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Il Vaticano di Francesco vuole costruire una "Nuova Chiesa" – Cardinale Müller

Il documento operativo del Sinodo per l'Amazzonia contiene una "visione ideologica" e non ha "nulla" a che fare con il "Cristianesimo", ha detto il cardinale Ludwig Müller a LaNuovaBQ.it (11 luglio). …Altro
Il documento operativo del Sinodo per l'Amazzonia contiene una "visione ideologica" e non ha "nulla" a che fare con il "Cristianesimo", ha detto il cardinale Ludwig Müller a LaNuovaBQ.it (11 luglio).
Secondo Müller, gli autori del documento "Trattano il nostro Credo come se fosse una nostra opinione europea, ma il Credo è la Rivelazione di Dio in Gesù Cristo, che vive nella Chiesa". Il cardinale respinge il termine "conversione ecologica" contenuto nel documento, in quanto esiste solo la conversione a Cristo.
"Il Sinodo dell’Amazzonia è un pretesto per cambiare la Chiesa", avverte Müller, "il fatto che si faccia a Roma vuole sottolineare l’inizio di una nuova Chiesa".
Alla domanda se il documento sia eretico, Müller risponde: “Eresia? Non solo, è anche stupidità."
Secondo lui, l’eretico conosce la dottrina cattolica e la contraddice. Ma qui si fa solo una grande confusione, e il centro di tutto non è Gesù Cristo ma loro stessi, le loro idee per salvare il mondo.
Foto: Gerhard Ludwig …Altro
giandreoli
@Pietro da Cafarnao (3di3) Concludo. A mio modesto avviso, l'Instrumentum rappresenta un programma (alquanto indefinito e per questo equivoco e pericoloso) di "Etno-ecologia per una nuova Madre Terra" e di una "Neo-Teologia della Liberazione", con i limiti, riconosciuti a sua tempo, della lettura positivista e marxista della Storia e della Chiesa. Trovo appropriate le parole scritte da Paolo VI …Altro
@Pietro da Cafarnao (3di3) Concludo. A mio modesto avviso, l'Instrumentum rappresenta un programma (alquanto indefinito e per questo equivoco e pericoloso) di "Etno-ecologia per una nuova Madre Terra" e di una "Neo-Teologia della Liberazione", con i limiti, riconosciuti a sua tempo, della lettura positivista e marxista della Storia e della Chiesa. Trovo appropriate le parole scritte da Paolo VI nella Professione di Fede del Popolo di Dio (1968): “Noi confessiamo che il Regno di Dio, cominciato quaggiù nella Chiesa di Cristo, “non è di questo mondo”, “la cui figura passa”; e che la sua vera crescita non può essere confusa con il progresso della civiltà, della scienza e della tecnica umane, ma consiste nel conoscere sempre più profondamente le imperscrutabili ricchezze di Cristo, nello sperare sempre più fortemente i beni eterni, nel rispondere sempre più ardentemente all’amore di Dio, e nel dispensare sempre più abbondantemente la grazia e la santità tra gli uomini. Ma è questo stesso amore che porta la Chiesa a preoccuparsi costantemente del vero bene temporale degli uomini. ... L’intensa sollecitudine della Chiesa, sposa di Cristo, per le necessità degli uomini, per le loro gioie e le loro speranze, i loro sforzi e i loro travagli, non è quindi altra cosa che il suo grande desiderio di esser loro presente per illuminarli con la luce di Cristo e adunarli tutti in lui, unico loro Salvatore. Tale sollecitudine non può mai significare che la Chiesa conformi se stessa alle cose di questo mondo, o che diminuisca l’ardore dell’attesa del suo Signore e del regno eterno". (36)
Con rispetto per le opinioni altrui ma anche con una preghiera preoccupata per la nostra "Madre Chiesa" e con la speranza di morire un giorno in una Chiesa ancora italiana e non amazzonica!
giandreoli
@Pietro da Cafarnao (2di3) Anche nella Seconda Parte, sono sufficienti i titoli e i sottotitoli per una ulteriore conferma di quanto detto: ecologia integrale - distruzione estrattivista - popoli nelle periferie e vulnerabili - migrazione - urbanizzazione - le famiglie amazzoniche - multiculturalità - corruzione - medicina tradizionale - educazione come incontro - conversione ecologica. La natura …Altro
@Pietro da Cafarnao (2di3) Anche nella Seconda Parte, sono sufficienti i titoli e i sottotitoli per una ulteriore conferma di quanto detto: ecologia integrale - distruzione estrattivista - popoli nelle periferie e vulnerabili - migrazione - urbanizzazione - le famiglie amazzoniche - multiculturalità - corruzione - medicina tradizionale - educazione come incontro - conversione ecologica. La natura socio-ecologica della seconda parte è talmente palese che mi limito a tre sole osservazioni:
- proporre la promozione del ruolo della donna amazzonica senza neppure citare innanzitutto il primato e il ruolo insostituibile (unico nell'intero universo) della sua maternità umana non è neppure sociologia cristiana
- "ricuperare i miti e attualizzare i riti che contribuiscono alla conversione ecologica" (104) è snaturare i significati veri del mito e del rito e strumentalizzarli per un fine che non è l'annuncio del Vangelo
- non si propone mai la povertà evangelica come valore da amare e scegliere perché conforma a Cristo. Meglio sarebbe poi evitare espressioni tanto altisonanti quanto insignificanti come: volto amazzonico della Chiesa, conversione integrale, paradigmi interpretativi, esperienza cosmica pulsante nella famiglia, ecc. Dicono solo un vuoto culturale ed evangelico. L'enfasi infine data alla "Madre Terra" non potrà che farla sentire più importante della Madre di Dio e della Madre Chiesa che, non a caso, non sono mai neppure citate.

La Terza Parte è la più ecclesiale e proprio per questo, a mio avviso, la più equivoca e deludente:
- il volto amazzonico della Chiesa presenta una fisionomia per lo più sociologica, culturale, indigena, mai riferita al suo Volto Sponsale, al Corpo Mistico, alla Traditio Apostolica (107, 111, 114, 116)
- in liturgia (culmen et fons!), si raccomanda di assumere "riti, simboli, stili celebrativi delle culture indigene a contatto con la natura nel rituale liturgico e sacramentale". Si invita in pratica ad una sostituzione dei simboli e riti biblici dell'intera storia della salvezza scelti personalmente da Cristo con "nuovi segni, nuovi simboli, diverse forme di bellezza indigena" senza i quali la liturgia rimarrebbe "un pezzo da museo o un possesso di pochi". Espressioni volutamente vaghe (se non offensive!) che possono preludere paurosamente a un tale snaturamento della liturgia da non fondarla più sulla comunione col Risorto ("come tralci alla Vite") e sul suo Sacrificio Eucaristico ma su credenze pagane, facendola divenire praticamente eretica (124, 126). Già si sono diffuse legittimazioni (quando non sacrilegi taciuti dai Vescovi!) di abusi nella celebrazione dell'Eucaristica e nella liturgia in genere.
- l'affermazione del valore del celibato sacerdotale, anziché tradursi in esortazione ad una formazione seria e generosa dei seminaristi al celibato è improvvisamente trasformata in un progetto di formazione di sacerdoti coniugati. Il motivo della "carenza" di sacerdoti (motivo più numerico che ascetico!...) è contraddetto dall'evidenza della maggiore disponibilità dei sacerdoti celibi rispetto agli eventuali coniugati (129). Un'iniziativa poi che, nel tempo, porterà i giovani a prestare minore attenzione alla chiamata al celibato consacrato e accolta con gratitudine quale dono della condivisione del celibato di Cristo.
- ritengo sia una lacuna grave (secolarizzata e pseudofemminista) il non sottolineare e promuovere innanzitutto il ruolo materno ed educativo della donna quale mamma nella famiglia (129)
- l'invito ad una nuova vita consacrata (129) "alternativa, profetica, intercongregazionale, interistituzionale" che propone ai religiosi e religiose di "disimparare modelli, ricette, schemi e strutture prefissate" porterebbe a privarla dei propri fondamenti biblici, della proprie identità carismatiche, della spiritualità del proprio Fondatore/ice, della propria storia ecclesiale e congregazionale, perciò in pratica ad affossarla (quanto fatto dal "riformatore" Lutero)
Un altro commento da giandreoli
giandreoli
@Pietro da Cafarnao (1di3) Avevo già letto l'Instrumentum Laboris per il Sinodo dell'Amazzonia ma in modo affrettato. L'avevo trovato un documento per 2/3 di natura etnologica, sociologica, economica ed ecologica, perciò poco inerente la missione della Chiesa. Ne ho tuttavia ripreso la lettura per farmene una conoscenza più approfondita oltre che per adempiere alla promessa che avevo fatto. Invio …Altro
@Pietro da Cafarnao (1di3) Avevo già letto l'Instrumentum Laboris per il Sinodo dell'Amazzonia ma in modo affrettato. L'avevo trovato un documento per 2/3 di natura etnologica, sociologica, economica ed ecologica, perciò poco inerente la missione della Chiesa. Ne ho tuttavia ripreso la lettura per farmene una conoscenza più approfondita oltre che per adempiere alla promessa che avevo fatto. Invio alcune mie opinioni che rimangono del tutto opinabili. Se sono lungo, spero di essere perdonato.
Nella Prima Parte, come appare già dai titoli e dai sottotitoli, vengono trattati argomenti quali la vita, il territorio, l'ecologia integrale, le etnie e le rispettive migrazioni e urbanizzazioni, la conversione ecologica, la deforestazione, la distruzione estrattivista, le multinazionali, il futuro del pianeta. Esiste già ed è facilmente reperibile una vasta letteratura sull'argomento, più approfondita, accompagnata da argomenti scientifici e dal confronto fra opinioni diverse. Cito ugualmente, solo in sintesi, alcune affermazioni o formulazioni che ritengo o paradossali o seriamente equivoche:
- si afferma che "la biodiversità amazzonica evoca una nuova Pentecoste" mescolando vita biologica creata e Vita nello Spirito donato da Cristo Risorto (n 30)
- collegare "acqua, territorio, flora, fauna, natura e culture amazzoniche" e Eden (8), "vita salvifica donata da Cristo in abbondanza" e biodiversità (11), vita biologica e vita spirituale (17) è attribuire al corruttibile un valore soprannaturale e rasenta il panteismo
- affermare che la "Madre Terra" (n 17), la "saggezza ancestrale" (n 26) e la "cosmovisione" amazzonica (n 25, 26) possano essere ritenute "altre vie che svelano il mistero di Dio" (n 39) è dichiarare sufficiente una conoscenza pagana di Dio (simile alle religioni pagane dei primi tempi della Chiesa) e non necessaria la conoscenza di Dio in Cristo
- all'evangelico "andate, annunciate il Regno e battezzate" si sostituisce "l'annuncio del Regno nella bio-socio-diversità come una nuova Pentecoste" (n 30) proponendo così un neppure velato panteismo in versione moderna (v. New Age, Gaia)
- definire il territorio amazzonico (perché non Garizim, Gerusalemme o il golfo di Napoli?) quale "luogo teologico della rivelazione di Dio" (n 19) e "cammino alla collina santa" (n 18) è sovrapporlo alla Via Crucis, al Calvario e alla Croce - ecc
Tutto questo conferma che l'Instrumentum non si presenta come documento ecclesiale per l'evangelizzazione. Pur parlando di antropologia, etnologia e ecologia, a mio avviso i temi richiedevano le affermazioni esplicite della comune natura umana ferita dal peccato originale, della precarietà dell'attuale creazione orientata ad una creazione nuova escatologica, della falsità delle concezioni pagane di Dio, della nascita di Cristo dalla Madre di Dio, della sua Risurrezione e necessità della Redenzione.
Pietro da Cafarnao
Vi siete accorti finalmente? Non dite che volete inviare altri dubia per favore e fate qualcosa, perché quando Gesù Cristo ritornerà, vi mostrerà se avete difeso Lui e il suo Vangelo.
Memorare
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fr. Mimmo condivide questo
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