UNA STELLA SEGNA DI BIANCO LA NOTTE NERA DI UNA STORIA INFINITA DI UOMINI...

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Carissimi amici dell’Immacolata Vergine dell’Eucaristia,
ancora pochi giorni ci dividono dal contemplare il mistero più grande dell’Amore e della Rivelazione di Dio; anche io come voi desidero lasciarmi stupire dalla meraviglia con cui la vita ordinaria è sconvolta, trasformata e rinnovata con l’intera creazione.

C’è una tendenza sempre più forte che ci vuole persuadere dalla diversità di intendere la venuta di Cristo oggi, ma sappiamo che così non è. L’ora che scocca è quella da sempre annunciata: Gesù è lo stesso di sempre, questa certezza ce la impone il segno che ogni generazione vede passare nel mezzo del suo cammino. Non si può fare finta di non avere mai conosciuto la persona di Gesù e liquidare il tutto con poche battute da televisione sciatta e falsamente liberale.

Tutti sappiamo che nel rinnovarsi della liturgia il Signore prende sul serio l’espressione del nostro andare e quandanche non fosse la Chiesa la nostra comune palestra di allenamento, di aggregazione, di rieducazione peda-psicologico, il grembo di Maria, Mamma tra le mamma, resterà il luogo ideale per prendere conforto, consiglio, decisione, nel proseguimento del cammino terreno. Lei, Maria, come ieri a Betlemme, oggi starà per la via a far nascere Gesù, a farlo incontrare e conoscere a quegli altri uomini che non possono sentirsi dei fratellastri.

Si, amici miei, così vorrei esternare una pena che da lungo tempo porto nell’anima: sin da quando ebbi a conoscere la situazione delle prime anime incontrate compresi come troppi non si sentono amati ritenendosi indegni o esclusi dall’eclatante atto di estrema dolcezza dell’Avvento del Natale.

Poveri noi abituati ad effluvi di affettività plateali ma non pubblico, seppur silenziosamente dignitoso, l’aver deciso di condividere il nascere, il patire, il morire, il trionfare con il sodalizio perfetto tra umanità e divinità! Non spaventiamoci, al contrario lasciamoci illuminare da quanto Dio porta con sé per la nostra società di inebetiti cervelli stanchi. Una stella, racconta il Vangelo, segna di bianco la notte nera di una storia infinita di uomini, passioni guerre ed incredulità e così sarà ancora….

Anche questo anno alcuni messaggi si schiuderanno in tutta la loro terribile aurea di grazia e bellezza. Pensate fratelli e sorelle mie come resteranno in silenzio le nostre lingue abituate ad essere sciolte e fuorvianti, come si aprirà la mente ingabbiata nel razionale illogico, a come lacrimeranno i nostri occhi, magari stanchi ed invecchiati, quando tanto annuncio soprannaturale in un baleno sarà lì dinanzi al più semplice degli uomini.

“Osanna, alleluia” si griderà e in quegli istanti saranno udite le voci profonde degli animi tanto richiamati dalla Santissima Vergine e maternamente invitati a non lasciarsi persuadere da un’alba illusoria che vede già il suo tramonto.

Tre volte l’anno a me è capitato di vedere la Madonna ammantata di un drappo dorato: a Maggio, l’8 Dicembre e la notte di Natale! Venite, vedete e contemplatene il nesso tra le date! Persuadiamoci che la più bella speranza donataci da Dio viene per Maria, preservata da ogni peccato, assunta in cielo con corpo trasfiguro-stanziato per affermare una Vita vivente ogni oltre pensiero, ideologia, filosofia.

Riflettiamo amici miei: nella grotta c’è una famiglia di giovani poveri ma fieri del dono che contengono e Dio li ricolma di ogni lode e bene per tanta dignitosa fiducia! Credete, crediamo…

Il Signore non abbandona in nessuna difficoltà. Vi abbraccio insieme alle sofferenze che fanno di voi il popolo della nuova Chiesa irrigata dal sangue dei martiri…

“Ed io vidi due angeli con degli innaffiatoi di cristallo versare sulla terra il sangue di sacerdoti e laici sopra la terra prima che…” (Dal diario di Suor Lucia di Fatima).

Buon e Santo Natale a tutti voi che sospirate, che vi sentite o siete soli per causa di Cristo o della cattiveria dell’uomo, siate gioiosi che nell’economia della salvezza delle anime anche voi avrete dato generosamente il vostro suffragio. Pregate per me, per la grande famiglia allargata, come si dice oggi, io, siate certi lo farò per ciascuno di voi amati fratelli del Bimbo Gesù.

Santo Natale e sia un anno di quieta pace.

(Lettera di Debora indirizzata ai Focolari della Vergine dell'Eucaristia - Natale 2005)