Francesco I
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Il vescovo di Bergamo: "Figli e medici benedite i morenti"

Gli autocarri dell'esercito trasportano le numerose bare dei defunti Monsignor Beschi, un mese fa iniziava tutto. «Fin da subito ho avuto la sensazione che sarebbe stata una prova lunga». Bergamo è la …More
Gli autocarri dell'esercito trasportano le numerose bare dei defunti
Monsignor Beschi, un mese fa iniziava tutto.
«Fin da subito ho avuto la sensazione che sarebbe stata una prova lunga».
Bergamo è la città martire. Qual è oggi il suo stato d’animo?
«Chiedo la grazia di essere perseverante. È una virtù necessaria: per essere vicino ai malati, e per reggere le disposizioni avviate un mese fa, che limitano la vita delle nostre parrocchie, e che i sacerdoti hanno accolto, pur con grande sofferenza».
Quanto vi pesa non poter dire messa?
«Ma noi diciamo messa, tutti i giorni. Non possiamo farlo con il popolo, ma lo facciamo per il popolo. La mancanza fisica della gente ci fa soffrire; ma la messa resta un momento per noi decisivo, ne scaturisce comunque un bene spirituale. È una forza morale condivisa, che si esprime in vari modi: telefono, radio, tv, social. A me pare un pane necessario a tutti noi, anche ai non credenti».
Perché secondo lei il morbo ha colpito in particolare la Bergamasca? …More
Aracoeli
Ipocrita. Non puoi andarci tu a benedire? Hai paura di rimanere contaminato? Ad ognuno il suo mestiere. Perché tu non fai il tuo?