VIVERE IL MESSAGGIO DI FATIMA

Fratel Gino
1. La Madonna a Fatima richiama i suoi figli
Quando un figlio non segue la strada retta, in-segnata dai genitori, la prima, pronta a intervenire e a richiamare, è sempre la mamma. In mille modi essa cerca di far capire al figlio il dispiacere che ha arrecato a suo padre e la gravità del disprezzo per tutto quello che ha fatto e che fa per il suo bene. E al richiamo aggiunge anche i duri provve-dimenti che il padre prenderà se lui non cambia.
La Vergine di Fatima, Mamma nostra, ha lascia-to il cielo e coi suoi richiami è luce per tutti i suoi figli.
« Ritornate sulla via della luce », dice la Ma-donna, « fate quanto il vostro Padre vi dice. Se non fate ciò, per voi ci saranno i suoi provvedimenti; una nuova guerra si scatenerà sul mondo, vi saran-no distruzioni, fame, nazioni soppresse, la fede sa-rà combattuta e perseguitata. Tutto questo sarà scongiurato se ritornerete alla vita cristiana ».

2. La Madonna di Fatima prevedeva i nostri tempi
La Madonna di Fatima prevedeva i nostri tem-pi: si potrebbe meglio dire: i nostri tristi tempi. Il 13 maggio 1917 la Madonna lasciava il cie-lo e appariva a Fatima a tre semplici bambini.
E che cose importanti diceva la Madonna! Quan-do questi bambini han saputo che era la Madonna le hanno chiesto subito : « Madre Santa, quando finisce questa guerra? ».
La Madonna disse : « Finirà presto, ma se gli uomini non cambieranno vita e non faranno ciò che io vi dico, a distanza di poco tempo ce ne sarà un'altra peggiore. Non solo gli uomini moriranno sui campi di battaglia, ma la guerra passerà dapper-tutto e farà sue vittime, ci sarà la fame, la distru-zione di città e di nazioni intere ».
Di questo siamo testimoni tutti noi.
Poi la Madonna ha detto ancora : « Se gli uo-mini non faranno quello che io dico, l'ateismo di-lagherà in tutto il mondo. Ci saranno i falsi profeti che semineranno il male e cercheranno di distoglie-re gli uomini dalla verità e da Dio ».
E di questo siamo ancora testimoni noi. Quanto male c'è in questo mondo! Tutti i giorni vediamo quello che sta succedendo.
La luce di Dio per mezzo di Maria venne ad illu-minare il mondo, ma il mondo non volle seguire que-sta luce e così si trovò nel terrore delle tenebre, e tutto quanto era stato predetto si avverò.

3. Che cosa ci Chiede la Madonna
La Madonna già ci avvertiva di queste cose. Ma l'uomo è rimasto sordo.
Che la Vergine santa ci converta tutti, perché ab-biamo bisogno di un'autentica conversione.
Ci chiese poche cose. Ci chiese una preghiera, e ce ne additò una particolare: « Dite il Rosario, dite il Rosario! ».
E anche ai bambini: « Dite il Rosario, bambini, perché la guerra finisca e i peccatori si convertano ». Ora è arrivato anche il tempo in cui i cristiani hanno abbandonato anche il Rosario, hanno conte-stato il Rosario. E' triste!
Che cos'è il Rosario? E' il Credo: il nostro Credo. Recitato insieme con la Madonna, un cristiano non può fare a meno, almeno per venti minuti, un quarto d'ora, dieci minuti, di meditare tutti i giorni i misteri della nostra santa fede.

4. La Madonna contro il peccato
Già nel 1917 la Madonna vedeva che l'uomo, in-vece di amare il vero Dio, avrebbe amato il falso dio, il peccato.
Oggi la parola "peccato" per la maggioranza degli uomini è niente. Non si ha paura del peccato. Guardate, i tre quarti dell'umanità, oggi, sono distrutti dal cancro: intendo cancro, malattia fisica, in questo momento. Tutti hanno paura.
Eppure c'è un altro cancro che fa continuamente versare tante lagrime, e di quello non si ha paura. Io ne ho paura.
Ed è il cancro vero, quello del peccato. L'altro, si sa, prima o dopo sarà superato e d'altra parte que-sto mondo una volta o l'altra dovremo pure lasciar-lo. Ma l'altra bestia, l'altro cancro, quello veramente mi mette paura.
Quanto dolore sta seminando nel mondo il pec-cato! Quanto odio! Quanta disonestà! Quante lagri-me di dolore fa versare!
Nel tempo addietro quando si leggeva la Storia Sacra e si leggeva di Caino e di Abele - io mi ricordo - mi faceva male.
Oggi nel cuore di tanti uomini, anche uccidere il proprio fratello è diventata una cosa da niente. Questo è il cancro.

5. Il peccato è la morte
Se c'è l'amore non c'è peccato.
Se Dio lo amo, non lo posso offendere. Noi si offende Dio perché ci manca l'amore verso Dio. Che cosa fa il cadavere?
Il cadavere ha un cervello, però non agisce più, non pensa più. Ha degli occhi, però non vede più. Ha delle orecchie, però non sente più. Ha un cuore, ma non batte più, non ha più amore, non ha più desiderio, non ha più volontà. E' un cadavere. Quanti cristiani sono dei cadaveri! Cristo non l'hanno più nella mente, non l'hanno più nel pen-siero, non l'hanno più nel cuore.
Non hanno più affetto per Lui, non hanno più desiderio di seguire Lui, non hanno più amore per Lui.
Il loro pensiero, oggi, l'unico - sembra quasi che non ce ne siano altri - è il piacere della carne.

6. "Perdonate le nostre colpe..."
Io la mattina recito la prima parte del santo Rosario, cioè cinque misteri.
Quando non sono disturbato ci metto un'ora. Perché?
Perché medito il Gloria al Padre, medito Gesù che perdona le nostre colpe - e chi non è pecca-tore? - e prego che porti al cielo le anime più bisognose della sua misericordia.
Allora penso a quei peccatori ciechi, proprio ciechi e sordi, che non vogliono più sentir parlare della via della salvezza.
Poi penso anche alle anime sante del Purgatorio che chiedono aiuto a Dio, perché anch'io faccia par-te di quella pena.

7. "Liberateci dal fuoco dell'inferno..."
Tra i castighi materiali del peccato la Madonna fa vedere quello eterno dell'inferno.
Noi peccatori oggi scherziamo troppo sull'infer-no. Molti poi non ci credono affatto.
I santi al solo pensiero dell'inferno tremavano solo gli sciocchi vogliono scusare i loro falli col dire che non esiste, oppure si fanno un infernetto di mezza portata.
Non giudicate l'eterno con l'umano.
Pregate di più, mortificatevi di più : solo così si vedono le cose nella luce di Dio.

8. "Portate al cielo tutte le anime..."
Il mio cuore sarà attaccato a Dio soltanto se lo distacco da tutto ciò che non è Dio.
Il mio cuore deve essere attaccato alle cose di lassù e solo così saprò vivere bene in mezzo alle cose di quaggiù.
Il cielo non è fatto con le cose della terra che sono misere e limitate, ma è fatto delle cose infinite e dalla bellezza che esce dal cuore di Dio.
Tutto ciò che non è amore a Dio lo caccerò da me come il peggiore serpente che vorrebbe iniettare in me la morte attraverso il suo veleno.

9. Nei doni dei Magi il messaggio di Fatima
Quando sollevo gli occhi sul mondo d'oggi vedo l'Erode del Vangelo ingigantito : quante realizzazio-ni grandiose e meravigliose nel mondo d'oggi, ma anche quanta avidità, prepotenza, maniacità in co-loro che detengono il potere nel campo politico, o militare, o scientifico, o ideologico!
La frenesia della bandiera "laicità" rasenta la pazzia e si contrappone con violenza a Dio.
Nei Magi amo vedere oggi tutti coloro che con attenzione e umiltà scrutano i segni dei tempi e cer-cano di capire il messaggio di amore e di sofferen-za che Dio ancora oggi vuole dare, e così non si assoggettano alla mentalità atea e prepotente. Nella stella con gioia raffiguro tutti voi e tutti coloro che con fede e sincerità hanno segnato una strada luminosa di fede, speranza e carità in questo mondo tanto oscuro.
Nei doni descritti dall' evangelista Matteo, oro, incenso e mirra, vedo con luminosità il messaggio della Madonna di Fatima: oro che raffigura distac-co dalla cupidigia di possedere e consumare, non un distacco amaro, ma il distacco che dalle proprie scelte sa donare agli altri; incenso che significa la preghiera intensa, fiduciosa, quotidiana, colloquio
filiale con Dio; mirra, che è penitenza, croce, scelta dolorosa per vivere fedelmente il cristianesimo e pre-sentare il volto splendente di Gesù risorto.

10. Le quattro ruote per camminare sulle vie di Dio
Le quattro ruote sono la preghiera, i sacramenti della confessione e della Comunione, la penitenza e la santificazione della festa.
Le ruote non sono soltanto tre: con tre ruote si cammina male. Ci vuole anche la quarta, perché una macchina con quattro ruote cammina meglio.
Ora mettiamo la quarta, ed è che la domenica dobbiamo andare alla santa Messa.
La santificazione della domenica è un atto di ri-conoscenza a Dio.
Ed è giustissimo. Non c'è, oggi, uomo che vada a lavorare sotto padrone e che al sabato non riceva la paga. Ci vuole lo stipendio. E se lo stipendio non viene a tempo, o non viene intero, ecco, si accam-pano i diritti, ed è giusto anche quello, non dico di no.
Ma ce lo dimentichiamo che lassù c'è nostro Padre, e che anche un padre di famiglia un po' di diritti li pretende dal suo figlio? Potrebbe dire: « Tu vieni sempre a chiedere, ma poi non mi dai mai niente? ».
Abbiamo respirato sette giorni. Non è giusto alla domenica togliersi un po' il cappello e dire: « Si-gnore, sono venuto a ringraziarti per i sette giorni che mi hai dato ».
In fondo Dio si accontenta di poco.

11. La preghiera
La Madonna, Madre amorosa, ci ha indicati i mezzi validissimi per essere buoni cristiani.
Il primo è la preghiera.
Ecco il grande mezzo per parlare con Dio e ri-manere a Lui uniti.
I nostri fratelli Santi, i quali come noi sono passati su questa terra, avendo capito il valore della preghiera, sono stati grandi uomini di preghiera.
Un tale, di stile " moderno ", mi ha saputo dire in questi giorni che la preghiera è una perdita di tempo e che, del resto, oggi tutto è preghiera. Buona scusa per non pregare.
Vi assicuro che da quel giorno prego sempre il Signore con queste parole: « Signore, quando le mie ginocchia si piegano davanti a Te, allontana da me il pensiero che stia perdendo del tempo.
La Madonna, poi, come preghiera, ha insistito sulla recita del santo Rosario.

12. Ritorniamo al Santo Rosario!
C'è bisogno che ci aggrappiamo tutti al manto della Madonna: che tutti torniamo a tenere il Ro-sario in mano!
Ma se non lo riprende in mano il pastore, non si può pretendere che lo riprenda la pecora.
Cari sacerdoti, non l'avete più voi il Rosario in mano. Ma non ce l'hanno neanche le vostre fami-glie cristiane! E ve le vedete andare a rotoli.
Non c'è più il Rosario di Maria nelle famiglie, ma ci avete visto arrivare il divorzio, le separazioni, le discordie.
Nella famiglia non c'è più la preghiera, e la man-canza di preghiera li tiene lontani anche dai sacra-menti.
Dove mancano queste cose, preghiera e sacra-menti, state tranquilli, ci manca tutto. E anche la famiglia va a rotoli.

13. Fintantoché nelle nostre mani non tornerà la dolce corona...
Che triste tempo è il nostro! Perché? Perché ab-biamo perduto Dio.
E guardate, non c'è via di salvezza. Se vogliamo essere salvi la via è una sola: Maria Santissima col suo Cuore Immacolato.
Ma fintantoché nelle nostre mani non tornerà la sua dolce corona - io ci spero poco - la salvezza sarà un' illusione.
Se ci ritorna la corona del Rosario, allora si me-dita un po' di più la nostra vita cristiana, allora capiremo un po' di più le virtù cristiane, e tanta cattiveria del nostro cuore andrà via perché diven-teremo più virtuosi, sapremo esercitare di più la ca-rità, sapremo essere meno egoisti, sapremo distac-carci da tante cose materiali che ci portano ad un' inquietudine continua. Impareremo ad osservare di più i Comandamenti di Dio, a seguire di più la Chiesa fondata da Gesù Cristo, ad essere luce per tutti gli uomini nostri fratelli.

14. Un quarto d'ora a Maria: il Rosario quotidiano
Consacrate ogni giorno un quarto d'ora al Ro-sario di Maria.
Cercate di darglielo questo quarto d'ora. E' un quarto d'ora, guardate che cosa richiedono i misteri, e non sia quella una preghiera ciancichiata in qual-che modo ...
Alle volte, quando vado a letto presto, metto la sveglia alle 2,30. Mi alzo, mi dico un Rosario. Ci metto un'ora.
Beh! Nel santo Rosario ci trovo la Bibbia, tutto quel grosso volume messo lì nella forma più sem-plice. Ci trovo i quattro Vangeli. Quindi ci trovo la venuta di Cristo, la mia redenzione, la mia vita cristiana, e inoltre la mia vita religiosa, perché lì, nei misteri del Rosario, c'è l'umiltà, c'è il distacco dalle cose della terra, c'è la carità nel trattare con gli altri. C'è tutto.
Allora comincio a pensare: ma mi comporto bene? Faccio io come dice il Vangelo, come dice questo Rosario? Penso al Padre Nostro? ...

15. Validità del Rosario
La preghiera che la Madonna - specialmente la Madonna invocata sotto il titolo di Madonna di Fatima - desidera di più è il Rosario.
Oggi questa preghiera è molto combattuta: la combattono coloro che si dicono sapienti. Essi l'han-no già abbandonata perché per loro è una preghie-ra che non dice più niente, è un inutile ripetersi di parole.
Mi fanno pena, mi fanno veramente pena.
Nel Rosario della Madonna c'è contemplata la vita di Gesù, la vita di Maria e la nostra vita cri-stiana. Quindi è cosa validissima.
Perché il cielo insiste tanto sulla recita del Ro-sario?
Perché nei misteri del Rosario c'è tutto il Van-gelo. Ma purtroppo il santo Vangelo è poco cono-sciuto, poco meditato, e di conseguenza anche poco vissuto.
E' proprio nella recita al Rosario che si torna al Vangelo, si torna ad essere veri discepoli di Gesù.
Il Cuore Immacolato di Maria è un mare di grazia che si riversa sulle anime a Lei consacrate

16. II Santo Curato d'Ars e il Rosario
La Madonna è viva, non è morta.
Con la Madonna si parla e si conversa quando si prega, e in particolare quando la si prega col san-to Rosario, perché il Rosario mi fa meditare e mi fa chiedere aiuto per mettere in pratica quello che ho meditato.
Quando si trattò di ordinare sacerdote il santo Curato d' Ars, per la poca capacità nello studio, il vescovo chiese: « Sa dire il Rosario? ». Gli fu ri-sposto : « Molto bene ». Allora il vescovo disse: « Ordiniamolo chè sarà un buon prete ».
Quando un postulante, un frate, una suora, un seminarista, non ama il Rosario, mandatelo via per-ché non sarà mai un buon prete o una buona suora.

17. II Rosario in famiglia
Adesso stiamo dicendo il santo Rosario, ma vi siete mai resi conto perché in tante famiglie Dio non può entrare? Sapete perché?
Perché nelle nostre famiglie non si prega più. Nelle nostre famiglie non si va più ai sacramenti e lentamente si diventa dei materialoni. E poi la ma-teria ci soffoca, ci acceca, ed eccoci nel buio.
Ma quanto era bella quella famiglia raccolta da-vanti al quadro della Madonna, tutti riuniti, anche i bambini, e si insegnava il Padre Nostro e l' Ave Maria, e dicevano il Rosario!
La corona della Madonna ce la siamo tolta dal-le mani; i nostri bambini talvolta non sanno neppu-re che cos'è.
Ma, cari genitori, non mettiamo più in mano ai bambini il Rosario della Madonna, e a 18 anni vo-stro figlio che cosa avrà in mano? Starà sempre così senza far niente?
Non avete messo loro in mano l'arma dell'amo-re, e dovrete vedere nelle loro mani l'arma dell' odio, la pistola. E non sarà questo anche per colpa dei genitori?

18. Il Rosario e i giovani
Qui siete tutti giovani. Vorrei farvi una doman-da. Vorrei chiedervi che cosa vuole la società oggi da voi.
Con le chiacchere vi dicono che vogliono perso-ne oneste, ma, strizzando l'occhio maligno vi dico-no: « Ragazzi, cercate di essere disonesti; altrimenti non si fanno i processi, altrimenti non c'è il danaro che gira.
« Ragazzi, non comportatevi bene, perché per creare questo caos di materialismo e per tenere la nostra sedia bella comoda, sono necessarie due brut-te cose, le quali sono sempre unite come due sposi che si mettono reciprocamente l'anello: e quali so-no le due brutte cose che rovinano la nostra società? Il sesso e il denaro.
Essi sono sempre sposati.
Su questo giro di sesso e danaro ora si aggiunge anche la droga ed il resto: c'è chi mangia sopra tutta questa corruzione! ». Ecco che cosa vuole la società.
Se non vogliamo diventare schiavi di certa gen-te, bisogna ricorrere di nuovo al celeste Bambino, bisogna ricorrere di nuovo alla corona del Rosario

19. Rosario e Comunione Eucaristica
Il Rosario e la Comunione quanti santi ci hanno dato in questi secoli! Quanti santi che davanti all' Eucarestia hanno passato nottate intere in ginocchio nella chiesa!
Oggi Gesù è solo.
Ma anche gli uomini rimangono soli: quando perdiamo Gesù perdiamo la Testa.

20. La Comunione riparatrice dei primi cinque sabati
Il secondo mezzo per essere buoni cristiani rac-comandato dalla Madonna a Fatima è una vita de-dita ai sacramenti dell' Eucarestia e della Penitenza.
« Fate spesso la santa Comunione, specialmente con intenzioni particolari, nei primi cinque sabati del mese. Fatela in riparazione al mio Cuore da voi tanto offeso ».
Dobbiamo costatare purtroppo che questa nostra grande e santissima Mamma è stata fra tutte le don-ne la più maltrattata e offesa.
Ripariamo il male recato a questo Cuore da noi e dagli altri.
Viviamo la nostra vita di sacramenti, special-mente la confessione e la comunione: così nel no-stro cuore avremo sempre la luce.
Non più peccare, ma amare. Non più chiacchere ma fatti per corrispondere all' Amore.

21. La preghiera non basta senza la penitenza
Se non facciamo mai la preghiera non ci si rie-sce. Quindi necessitano preghiere e sacramenti. Però non bastano. Molte persone mi dicono « Io prego, faccio sempre la Comunione, però mi accorgo che ricado sempre nelle stesse miserie ». Sapete perché ci cascano? Perché manca anco-ra una parte importante, manca la penitenza.
Che cosa sarà questa penitenza? I santi ne han-no fatte diverse e in molte forme. Che cosa significa per noi penitenza?
Ve n'è una molto importante e molto facile per tutti: la penitenza dei nostri occhi.
Perché? Perché se il nostro occhio è puro, cioè abituato a guardare le cose pure, buone, belle, e scansa quelle che non sono da guardare, tutto il suo corpo sta nella luce, come dice il Signore. Se il mio occhio non è puro, anche tutto il mio corpo sarà nella tenebra, è certo.
La preghiera e la Comunione devono essere aiu-tate da quest'altra che si chiama penitenza o morti-ficazione.
Non è che dobbiamo andare sempre a testa bas-sa, che si andrebbe a sbattere contro la gente. Però se il televisore trasmette cose stupide e abbiamo il coraggio di chiudere; se andiamo per strada e s'in-contrano cose indecenti o dannose e si volge lo sguardo dall'altra parte ... questa è penitenza : la penitenza dei nostri occhi che ci è di aiuto per rag-giungere la perfezione.

22. Significato della penitenza
Il terzo mezzo raccomandato dalla Madonna per essere un buon cristiano è la penitenza.
Senza sacrificio, senza rinuncia e mortificazione è ben difficile poter essere dei buoni cristiani.
Il cristianesimo è amore, è sacrificio, è eroismo, è rinnegamento di noi stessi.
Cristo dobbiamo sempre testimoniarlo: ieri col martirio nel Colosseo, oggi e domani con un altro martirio, non con le chiacchere. Le chiacchere sono come la polvere, basta un soffio di vento per portar-le via.
I santi, che veramente hanno amato Dio coi fatti, hanno amato anche la penitenza.
Ascoltiamo l'appello della Madonna: amiamo la penitenza. La penitenza non uccide, ma fortifica l'uomo. Uno cosa sola uccide e distrugge l'uomo: il vi-zio del peccato.

23. Quale penitenza? La mortificazione degli occhi
Se non riusciamo a fare la penitenza straordina-ria, cerchiamo di fare almeno quella ordinaria: la mortificazione degli occhi e la mortificazione di non seguire l'attuale moda.
« Se il tuo occhio è puro - dice Gesù - tutto il tuo corpo è nella luce; se non è puro tutto il tuo corpo è nelle tenebre ».
L'occhio fa come lo spazzino, prende, raccoglie e accumula tutto dentro di noi. Da ciò nascono i pensieri e i desideri non belli e si cade così nel marciume del peccato.
Mortificherò i miei occhi. La luce è bella e gli occhi sono cari, ma possono causare anche tanto male per l'anima quando non sono controllati.

24. Quale penitenza? Evitare la moda indecente
Un'altra penitenza è quella di non seguire l'at-tuale moda.
Già nel 1917 la Madonna diceva: « Verrà in-trodotta una moda che offenderà molto mio Figlio ». Care signorine, oggi parlate molto di vita co-munitaria. Ma se prima non facciamo vita comuni-taria con Dio, è difficile farla col prossimo.
La nostra sorella Maria Goretti, e altre sante, per non far vedere quello che non si deve vedere, hanno lasciato trucidare il loro corpo dalla lama del coltello.
Gesù benedetto ci dice: « Guai a voi se date scandali! E' molto meglio per voi che vi leghiate al collo una macina e vi anneghiate in fondo al mare ».
La Vergine santa ci faccia comprendere ed ama-re la virtù della penitenza, pietra fondamentale per essere cristiani e farci riconoscere tali.

25. Quale penitenza? Il dovere quotidiano
La Madonna ci richiama ad una certa penitenza. Quale? Sapete quale?
Prima di tutto quella di fare bene ogni giorno il nostro dovere cristiano, dove ci troviamo.
Tu, madre di famiglia, fa bene il tuo dovere di sposa cristiana nella tua casa.
In qualunque ambiente uno si trovi, deve santifi-carsi facendo bene le cose di tutti i giorni. Poi, deve saper offrire quei sacrifiici che durante la giornata non mancano mai, e offrirli sia per arricchire la pro-pria anima, sia per aiutare le anime lontane da Dio a ritrovare la via della casa del Padre.

26. Quale penitenza? Mortificare la lingua e l'udito
Che cosa abbiamo di nostro? Niente. Tutto è di Dio.
Chi ci ha donato queste mani, queste braccia? Iddio.
Chi ci ha donato queste gambe per poterci muo-vere? Iddio.
Chi ci ha donato una lingua, la luce degli occhi, l'udito, l'intelligenza? Tutto è di Dio.
Di nostro abbiamo solo una cosa: come li ab-biamo usati questi doni e come disgraziatamente possiamo averli sciupati.
Parliamo del dono della lingua, per che cosa Id-dio ce l'ha donata?
Per parlare con Lui e chiamarlo " Padre ". Quin-di parlate con Lui, usatela per la preghiera. Poi, per parlare a tutti i fratelli.
L'udito è un dono di Dio: quanta gente che non sente!
E noi quanto tempo perdiamo per ascoltare chiacchere, per dar retta ai ciarlatani che parlano alla televisione! ...

27. Quale penitenza? Mortificare l'intelligenza e il cuore
Dio ci ha dato anche l'intelligenza libera per capire le cose.
Che grande dono! Poter distinguere: questo è bene, questo è male.
Ma come usiamo male anche questo grande dono di Dio!
Tutto ciò che abbiamo è dono di Dio. Noi stessi siamo veramente un dono di Dio.
Ma siamo un dono di Dio quando siamo tutti di Dio, quando non ci separiamo da Dio.
Tutti i doni che Dio mi ha dati sono al suo ser-vizio, al servizio dei miei fratelli per amore di Dio. La cosa non è difficile, è molto facile. Fare del bene vuol dire essere liberi come gli uccelli dell' aria. A fare il male siamo degli schiavi.

28. Quale penitenza? accontentarsi di quello che si ha
Bisogna ricorrere di nuovo al santo Rosario, perché le mani vogliono possedere qualche cosa.
O riprendete in mano la catena che vi parla di amore, o la fate cadere per prendere, forse, la pi-stola, la quale vi parla di odio. Questo lo vediamo tutti i giorni.
Non tira una pistolettata chi recita il Rosario, perché ha imparato che nel Rosario ci sono i misteri dell'amore, c'è la Bibbia dell'amore, ci sono i pro-feti dell'amore, e c'è anche la nostra vita cristiana, vita d'amore.
Ritorniamo in ginocchio e preghiamo il Signore che questo celeste Bambino, assieme alla sua Mam-ma, dia a tutti la forza di accontentarsi di quello che il buon Dio, per la sua santa volontà, ci dà giorno per giorno, e di non essere mai attaccati alle cose che non ci accontentano mai.
Quando c'è il necessario, c'è tutto. Ci basta. Se si può camminare con la macchina più picco-la, perché logorarsi il fegato per averne una più grande?
Oggi il mondo è scontento, il mondo manca di pace. Ma anche quell'altro mondo, quello che è dentro di noi, è senza pace.
Perché? Perché ci siamo fatti prendere dalla ma-teria. E dove domina la materia non entra Lui, l'autore della pace.

29. Significato ecclesiale dei messaggio di Fatima
Il quarto mezzo per essere buoni cristiani è se-guire il Papa.
In una delle apparizioni la Vergine Santissima confida ai tre bambini la persecuzione contro la Chiesa che si sta tramando e in particolare precisa: «Il Papa dovrà molto soffrire».
In un' altra visione la piccola Giacinta dice « Ho visto il Papa in ginocchio davanti ad un cro-cifisso, che piangeva ».
Facciamo sacrifici per il Papa. La Madonna si è presa cura della persona del Papa, del primo Papa, san Pietro: ma il Papa di oggi è lo stesso Pietro di ieri.
Chi disubbidisce al Papa disubbidisce a Pietro, e chi non segue Pietro non è buon cristiano. Chi non è con Pietro non è un cristiano che fa parte viva della Chiesa, ma è un povero cristiano che vive in una continua agonia: né vive né muore, ma solo agonizza.
Cerchiamo di fare quello che dice la Madonna: « Pregate per il Papa e fate sacrifici perché questa bianca figura di buon pastore guidi sempre con si-curezza le pecore a lui affidate verso l'ovile della salvezza ».
Preghiamo per il Papa. Soffriamo per il Papa. Viviamo e moriamo col Papa.

30. Dobbiamo capire che il Papa è la guida sicura
La Madonna vede Gesù ancora condannato a morte e ucciso. Certamente ha rivisto il corpo in-sanguinato del suo Figlio che si offriva in sacrificio per redimerci.
Ha sentito quegli scalmanati che gridavano « Non vogliamo che Costui regni su di noi ».
E' un grido di condanna che il nostro secolo con-tinua a ripetere. Per questo incontriamo delle per-sone senza Dio, senza scrupoli di coscienza. Leggete le notizie dei giornali, guardate questa nostra povera Italia. Quanta confusione! Quanto male! Quante lagrime!
Chi può essere una guida sicura? E' ancora Fatima che ci parla: è il Papa.
La Madonna si è presa cura del Papa. Sapete perché?
Perché in mezzo a questo disorientamento, se non vogliamo andare nel buio più profondo, dobbia-mo capire che il Papa è la guida sicura.
E' dovere di ogni cristiano riascoltare Pietro e, con l'aiuto della Madonna, seguirlo in tutto e per tutto.
Allora avremo una società migliore, un'Italia migliore e anche un mondo migliore.

31. La consacrazione a Maria
La Vergine Santissima, visti questi tempi e que-sti momenti tanto tristi, ci chiese anche una cosa bellissima: «Consacratevi al mio Cuore Immacolato».
La consacrazione a Maria non consiste nel legge-re una preghiera e poi uscire dalla chiesa e conti-nuare ad essere come prima.
No. Consacrarsi alla Madonna vuol dire cambiar vita. Vuol dire conversione. Vuol dire essere dei cristiani autentici.
Ricordo qualche anno addietro: quante consa-crazioni! ... Ma quante formule di parole!
La Madonna intende la consacrazione in questo modo: « Se non siamo stati finora dei buoni cristia-ni, ecco inizia la nostra conversione. Da ora in poi sarò un buon cristiano ».
La consacrazione a Maria è il cambiamento del-la nostra vita.
Dobbiamo vedere quello che abbiamo fatto nella nostra vita fino ad oggi di bene e di male. Se abbia-mo fatto delle azioni di cui la Madonna non è con-tenta, ecco, con una buona confessione si chiede perdono a Dio e coll'aiuto della Madonna si cambia vita.