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Le parole dell'Istituzione: "pro vobis et pro multis effundetur": Gesù allora non è morto per tutti?

Risposte sulla Fede del Servo di Dio mons. Pier Carlo Landucci Si afferma che Gesù è morto per « molti » uomini; ma « molti » non vuol dire « tutti ». Ciò risulta da quanto il sacerdote dice esplicitamente …More
Risposte sulla Fede
del Servo di Dio mons. Pier Carlo Landucci

Si afferma che Gesù è morto per « molti » uomini; ma « molti » non vuol dire « tutti ». Ciò risulta da quanto il sacerdote dice esplicitamente, nella Messa, alla consacrazione del Calice, dichiarando che quello è il sangue di Gesù « che per voi e per molti e sparso in remissione dei peccati ». Allora che vale sforzarsi se non siamo sicuri di essere tra quei « molti », ma non « tutti », per cui Gesù ha sparso il suo salvifico sangue? (F. S. - Bolzano).
M’è sembrato che lei, egregio Sig. F. S., avanzi l’ipotesi con una specie di fatalistica tranquillità. Ma le par mai possibile ? Ci sarebbe da disperarsi ! Bisogna quindi dissipare il dubbio d’urgenza. Quella parola « molti » corrisponde effettivamente alla espressione usata da Gesù nell’ultima Cena - in cui appunto fu istituita l’Eucaristia - come è riportata nei due primi Vangeli (Matteo 26, 28; Marco 14, 24). Gli Evangelisti la riferiscono anche in un altro episodio, quando …More
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@ricgiu @Acchiappaladri @Diodoro Vorrei rassicurare gli egregi amici sulla bontà concettuale (oltre che d'intenzione) della risposta di mons. Landucci. Per farla breve: la prospettiva presa in esame dal grande teologo del secolo scorso (ne avessimo tanti anche oggi di quel calibro...!) concerne il piano oggettivo e non soggettivo della Redenzione: Gesù ha davvero effuso il suo sangue per "tutti …More
@ricgiu @Acchiappaladri @Diodoro Vorrei rassicurare gli egregi amici sulla bontà concettuale (oltre che d'intenzione) della risposta di mons. Landucci. Per farla breve: la prospettiva presa in esame dal grande teologo del secolo scorso (ne avessimo tanti anche oggi di quel calibro...!) concerne il piano oggettivo e non soggettivo della Redenzione: Gesù ha davvero effuso il suo sangue per "tutti" (e non per "molti") gli uomini - piano oggettivo - ma coloro che traggono effettivamente beneficio dal Sangue di Cristo sparso per la nostra salvezza sono "molti" (secondo le Parole della Verità Incarnata, il che offrirebbe per inciso un argomento importante per la soluzione di una vexata quaestio ossia se alla fine saranno più gli uomini salvati o dannati, ma non è possibile in ogni caso mettere l'ipoteca finale su tale problematica teologica) e non tutti - piano soggettivo -; in questo senso sono più che corretti i raffronti scritturali di cui Monsignore si avvale per mostrare l'equivalenza tra i "molti" e i "tutti" dal punto di vista, come si diceva, della redenzione oggettiva

La questione del "pro multis" nel Canone della Messa, poi, è un altro paio di maniche: la Liturgia non è ermeneutica, è mistero che va penetrato con la fede e non va accomodata una tradizione per adattarla alla sensibilità dell'uomo d'oggi: una traduzione è una traduzione e basta: N.S., durante l'ultima Cena ha detto "per molti" e tale deve rimanare! E questo proprio perchè la Liturgia vuole immettere il fedele non nel piano oggettivo bensì in quello soggettivo, invitandolo e stimolandolo ad acquistare le disposizioni più idonee ad una ricezione fruttuosa dei benefici che fluiscono dalla morte e passione di Cristo e che sono sintetizzati e racchiusi tutti nel "Memoriale della Sua Passione".