Si potrebbe pensare che i problemi dell’Europa risiedano in von der Leyen, nel regime tecnico e burocratico di Bruxelles, forse perfino negli Stati Uniti o nella perfida Inghilterra, ecc. Eppure no — non possiamo sempre dare la colpa a una causa esterna. Il problema siamo noi. Chi ha permesso a questa gente malata e pervertita di prendere il potere? Non ci siamo ritrovati all’improvviso sull’orlo di una guerra mondiale; ci siamo arrivati attraverso un percorso ben preciso intrapreso dall’Occidente. Era il 1945. L’Europa aveva perso la guerra e voleva guardare al futuro. Ma quale futuro? In Italia venne abolita la monarchia; per la prima volta nella storia italiana alle donne fu concesso il diritto di voto; e poco dopo ebbe inizio la storia del movimento femminista italiano, con le donne che rivendicavano l’accesso al lavoro, e così via. Il partito più forte era la Democrazia Cristiana, un partito centrista… L’opposizione alla Democrazia Cristiana era il Partito Comunista Italiano (P.C.I.). La destra era scomparsa, tranne per pochi partiti del tutto irrilevanti come l’MSI, mantenuti solo per tenere a bada i fascisti italiani all’interno di un quadro atlantista che non creasse problemi. In breve… la vittoria del nulla e del relativismo più totale, dopo il fascismo che aveva cercato di opporsi proprio a questo. Il progetto fascista era crollato — e con esso era caduta Roma, e con Roma l’Occidente stesso, che stava ormai per essere smembrato dai Sovietici e dagli Angloamericani. La nostra Tradizione era morta per sempre. Eppure, il crollo della civiltà europea non iniziò nemmeno nel ’45 — il ’45 fu soltanto la fine della fine, e l’inizio del disastro. Il crollo fu chiaramente dovuto alla fine delle forme iniziatiche — la scomparsa dei Cavalieri Templari da una parte e del monachesimo cattolico dall’altra — che portarono al taglio del legame tra l’uomo occidentale e lo Spirito. Cosa offrì l’Occidente una volta reciso il suo legame con lo Spirito? La ragione e l’umanesimo. Dall’umanesimo e dalla ragione fu facile scivolare nello scientismo e nell’Illuminismo; dall’Illuminismo e dal liberismo fu facile finire nel liberalismo democratico e nella tecnocrazia. Cosa fare? PRIMO Smettere di riporre speranze nei populisti. Ci hanno solo ingannati; non hanno alcuna intenzione di cambiare qualcosa in Europa. A parte poche nobili eccezioni come Höcke, hanno tutti smesso di parlare di uscire dall’UE e dalla NATO. E non solo — cosa propongono, in fondo? Un po’ di quella maledetta “libertà” che non ci serve a nulla. La nostra non è una lotta per la libertà, ma per la Tradizione. Loro blaterano soltanto di questa dannata libertà, e mai di Tradizione. SECONDO Come agire, allora, se la politica spesso non è una soluzione? Dobbiamo rigenerare l’Europa su tre livelli, senza i quali nulla potrà mai cambiare. LIVELLO INIZIATICO – Non basta semplicemente uscire dall’UE e dalla NATO. Dobbiamo riscoprire un centro iniziatico. L’Europa ha bisogno anzitutto di un Ordine Iniziatico, come lo furono i Templari o i monaci benedettini. LIVELLO CULTURALE – Non basta semplicemente essere contro l’immigrazione. Dobbiamo sapere chi siamo. Siamo i discendenti dell’Antica Roma, e dobbiamo inevitabilmente ritrovare la nostra cultura insieme ad essa. LIVELLO POLITICO/SOCIALE – Ma solo una volta compiuto tutto questo lavoro preliminare si potrà iniziare a pensare di cambiare davvero l’Europa.