Quanti sacrilegi nel luogo Santo di Dio da lupi travestiti da pastori!!!

@Istruzione Cattolica 51. Dio perchè è detto « Creatore del cielo e della terra»?
Dio è detto Creatore del cielo e della terra, ossia del mondo, perchè lo fece dal nulla, e fare dal nulla è creare.

Sembrerebbe ci sia un errore. Dire che Dio ha creato dal nulla non é corretto, é più corretto e logico credere che la creazione é nata da Lui perché Egli é il contenitore del tutto.
Dagli scritti di Laura Maschi Gesù detta quanto segue:

L' universo uscito dall'Essere assoluto sarà conosciuto nei suoi intimi particolari dall'essere relativo fatto a immagine dell'Assoluto.
Dio crea. Pensa, vuole, fa (fiat). La Sua energia vitale trabocca da Se stesso e si concretizza nella creazione dell'universo. E l'universo è per l'uomo -massima creatura, centro di tale universo- fatto a immagine del Creatore. Scintilla divina racchiusa in una materia concreta (corpo fisico) che inizia la sua storia dal suo concepimento nel tempo fino alla morte fisica del corpo. Ma tale involucro (corpo fisico) serve per l'evoluzione dello spirito, scintilla divina dotata di intelligenza, volontà e libertà, a somiglianza del Creatore.
"Siate perfetti come il Padre", questo l'iter spirituale dell'uomo, iter infinito come è infınita la perfezione del Padre.
Immagine è una realtà, relativa alla Realtà, che riflette tale Realtà assoluta. Quanto più l'uomo è cosciente di tale Realtà e si sforza di assomigliarle, tanto più diventa immagine sempre più nitida e simile alla Realtà essenziale

@Francesco I sa che cosa c'era ieri in vendita su un banchetto delle volontarie di Radio Domina Nostra all'incontro di preghiera promosso da don Minutella a Verona?
Il libretto col Catechismo di San Pio X !
Ho volentieri investito 10 euro per comprarlo (provvidenzialmente: così ho potuto poi seguire il canto il latino del "Tantum Ergo..." !!!!) e ho ritrovato "la dottrina" che brave suore francescane e il parroco mi insegnavano da bambino.
Vedo che fra le altre buone cose che don Minutella sta facendo è di riabituare pian piano il piccolo gregge che gli presta attenzione alle preghiere in latino: non è facile perché dopo mezzo secolo anche i più vecchi fra i semplici fedeli "parrocchiani normali" si son dimenticati tutto.
Ma specie per favorire la letterale "cattolicità" (universalità) del piccolo resto che, coi tempi che la Provvidenza (e la buona volontà dei battezzati) permetterà, si organizzerà dagli attuali piccoli e litigiosi gruppetti coinvolgendo più nazioni, sarà di nuovo molto utile come segno di comunione la lingua di preghiera ufficiale della Chiesa Cattolica Romana.

Ieri pomeriggio a Verona una signora stagionatella ha chiesto (e io mi sono volentieri associato perché lei ha espresso un desiderio che già mi frullava in testa) al sacerdote americano presente (senza sapere che fosse straniero) la benedizione dei nostri rosari e il sacerdote (tutto contento!) ha benedetto con l'appropriata formula IN LATINO!