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Irapuato
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24 Settembre - Santa Tecla - San Silvano del Monte Athos. Televallassina Santa Tecla Vergine e martire Dalla fine del II secolo è attestato il culto di santa Tecla, donna cristiana che non ha esitato …Altro
24 Settembre - Santa Tecla - San Silvano del Monte Athos.

Televallassina Santa Tecla Vergine e martire
Dalla fine del II secolo è attestato il culto di santa Tecla, donna cristiana che non ha esitato a versare il suo sangue per Cristo Signore. Le Chiese ortodosse e greco-cattoliche la chiamano ‘megalomartire’, cioè prima grande donna cristiana che subì il martirio. In effetti è la santa del cui culto si possiede la documentazione più antica, pur gravando la più completa oscurità storica sulla sua vita.
Folta letteratura leggendaria sorse, già in epoca patristica (fine II sec.) in Asia Minore (secondo il testo apocrifo degli Atti di Paolo e Tecla, a Iconio sarebbe stata convertita al cristianesimo da san Paolo: cfr. At 14, 1-7), e poi per tutto il medio evo circolarono versioni molteplici della sua passio.
In suo onore furono edificate molte chiese: il luogo di origine del suo culto sembra essere Seleucia, già meta di folti pellegrinaggi in età antica (cfr. Itinerario di Eteria, 23,5). Qui l’imperatore Zenone (V sec.) fece edificare ben tre basiliche in suo onore. Il culto di santa Tecla fu vivo anche in Spagna, e in particolare a Tarragona, di cui è patrona. Ad essa venne dedicata la primitiva cattedrale eretta a Milano verso la metà del IV secolo.
Alle vergini consacrate il vescovo sant’Ambrogio propose ripetutamente, addirittura accanto alla beata Vergine Maria, Tecla come modello di fede e di costante perseveranza nell’amore del Salvatore: “Maria vi insegni una regola di vita, Tecla vi sia maestra nel sacrificio” (De Virginibus, II, 3, 19).
A partire da sant’Ambrogio, Tecla ebbe nella Chiesa di Milano un culto particolarmente vivo, a differenza della Chiesa romana e a somiglianza con le Chiese d’Oriente. Il nome di questa martire è iscritto fin dai tempi antichi nel canone della Liturgia ambrosiana.

Fonti principali: chiesadimilano.it/; santeustorgio.it/ (“RIV./gpm”).
Simeone Ivanović Antonov, in russo: Семён Иванович Анто́новit.wikipedia.org/wiki/Lingua_russa, più noto come Silvano del Monte Athos o Silvano Athonita (Šovskoe, 1866Monte Athos, 24 settembre 1938), è stato un mistico russo.

Nato a Šovskoe nell'Oblast' di Lipeck nella Russia europea, nel 1892 dopo aver svolto servizio militare nell'Esercito Imperiale lasciò la Russia per recarsi al Monte Athos nell'odierna Grecia, presso il monastero della comunità ortodossa russa di Panteleimon, dove nel 1896 ricevette i voti monastici e il nome di Silouan (il nome russo per il biblico Silvanus) in italiano, Silvano. Nel 1911 ricevette il titolo di schimonaco, titolo riservato agli asceti più esperti. Lavorò nel latifondo del monastero nei pressi di Salonicco chiamato Kalamareia e poi al mulino del suo Monastero. Poi si ritirò nella skita del vecchio Rossikon, dove si ritiravano molti asceti e Starec. Dopo un anno e mezzo di vita ascetica, venne richiamato al Monastero, per assumervi l'incarico di economo alle costruzioni. Morì il 24 settembre 1938. Fu canonizzato il 26 novembre del 1987 dal Patriarca di Costantinopoli Dimitrios I. È l'ultimo asceta canonizzato del Monte Athos.
Ebbe la grazia della preghiera continua ed ebbe la visione del Cristo oltre a soffrire molto da parte di demoni. Ma l'esperienza mistica che più lo marcò, avvenne attorno all'anno 1906, quando in preda a grande sconforto per non riuscire a estirpare i suoi sentimenti di orgoglio, così si rivolse a Dio: «Signore, tu vedi che cerco di pregarti con spirito puro, ma il demonio me lo impedisce.» Ricevette allora nel suo cuore questa risposta:«Gli orgogliosi devono sempre soffrire da parte dei demoni.» Silvano rispose: «Allora, Signore, dimmi cosa devo fare perché la mia anima diventi pura.» Di nuovo ricevette la risposta: «Tieni il tuo spirito in inferno e non disperare mai». In realtà, proprio per essersi accusato, lui stesso di essere un orgoglioso, e aver pregato Dio di estirpargli questo sentimento, ha mostrato un grande spirito di umiltà. Nonostante non avesse ricevuto una istruzione superiore, assunse grande fama presso i pellegrini che lo cercavano per i suoi utili consigli, tra essi anche altri prelati, vescovi e cattedratici. Il monaco cattolico Thomas Merton lo definì "il più autentico monaco del ventesimo secolo".[2]
Irapuato
✍️ Santo(i) del giorno
S. Vincenzo Maria Strambi, vescovo C.P. (1745-1824)
S. Pacifico da Sanseverino Marche, sac. O.F.M. (1653-1721)
B. Francesco Spoto, sacerdote S.d.P. e martire (1924-1964)
S. Tecla, vergine e martire († sec. inc.)
S. Anàtalo, 1° vescovo di Milano († metà sec. II)
SS. Andoche, Thyrse e Félix, martiri in Francia († sec. inc.)
S. Rustique (Rustico) di Clermont, vescovo († sec. V)Altro
✍️ Santo(i) del giorno
S. Vincenzo Maria Strambi, vescovo C.P. (1745-1824)
S. Pacifico da Sanseverino Marche, sac. O.F.M. (1653-1721)
B. Francesco Spoto, sacerdote S.d.P. e martire (1924-1964)
S. Tecla, vergine e martire († sec. inc.)
S. Anàtalo, 1° vescovo di Milano († metà sec. II)
SS. Andoche, Thyrse e Félix, martiri in Francia († sec. inc.)
S. Rustique (Rustico) di Clermont, vescovo († sec. V)
S. Loup (Lupo) di Lyon (F), vescovo († post 526)
S. Isarn (Isarno), abate di S. Victor a Marsiglia († 1043)
S. Gerardo Sagredo, vescovo e martire (980-1046)
B. Dalmacio Moner di Gerona (E), sacerdote O.P. († 1341)
BB. William Spenser, Robert Hardesty, sac. e martiri (†1589)
S. Antonio González, presbitero O.P. e martire (1593-1637)
B. Antón Martín Slómšek, vescovo in Slovenia (1800-1862)
B. Kolumba (Janina Matylda) Gabriel, vergine (1858-1926)
B. Pascual Ferrer Botella, presbitero e martire (1894-1936)
B. José María Ferrándiz Hernández, sac., martire (1879-1936)
B. Encarnación Gil Valls, vergine e martire (1888-1936)
B. José Ramón Ferragud Girbés, laico e martire (1887-1936)