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013 - Preghiera di riparazione del delitto di aborto con don Oreste Benzi davanti all'Ospedale dei Bambini di ANCONA - Rif. 00013 Incontro di preghiera davanti all'Ospedale dei Bambini di ANCONA, l'8…Altro
013 - Preghiera di riparazione del delitto di aborto con don Oreste Benzi davanti all'Ospedale dei Bambini di ANCONA - Rif. 00013

Incontro di preghiera davanti all'Ospedale dei Bambini di ANCONA, l'8 settembre 2007, in riparazione del delitto di aborto, con la partecipazione del Servo di Dio don ORESTE BENZI, due mesi prima della sua pia dipartita. Al minuto 37° è ascoltabile la sua testimonianza diretta - e quasi un testamento spirituale - dell'episodio che gli occorse il 3 ottobre 2005, davanti a quello stesso Ospedale, così come di seguito è spiegato da una relazione del Prof. GIORGIO NICOLINI, che organizzava ed organizza quegli incontri di preghiera.

Dalla relazione del Prof. Giorgio Nicolini.
Poiché ad Ancona esisteva un rinomato Ospedale dei Bambini, ove, dopo la legalizzazione dell’aborto con la Legge 194, vi si praticavano gli aborti, sentii il bisogno di avvicinare quelle mamme che entravano in quell’Ospedale nel giorno in cui si praticavano gli aborti, per offrire loro il modo di riflettere sulla loro scelta e di poter ricevere un aiuto per desistere anche all’ultimo momento dal far uccidere il loro bambino che portavano in grembo.

Così costituii in Ancona un gruppo di preghiera, associato al “Movimento con Cristo per la Vita”, organizzando dal 1999 mensilmente la recita del Santo Rosario davanti all’Ospedale dei Bambini di Ancona, con tutte le autorizzazioni del caso. Durante la preghiera venivano e vengono distribuiti ai passanti ed alle mamme che entrano nell’Ospedale libretti e volantini illustrativi dell’aborto e con la possibilità di contattare persone ed Associazioni che possono aiutare le mamme a far nascere i loro bambini, come in alcune circostanze è stato segnalato una resipiscenza di alcune mamme, che hanno desistito all’ultimo momento dal compimento del loro atto omicida.

A tale iniziativa in Ancona si associò negli anni successivi anche un gruppo di preghiera dell’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, cui talvolta partecipava alla preghiera davanti all’Ospedale anche lo stesso fondatore don ORESTE BENZI, prima della sua morte avvenuta il 2 novembre 2007. In una di tali circostanze, il 3 ottobre 2005, in cui insieme pregavamo davanti all’Ospedale dei Bambini “Salesi” di Ancona, si verificò un singolare episodio, riportato dai giornali locali, in cui dei Carabinieri, chiamati da personale interno dell’Ospedale, si presentarono al gruppo in preghiera con don Oreste Benzi, richiedendo i documenti di alcuni di noi partecipanti, ed anche allo stesso conosciutissimo don Oreste, il quale con amara serenità disse loro: “Guardate che vi siete sbagliati: è là dentro in Ospedale che ammazzano i bambini, non qui davanti all’Ospedale dove noi stiamo pregando proprio per provare a salvare quei bambini!...”. Uno dei Carabinieri, un po’ umiliato e come a volersi scusare di quella richiesta dei documenti anche al conosciutissimo don Oreste, gli rispose: “Siamo costretti a farlo, perché ci hanno chiamati dall’Ospedale”.

Naturalmente l’episodio non ebbe alcun seguito e si continuò a continuare a pregare davanti a quell’Ospedale anche successivamente, fino ad oggi, nella speranza di riuscire a salvare con la preghiera e con la nostra testimonianza qualche mamma e qualche bambino destinato ad essere ucciso da quegli operatori interni dell’Ospedale e che si prestano a questo che la Chiesa ha definito “un abominevole delitto”.

Insegnava San Giovanni Paolo II: Solo la concorde cooperazione di quanti credono nel valore della vita potrà evitare una sconfitta della civiltà dalle conseguenze imprevedibili" (Enc. "Evangelium Vitae", n.91), invitando tutti ad accogliere l'"ardua sfida" per la vita, all'inizio del Terzo Millennio.

L'ardua sfida" è la lotta per la vita in una civiltà in cui avanza in maniera raccapricciante la morte e la cultura della morte. Forse non si è consapevoli abbastanza di come la morte abbia invaso la nostra civiltà. Si è completamente accecati e non ci si rende conto che la morte non è solo quella proveniente dalle guerre e dalle stragi di qualsiasi genere, ma è anche quella dei miliardi di aborti, è quella del rifiuto anticipato della vita attraverso la contraccezione, è quella morte orrendamente travestita di "amore" che si vorrebbe dare attraverso l'eutanasia. Non ci si rende conto che mentre gli occhi si riempiono di lacrime per la triste sorte dei bambini vittime della ferocia assassina della guerra, si uccidono a tradimento i propri figli, con l'aborto, oppure ci si chiude ostinatamente al dono della vita secondo i disegni divini e non si produce nient'altro che morte e peccato.

Di questa civiltà San Giovanni Paolo II aveva detto che è avviata ad "una sconfitta dalle conseguenze imprevedibili" (E.V., 91) se non saprà riscoprire il valore della vita, ostinandosi a coltivare la morte e a battere le vie della morte. Gesù stesso, in una rivelazione fatta a Santa Faustina Kowalska, rivelò che avrebbe distrutto come Sodoma una delle più belle città della Polonia (Varsavia, come poi avvenne), a causa dei peccati che vi si commettevano. Quando fu chiesto a Santa Faustina per quali peccati Iddio infliggeva tale punizione, rispose che ciò sarebbe avvenuto soprattutto per l'uccisione dei bambini non fatti nascere, essendo questo il più grave peccato che vi si commetteva.

La Parola di Cristo, infatti, trova qui una risonanza "nuova e particolare": "CIO' CHE AVRETE FATTO AL PIU' PICCOLO DEI MIEI FRATELLI LO AVRETE FATTO A ME" (Mt.25,40).