paolase
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Il fattore infedele e il buon uso che si deve fare delle ricchezze per la Vita eterna

Con la parabola del figliol prodigo Gesù aveva mostrato quale rovina morale e materiale poteva produrre l'abuso delle ricchezze; con questa del fattore infedele, mostra come esse possano essere utilizzate …Altro
Con la parabola del figliol prodigo Gesù aveva mostrato quale rovina morale e materiale poteva produrre l'abuso delle ricchezze; con questa del fattore infedele, mostra come esse possano essere utilizzate in bene. L'argomento del Signore è dal meno al più: se un fattore infedele, con una ricchezza che gli era stata solo affidata, poté provvedere al suo avvenire con un po' di accortezza e di generosità, benché fatta fraudolentemente, quanto più può provvedere al proprio avvenire eterno chi si serve delle ricchezze ricevute dal Signore per formarsi degli amici nell'eternità, per mezzo delle opere di carità!
Gesù non volle proporre come modello un'azione ingiusta, com'è evidente, ma raccontando questa bella parabola volle indirettamente mostrare anche che le ricchezze portano quasi sempre il marchio dell'ingiustizia e dell'iniquità, perché sono o frutto o strumento di iniquità. Per questo le chiamò mammona iniquitatis e non fece distinzione fra ricchezze giuste o ingiuste. Se si facesse la …Altro
giandreoli
Cattivi non sono né i beni della terra, né il frutto dell’onesto lavoro dell’uomo, né le ricchezze che l’uomo produce, ma l’uomo stesso quando, accecato dalla sua cupidigia, se ne appropria egoisticamente (peccato a cui è esposto il ricco quanto il povero) anziché farsene amministratore rispettando il disegno di Dio Creatore, loro vero Autore, Padrone e Signore. Dio le elargisce con Provvidenza …Altro
Cattivi non sono né i beni della terra, né il frutto dell’onesto lavoro dell’uomo, né le ricchezze che l’uomo produce, ma l’uomo stesso quando, accecato dalla sua cupidigia, se ne appropria egoisticamente (peccato a cui è esposto il ricco quanto il povero) anziché farsene amministratore rispettando il disegno di Dio Creatore, loro vero Autore, Padrone e Signore. Dio le elargisce con Provvidenza e abbondanza, poi le affida all’amministrazione dell’uomo affinché, liberandosi dalla cupidigia e riconoscendo tutti gli uomini come Suoi figli, perciò fratelli, li distribuisca a ciascuno secondo le necessità di una vita decorosa. I beni terreni diventano così “mezzi” che indirizzano all’accoglienza delle “vere ricchezze” della Vita di Grazia, non terrene e passeggere ma divine ed eterne. Sono le ricchezze che Dio elargisce attraverso il suo Figlio Unigenito, Cristo, nostro Fratello e Unico Redentore. Sbaglia grossolanamente perciò (falsificando l’insegnamento di Gesù) chi identifica la parabola un “programma socioeconomico” o “rivoluzione proletaria” o “teologia della liberazione” finalizzato alla giustizia sociale, anziché il cammino di liberazione della coscienza dell’uomo dal peccato e dalla cupidigia il cui “frutto” è la giustizia sociale e il cui “fine” è il possesso di Dio stesso, accolto in Cristo.
Carlo e Paola
Gesù , aiutaci a non scendere a compromessi sull'uso corretto dei beni che Tu ci affidi.