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Contro l’usurocrazia e per una rinnovata sovranità: “La Questione monetaria” di Pietro Ferrari

Con usura nessuno ha una solida casa
di pietra squadrata e liscia
per istoriarne la facciata,

con usura
non v’è chiesa con affreschi di paradiso
arpe e liuti
e l’Annunciazione dell’Angelo
con le aureole sbalzate,

con usura
nessuno vede dei Gonzaga eredi e concubine
non si dipinge per tenersi arte
in casa ma per vendere e vendere
presto e con profitto, peccato contro natura,
il tuo pane sarà staccio vieto
arido come carta,
senza segala né farina di grano duro,
usura appesantisce il tratto,
falsa i confini, con usura
nessuno trova residenza amena.
Si priva lo scalpellino della pietra,
il tessitore del telaio

CON USURA
la lana non giunge al mercato
e le pecore non rendono
peggio della peste è l’usura, spunta
l’ago in mano alle fanciulle
e confonde chi fila. Pietro Lombardo
non si fe’ con usura
Duccio non si fe’ con usura
nè Piero della Francesca o Zuan Bellini
nè fu “La Calunnia” dipinta con usura.


[…] Ezra Pound (Cantos XLV)

Quando il 24 settembre 2008 tenni all’Università Cattolica del Sacro Cuore in Milano una conferenza su “Ezra Pound tra magistero politico e poesia”, introdotto da Luca Fumagalli, commentai per il pubblico dei presenti questa poesia poundiana che era talmente ricca di carica evocativa, dato anche il contesto in cui era stata scritta, da sopraffare sia lo storico che l’esegeta.

Spesso però queste declamazioni poundiane riempiono la bocca di politici, di Masanielli da prefisso telefonico, di Cola di Rienzo in sedicesimo e d’occasione oppure sono motivo di puri esercizi retorici per esteti estenuati dalla vita e in cerca di un qualche fumoso e nitrente cavallo di battaglia su cui salire a fatica per affrontare i lunghi pomeriggi dell’estate mediterranea. Quasi sempre non si tratta di un approccio serio e quindi, a maggior ragione, si parla a vanvera.

A chi volesse invece approfondire seriamente il tema della questione monetaria, della progressiva ed inesorabile privatizzazione della moneta, diventata da mezzo a totem quasi magico per affamare e sfrutturae l’uomo e tutto il valore ch’egli produce, Radio Spada ha offerto nel 2014 questo saggio di Pietro Ferrari, introdotto da una prefazione molto chiara e lineare di Antonella Rustico.

Pietro Ferrari, un continuatore originale del pensiero di Giacinto Auriti, uno studioso che non “iura” mai “in verba magistri”, spazia nel tempo e nella geografia, dalla fondazione della Banca d’Inghilterra a Bretton Woods, dall’Euro al Fiscal Compact, dal Trattato di Lisbona al famigerato e molto citato MES, il tutto in modo molto godibile e raffinato, senza ciarpame tribunizio o deviazioni partitizzanti.

Siccome poi queste recensioni passano talvolta inosservate, specie in questi ronzanti pomeriggi di tarda pandemia, vorrei spendere due parole che vorrei si imprimessero bene nella memoria dei nostri lettori per quanto concerne l’autore di questo saggio. Pietro Ferrari rappresenta, a modesto ma motivato avviso di chi scrive, anche plasticamente, un vero modello di intellettuale cattolico integrale per gli scrittori di lingua italiana in questo primo (devastante) scorcio del XXI secolo.

Ha spaziato in vent’anni di vita letteraria dai saggi politici al racconto breve, dal romanzo distopico alla trattatistica apologetica (penso all’ottimo Non possumus), dalla storia alle rassegne d’attualità. Poligrafo senza ignoranza, uomo di parte senza faziosità e partigianerie, uomo di Fede senza settarismi e catatonie di ritorno, padre di famiglia senza familismi, cattolico integrale senza afasie da tinello domestico, abruzzese di tempra: sono lieto che Radio Spada ne abbia valorizzato l’opera e l’abbia fatta conoscere ad un pubblico più vasto e variegato.

Buona lettura!

>>> La Questione monetaria <<<
N.S.dellaGuardia
Come in tutte le buone invenzioni umane, quando ci mette lo zampino ungulato il principe del mondo riesce a rovinare tutto, minando la Fede in Dio e la fiducia nel prossimo, senza le quali l'uso del denaro perde ogni significato: la prima per subordinare a Lui ogni cosa, la seconda per servirLo amando.
Marziale