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Il Barocco a TORINO: CAPPELLA DEI BANCHIERI E DEI MERCANTI con il Calendario Perpetuo. ,paoloslavazza Nel cuore del capoluogo piemontese, in una delle vie più trafficate del centro, si nasconde questo …Altro
Il Barocco a TORINO: CAPPELLA DEI BANCHIERI E DEI MERCANTI con il Calendario Perpetuo.

,paoloslavazza Nel cuore del capoluogo piemontese, in una delle vie più trafficate del centro, si nasconde questo gioiello di arte barocca di culto cattolico, la Cappella dei Banchieri e dei Mercanti, dove oltre alle liturgie si svolgono numerosi concerti di musica classica, essendo il luogo dotato di un’ottima acustica.

Questa Cappella fu costruita alla fine del ‘600 per permettere alla Congregazione dei Banchieri, dei Negozianti e dei Mercanti di avere uno spazio di incontro per le riunioni che fosse al tempo stesso un luogo dove poter pregare. All’interno della cappella si trovano diversi dipinti, affreschi e decorazioni che risalgono per la maggior parte al XVII e al XVIII secolo.

Da vedere assolutamente gli 11 affreschi settecenteschi, eseguiti da pittori di diverse città (Andrea Pozzo, Sebastiano Taricco, Vernier e Carlone), tutti raffiguranti il tema della Natività o il mistero dell’Epifania, facendo diventare i Re Magi una sorta di protettori della cappella stessa. Difatti, proprio il 6 gennaio qui la Congregazione celebra la sua festa annuale con l’investitura di nuovi congregati.

Ancora da vedere le statue in legno di due pontefici, lo splendido organo in legno del Settecento e l’altare in marmo (inizialmente affidato a Juvarra, ma poi realizzato dall’architetto di corte sabauda Emanuele Buscaglione) su cui è poggiato il cosiddetto “Libro d’Oro” con tutte le firme di quelli che nei secoli hanno fatto parte della congregazione. In sacrestia è invece conservato il celebre “calendario perpetuo” di Giovanni Amedeo Plana, astronomo piemontese di fama mondiale. Questo calendario, molto particolare, permette il calcolo preciso su un arco di tempo di 4000 anni a partire dall’anno zero.

Il soffitto della cappella, magnificamente affrescato da Stefano Maria Legnani detto il “Legnanino”, appare agli occhi dei visitatori come una grande finestra aperta sul cielo e tratteggia il tema del trionfo del Paradiso. Nel dipinto si possono scorgere le figure di Dio Padre, del Figlio Redentore e di altri personaggi del vecchio e nuovo testamento.
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