Bravissima: parole molto sagge.

Diversi anni fa arrivò al mio paese un parroco nuovo proveniente dalla città.
Qualche tempo dopo si recò dal medico per richiedergli la prescrizione di alcuni esami di routine .
Il medico gli rispose che non era il caso dal momento che li aveva effettuati solo l'anno precedente e lo invitò a tornare quattro o cinque anni dopo.
Puntualmente, passato il lustro, il parroco si recò nuovamente dal medico insistendo per ottenere la prescrizione.
Il medico gli rispose (naturalmente in dialetto):
"Ma lei è una persona che ha studiato! ed in seminario non le hanno forse insegnato che tanto morire dobbiamo morire? E poi, se le analisi non dovessero risultare perfette dovrei proibirle tutte le cose buone che lei ama mangiare:
i salumi, il fritto misto (alla piemontese), la bagna cauda, la fonduta, i porcini, i crauti con il cotechino, non parliamo poi del vino, più niente barolo e barbaresco, ma dovrebbe accontentarsi di quel poco che beve durante la messa: pensi a quella povera donna di sua sorella che si ingegna ogni giorno per prepararle qualcosa di buono: cadrebbe in depressione dovesse cucinarle solo una minestrina, gli amici, poi , sapendo che è a dieta non la inviterebbero più a pranzo.

Il povero parroco si rassegnò a non richiedere più simili facezie al medico e visse sino all'età di novantasei anni.