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È ufficiale: anche Francesco non si considera il vero Papa

L'Annuario Pontificio del 2020 ufficializza che Francesco non è "papa" del modo in cui sono stati papi i suoi predecessori. L'annuario dell'anno scorso presentava ancora Jorge Mario Bergoglio come: …More
L'Annuario Pontificio del 2020 ufficializza che Francesco non è "papa" del modo in cui sono stati papi i suoi predecessori.
L'annuario dell'anno scorso presentava ancora Jorge Mario Bergoglio come:
Vicario di Gesù Cristo
Successore del Principe degli Apostoli
Supremo Pontefice della Chiesa Universale
Primate d'Italia
Arcivescovo e Metropolita della Provincia di Roma
Sovrano dello Stato di Città del Vaticano Servo dei servi di Dio Adesso il primo e unico titolo di Bergoglio è "Jorge Mario Bergoglio”. Il nome è seguito dalla sua biografia, che occupa due terzi della pagina. I titoli reali del vero pontefice sono ora citati solo a caratteri minimi dopo la biografia, con l'intestazione “Titoli storici”. Con questo il Vaticano conferma che il pontefice come successore di San Pietro è diventato un fenomeno del passato, mentre Bergoglio come "papa" celebra se stesso. Già Benedetto XVI aveva modificato i titoli del pontefice romano quando, nel marzo 2006, senza un buon motivo, ha eliminato il …More
giandreoli
@padrepasquale Come lei, non condivido neppure io le illazioni che taluni sottintendono sul pontificato di Papa Francesco, anzi, semplicemente di Francesco, come ama firmarsi (umiltà o esibizionismo?), pur rappresentando la Guida riconosciuta dai cattolici di tutto il mondo, nei suoi stessi documenti pontifici. Non le sfugga però come la “Giornata del pianto” da lui stesso invocata nella notte …More
@padrepasquale Come lei, non condivido neppure io le illazioni che taluni sottintendono sul pontificato di Papa Francesco, anzi, semplicemente di Francesco, come ama firmarsi (umiltà o esibizionismo?), pur rappresentando la Guida riconosciuta dai cattolici di tutto il mondo, nei suoi stessi documenti pontifici. Non le sfugga però come la “Giornata del pianto” da lui stesso invocata nella notte piovosa di una Piazza San Pietro buia e vuota rimandi, a mio modesto parere con sufficiente evidenza, al pianto annunciato da Gesù stesso nella notte della Sua Pasqua, la sola e medesima che noi celebriamo ogni anno. Ben oltre quindi le spiegazioni spesso forzate e retoriche date dai Monsignori, Giornalisti e Massmedia cattolici. Cito: “E dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi. Allora Gesù disse loro: “Voi tutti vi scandalizzerete per causa mia in questa notte. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge, ma dopo la mia risurrezione, vi precederò in Galilea”. E Pietro gli disse: “Anche se tutti si scandalizzassero di te, io non mi scandalizzerò mai”. Gli disse Gesù: “In verità ti dico: questa notte stessa, prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte”. E Pietro gli rispose: “Anche se dovessi morire con te, non ti rinnegherò”. Lo stesso dissero tutti gli altri discepoli”. (Mt 26, 30-35) Noti bene: è la notte del pianto di Pietro per i suoi ripetuti rinnegamenti e degli Apostoli per il loro abbandono… Se non sono indiscreto, quella notte, lei ha pianto e pregato per il pentimento di Pietro (oltre che per il nostro personale, ovviamente) e secondo le intenzioni del Signore Gesù, o per il coronavirus e con le intenzioni dei sopraddetti Monsignori? Con rispetto e, CEI permettendolo, Buona e Santa Pasqua!