L'Inferno di Dan Brown.

L’inferno di Dan Brown

Cari amici, in questi giorni il titolo di un film, ha attirato la mia attenzione. Il film in questione è “inferno” del regista Ron Howard, l’ennesima trasposizione cinematografica di un romanzo di Dan Brown. Uno scrittore che, dispiace dirlo, sembra avere come obiettivo quello di contribuire all'opera di demolizione della fede cattolica nel cuore degli ultimi sopravvissuti allo Tzunami della secolarizzazione in occidente.

Facendo ricorso alla sua formidabile e fervida fantasia, infatti, dopo aver “spogliato" Gesù della sua divinità per ridurlo a un semplice uomo felicemente sposato, con figli e discendenti ancora viventi, ma in incognito, in mezzo a noi, con "Il Codice Da Vinci” e avere con "Angeli e Demoni" descritto la Chiesa Cattolica come un organizzazione meramente umana dove i membri pur di conquistare ricchezza e potere sono pronti a tutto... con quest’ultimo romanzo, inferno appunto, Dan Brown ci sembra faccia suo il luogo comune di tanti che affermano che non esiste nessuna vita ultraterrena. In realtà Inferno e paradiso sarebbero semplici realtà di questo mondo e l’Inferno potrebbe benissimo essere un virus micidiale concepito dalla mente folle di uno scienziato e da lui realizzato in laboratorio per risolvere il problema della sovrappopolazione mondiale responsabile, secondo una tesi presentata con una efficacia mediatica non indifferente, della imminente estinzione dell’umanità e del “collasso" del Pianeta Terra… “Siamo a un minuto dalla mezzanotte” ripete continuamente lo scienziato...

Leggendo la trama del film, cari amici, mi sono venute spontanee tre semplici riflessioni che vorrei condividere con voi.

La prima è che l’inferno non è un’invenzione di Dante Alighieri, ma esiste realmente. L’inferno, però, non è stato creato da Dio, ma da coloro, che come Papa Francesco ha ripetuto più volte, rifiutano consapevolmente l’Amore di Dio e si condannano da soli all’infelicità eterna. Anche se qualche situazione, anche la più drammatica e dolorosa, che si può vivere qui sulla terra lo può prefigurare e darne un piccolo anticipo in realtà l’Inferno è soprattutto una situazione interiore che il dannato vivrà in eterno nell’al di là.

La seconda è che il film pur essendo stato “costruito” intorno allo sforzo notevole e nobile del solito Prof. Langdon che, grazie alla capacità che solo lui possiede di interpretare simboli, segni e codici seguendo le tracce lasciate dallo scienziato riesce a trovare il virus e a salvare dalla morte miliardi di persone, lascerà tuttavia lo spettatore con il terribile dubbio che forse lo scienziato non è così folle e che forse per salvare l’umanità dell’estinzione e il pianeta dalla distruzione una buona “ sfoltita” dell’umanità, anche grazie a un virus, non sarebbe poi così male… Che una tale idea possa attecchire nelle menti di molti, mentre risuona terribilmente minaccioso l’avvertimento: “ siamo a un minuto da mezzanotte", non è così inverosimile dato che a un anno di distanza dall’uscita del libro il fondatore del Front Nationale Francese, Jean Marie Le Pen dichiarava che il virus Ebola avrebbe potuto risolvere in tre mesi il problema dell’immigrazione dall’Africa…

Con la terza veniamo alla menzogna colossale su cui si basa tutto il film: L’assunzione data, in qualche modo, per scontata, ma completamente infondata che l’estinzione dell’umanità e la distruzione del pianeta dipenda dalla cosiddetta “sovrappopolazione”. In realtà il 90% della popolazione mondiale non solo non aggredisce il Pianeta, ma è vittima insieme con il Pianeta, dell’egoismo e dall'avidità del restante 10% della popolazione che possiede l’85% della ricchezza del Pianeta. Non la sovrappopolazione, quindi, ma è l’avidità e la stoltezza di questo 10 % che sta portando il mondo sull’orlo di una catastrofe…

In conclusione, cari amici, permettetemi un’ultima osservazione: c’è un aspetto positivo e interessante di questa trilogia di Dam Brown che andrebbe, secondo la mia modesta opinione, approfondito e valorizzato ed è questa capacità straordinaria del prof Langdon di percepire il significato nascosto al di là dei simboli, dei segni … di vedere una realtà, che nessun altro percepisce, che va al di là di quello che appare. Una capacità che, nonostante questa nostra società post-moderna e tecnologica stia cercando di atrofizzare, di fatto, non è di esclusiva proprietà di uno solo, perché Dio l’ha posta nel cuore di ogni uomo, e la potenzia con i doni dello Spirito Santo in modo particolare con la virtù della fede, perché possa “ vedere" al di là di ciò che appare e di ciò che è visibile, l’amore sconfinato di un Dio misericordioso, creatore e salvatore che ci aspetta con gioia nella sua casa per una festa che non ha fine.
È tutto per adesso, cari amici, ciao e Dio vi benedica sempre!