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LETTERA/ Popolo della Famiglia, dal Family day al Parlamento: grazie a due "miracoli" È nato così Il Popolo della Famiglia, partito che, avendo formalmente adottato come proprio programma politico il …Altro
LETTERA/ Popolo della Famiglia, dal Family day al Parlamento: grazie a due "miracoli"

È nato così Il Popolo della Famiglia, partito che, avendo formalmente adottato come proprio programma politico il Compendio della dottrina sociale della Chiesa, propone la difesa senza cedimenti (libertà di coscienza, astensione o fuga pilatesca) dei cosiddetti princìpi non negoziabili - vita, riconosciuta dal concepimento fino alla morte naturale; famiglia, intesa come unione tra un uomo e una donna; libertà di educazione dei genitori - e considera «la famiglia quale “prisma” attraverso cui considerare tutti i problemi sociali» (Giovanni Paolo II, 31 gennaio 1998).

Compiuto il primo miracolo, ora occorre raggiungere l’obiettivo ambizioso di superare la soglia di sbarramento del 3%. Non è facile. Si tratta, comunque, di un traguardo, non della ragione d’essere del movimento. La prospettiva ha un respiro assai più ampio e riguarda la costruzione di una casa per tutti coloro che condividono lo sguardo ideale del Popolo della Famiglia. L’eventuale mancato raggiungimento dell’obiettivo contingente non fermerà il progetto. Un bimbo nasce sempre da un piccolo embrione destinato a svilupparsi attraverso un processo naturale che è un delitto interrompere.

Voglio concludere parafrasando un verso dei Cori da “La Rocca” del grande Thomas Stearns Eliot: «C’è un lavoro comune, una casa per tutti e un compito per ciascuno. Ognuno al suo lavoro». Per noi questa casa è il Popolo della Famiglia.


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