hai fatto per alcun poco inferiore agli Angeli, lo hai coronato di gloria, e di onore, 6 E lo hai costituito sopra le opere delle tue mani. 7 Tutte quante le cose hai soggettate a' piedi di lui, le pecore, e i bovi tutti, e le fiere della campagna. 8 Gli uccelli dell'aria, e i pesci del mare, i quali camminano le vie del mare. 9 Signore, Signor nostro, quanto ammirabile è il nome tuo per tutta quanta la terra!
Dalla Edizione Martini
Non penso proprio!
Hai letto le parole di San Justin?
Se non vedi corrispondenza con i fatti, vuol dire che siamo ostinati nell'errore!
PaoloVI un umanista, un modernista, che parla di culto dell'uomo, una chiesa che specialmente dopo di lui è divenuta una sorta di sterile ong, che mette in cattedra chi prima di lui era considerato eretico... Che perfino nella sua architettura pone il tabernacolo cioè il Dio uomo ai margini del luogo di culto... I fatti danno ragione a San Justin!
@Veritasanteomnia
Non ti sembra che, riflettendo sull'architettura delle chiese postconciliari, nelle quali il tabernacolo è relegato in oscuri anfratti, dia ragione a ciò che ho voluto condividere con voi?
Non trovi che il messaggio di queste nuove chiese approvate da vescovi, Cardinali, papi, sia proprio questo mettere al centro l'uomo e non più il Diouomo?
Vorrei proprio sapere cosa ne pensi, come lo giustifichi.
Il simbolismo per me è chiarissimo, e per voi?
Può, per gentilezza, indicarmi le fonti conciliari dove viene detto che il Tabernacolo va nascosto? Sull'odioso simbolismo siamo d'accordo, ma non ricordo di aver letto sui documenti conciliari tali suggerimenti. Forse è un problema mio, ma preferirei vedere le fonti. A parer mio infatti ciò che passa per applicazione del Concilio spesso è in realtà solo un abuso. Non di rado infatti si son visti arrivare Vescovi che hanno fatto stravolgere le proprie Cattedrali facendo appello a norme conciliari che però non esistono. Altri documenti di Conferenze Episcopali purtroppo esistono e sono devianti ma non credo che ci sia traccia di tale devianza nei documenti conciliari in senso stretto.
È lo spirito del concilio, mai smentito, mai fermato.
Anzi, promosso ed applicato.
La rivoluzione conciliare che attraverso frasi ambigue come quella che ho riportato della gaudium, hanno permesso ai novatori, ad esempio, la nuova architettura per la nuova chiesa.
Hanno dato forza a Paolo VI di costruire a tavolino (con l'ausilio di protestanti, di massoni infiltrati, di modernisti) una liturgia, il novus ordo, che a detta di tutti è ANTROPOCENTRICA, e difatti le nuove architetture spostando il tabernacolo Lo sottolineano, lo dicono, lo gridano: al centro c'è l'uomo. Dio, l'ingombrante Dio è spostato, messo da parte.
"Noi più di tutti siamo i cultori dell'uomo" PVI.
Non ti basta come fonte?
Ciao e grazie per aver risposto.