Caro Avis,
difficile a dirsi non sono arrogante oppure uso modi urbani (?)
Nella vita umana come quella spirituale c’è il padrone ed il servo.
Nella vita umana il servo non è proprietario delle cose del padrone, però usufruisce, con il lavoro, della retribuzione.
Nella vita spirituale Il Padrone possiede tutti i beni del Cielo mentre i servi non posso fare altro che partecipare alla vita del Padrone.
Parlando della Vita del padrone e del dono della sua Carne e del suo Corpo, sappiamo dalla scrittura ed in particolar modo del Vangelo, che il dono è legato alla libertà dei figli di Dio. Il dono non è automatico: tutti doni del Cielo devono essere accolti da una precisa “decisione” di volontà. Inoltre, la via per raggiungere il Calvario, come la vita eterna necessita di fatica e azione personale. Mi viene in mente il buon Agostino che diceva spesso: chi ti ha creato senza la tua volontà, non ti salverà senza la tua volontà. Che il Pane degli angeli sia un dono, nessuno folle lo negherebbe, così come la vita eterna è un dono e nessuno avrebbe l’arroganza di dire il contrario.
Guadagnarsi il Pane degli angeli non significa, per il servo, essere il padrone o l’amministratore delegato, ma semplicemente guadagnare (retribuzione, introito, profitto, paga) con una vita dignitosa e di sacrificio meritare di sedersi a tavola del Padrone.
Quanta gente non si siede a tavola? Demerito dell’ospite o isterica decisione del Padrone? Dal Vangelo sappiamo che molti vennero invitati ma pochi poi scelti (i poveri ai crocicchi delle strade). Giuda Iscariota con la sua vita ha meritato (guadagnato) di accostarsi al Pane della vita o ha demeritato (mancato profitto) nutrirsi del Pane degli Angeli.
Caro Avis, fratello caro, pensi davvero che il Padre abbia rifiutato questa preghiera? Davvero l’ha rifiutata perché non è presente il nome di Gesù? Forse non inizia con il nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo? Forse il Padre guarda al nostro sapere invece che al cuore?
Questa mia riflessione non è negativa nei tuoi confronti e neppure arrogante nell’espressione. Anzi ti ringrazio, perché mi hai fatto riflettere sulle qualità di Dio Padre (e di conseguenza del Figlio e dello Spirito Santo): chi è il Dio che adoro e amo? Un scrutatore dei miei difetti (tanti) o un padre che sa guardare al cuore piuttosto che alla mia penna?
Tu hai scritto da dotto (la sapienza traspare in ogni parola) io rispondo da ignorante.
La domanda nasce spontanea: chi dei due ha ragione?
Sei d’accordo, almeno in questo, di lasciarlo decidere al Signore Gesù?
Ti benedico con il cuore (ci siamo scambiati dei pareri in privato) e ti saluto con cordialità. Pace e bene.

P.S. Scusa gli errori, non ho una grande cultura

Taglierò io il nodo gordiano: ha ragione , in questo, @AvisObservans .
E se ha ragione allora vuol dire che la frase è eretica, e se la frase è eretica è eretico chi l'ha scritta ed eretici sono tutti i suoi scritti.
Voi scherzate con il fuoco:
"Falsa testimonianza e spergiuro. Una affermazione contraria alla verità, quando è fatta pubblicamente, riveste una gravità particolare (CCC 2475)."
Marziale