Antonio Socci e la prova finale: il veggente delle Tre Fontane vide un futuro Papa eretico!

Pochi conoscono, fra le apparizioni della Madonna a Roma, quella avvenuta il 12 aprile del 1947 (oggi è l’anniversario), alle Tre Fontane, sulla strada per l’Eur, proprio dove nel 67 dC fu martirizzato …More
Pochi conoscono, fra le apparizioni della Madonna a Roma, quella avvenuta il 12 aprile del 1947 (oggi è l’anniversario), alle Tre Fontane, sulla strada per l’Eur, proprio dove nel 67 dC fu martirizzato san Paolo.
Il protagonista è Bruno Cornacchiola, che a quel tempo aveva 34 anni. La storia di questo “ragazzo di vita” sembra uscire da un film neorealista ed è ambientata in quelle misere borgate romane, fatte di baracche, poi raccontate da Pasolini. La sua era stata fino a quel momento, a tutti gli effetti, “una vita violenta”.
Verso il 1936 (in pieno ventennio) comincia a frequentare il Partito comunista clandestino e “i compagni, sapendo che era senza lavoro, gli proposero una vera e propria operazione di spionaggio: arruolarsi come volontario nella Missione militare Italiana in Spagna, che il governo fascista stava organizzando… per passare informazioni ai combattenti repubblicani del Fronte popolare”.
Così scrive Saverio Gaeta nel volume – appena uscito – “Il veggente: il segreto …More
Acchiappaladri
@MariaRosaMystica senza piaggeria ma solamente cercando di essere sincero anche in un commento pubblico: lei è appena stata, con i suoi brevi commenti, "profeta" (o profetessa se preferisce) perché ha dato voce (o meglio caratteri scritti) a Qualcuno.
Provvidenziale il suo riferimento alla Didaché "quasi Sacra Scrittura" (perché ho letto che in alcune chiese primitive veniva considerata allo stesso …More
@MariaRosaMystica senza piaggeria ma solamente cercando di essere sincero anche in un commento pubblico: lei è appena stata, con i suoi brevi commenti, "profeta" (o profetessa se preferisce) perché ha dato voce (o meglio caratteri scritti) a Qualcuno.

Provvidenziale il suo riferimento alla Didaché "quasi Sacra Scrittura" (perché ho letto che in alcune chiese primitive veniva considerata allo stesso rango ispirato come alcuni dei libri del N.T. poi divenuti canonici).
it.cathopedia.org/wiki/Didaché
Fu per me una scoperta edificante (forse 4 o 5 anni fa, leggendola in una traduzione italiana che si trova facilmente su internet), che mi ha aiutato a ritornare a un modo di vita meno lontano dai desideri rivelatici dall'Onnipotente facendomi rendere conto che mentre San Giovanni scriveva l'Apocalisse i pochissimi cristiani, sbeffeggiati e senza poteri terreni quando non proprio perseguitati (a quei tempi sopratutto dai giudei refrattari all'Evangelo) già avevano ben chiari i pilastri della Dottrina e della Liturgia che nei secoli successivi fu solamente approfondita, esplicitata, canonizzata come poi è rimasta sostanzialmente immutata nella prassi della Chiesa fino alle demolizioni ultimamente in corso.
Che i miseri chierici di oggi che invece di correggere i nostri peccati contro i Divini Comandamenti vogliono abolire quelli che a loro fa comodo non considerare più tali si rileggano per favore quello che qualcuno di loro, loro predecessore nel ministero ricevuto forse da uno degli Apostoli, di 19 secoli fa insegnava al suo piccolo gregge cristiano:
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3.3 Figlio mio, non abbandonarti alla concupiscenza, perché essa conduce alla fornicazione; non fare discorsi osceni e non essere immodesto negli sguardi, perché da tutte queste cose hanno origine gli adultèri.
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4.13 Non trascurerai i precetti del Signore, ma osserverai quelli che hai ricevuto senza aggiungere o togliere nulla.
[capito da dove parte il dovere di conservare il Depositum Fidei???]
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5.2. Persecutori dei buoni, odiatori della verità, amanti della menzogna, che non conoscono la ricompensa della giustizia, che non si attengono al bene né alla giusta causa, che sono vigilanti non per il bene ma per il male; dai quali è lontana la mansuetudine e la pazienza, che amano la vanità, che vanno a caccia della ricompensa, non hanno pietà del povero, non soffrono con chi soffre, non riconoscono il loro creatore, uccisori dei figli, che sopprimono con l'aborto una creatura di Dio, respingono il bisognoso, opprimono i miseri, avvocati dei ricchi, giudici ingiusti dei poveri, pieni di ogni peccato. Guardatevi, o figli, da tutte queste colpe.
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9.5. Nessuno però mangi né beva della vostra eucaristia se non i battezzati nel nome del Signore, perché anche riguardo a ciò il Signore ha detto: "Non date ciò che è santo ai cani".
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11.8. Non tutti, però, quelli che parlano per ispirazione sono profeti, ma solo coloro che praticano i costumi del Signore. Dai costumi, dunque, si distingueranno il falso profeta e il profeta.
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11.10. Ogni profeta, poi, che insegna la verità, se non mette in pratica i precetti che insegna, è un falso profeta.

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Provvidenziale il suo ammonimento (amichevole, ma è carità proclamare la verità) a quei "critici", che in primo luogo mi si presentato come irrazionali con il loro comportamento apparentemente ispirato a un'ipocrisia di comodo, che davvero sembrano NON volere il Cristianesimo ma UN "cristianesimo" dialettico, politico, mondano, arbitrario (secondo i comodi del momento), con basi mitologiche quasi come le leggende degli antichi popoli.