PROTERVIA VESCOVILE - MINACCIA DI DENUNCIA E FINE DEL PICCHETTAGGIO DEGLI EX PARROCCHIANI DI DON MINUTELLA. Dopo la nota dura sanzione disciplinare, compresa la rimozione da parroco di San Giovanni …Altro
PROTERVIA VESCOVILE - MINACCIA DI DENUNCIA E FINE DEL PICCHETTAGGIO DEGLI EX PARROCCHIANI DI DON MINUTELLA.

Dopo la nota dura sanzione disciplinare, compresa la rimozione da parroco di San Giovanni Bosco, a don Alessandro Minutella comminata dall'arcivescovo di Palermo, un folto gruppo di ex parrocchiani di don Minutella spontaneamente sta protestando.
Quel gruppo fra l'altro stava facendo con grande sacrificio una sorta di non violento "picchettaggio" davanti alla parrocchia mentre chiedeva rispettosamente all'arcivescovo di degnarsi di prendere in considerazione le loro richieste e di venire finalmente a visitare quella parrocchia per spiegare la sua decisione.

E' ovvio che il presidio all'esterno della parrocchia, trattenendone le chiavi, non aveva alcun fondamento legale: poteva sortire effetti positivi di riconciliazione solamente in caso di effettiva caritatevole disponibilità dell'arcivescovo a confortare al di là delle procedure canoniche quei suoi parrocchiani sconcertati.
Diversamente ci sarebbe stata solo la strada legale fino allo sgombero con la forza pubblica.
E in effetti la curia palermitana stava per fare denuncia penale: a questo punto, dopo una settimana, i parrocchiani hanno interrotto lunedì sera il presidio, ritenendo che ormai sia evidente a tutta l'opinione pubblica la farisaica intransigenza dell'arcivescovado palermitano.
Il governo bergogliano della istituzione terrena "Chiesa Cattolica" conferma la sua politica di dura soppressione, con tutti gli strumenti terreni a sua disposizione, di ogni cattolico che abbia l'ardire di non osannare, o peggio ancora criticare, le sue azioni, anche quando
Questo sta avvenendo dal livello cardinalizio in giù, fino al più semplice parrocchiano.
L'opposizione cattolica viene prepotentemente stroncata dagli ipocriti che si riempiscono la bocca di "misericordia".

Questo è il comunicato di quel gruppo di parrocchiani.

COMUNICATO DEI PARROCCHIANI DI SAN GIOVANNI BOSCO. A CONCLUSIONE DI QUESTA STORICA VICENDA

Sia lodato Gesù Cristo!
Sapevamo che questa battaglia in difesa della giustizia a riguardo del carissimo don Minutella sarebbe stata dura e faticosa. E' passata un'intera settimana, dal 26 giugno, giorno in cui don Minutella è stato rimosso dall'ufficio di Parroco e praticamente sospeso a divinis. Il comunicato non parla di sospensione ma egli non può più celebrare, confessare, predicare e benedire. Praticamente è stato zittito.
Non gli è stato permesso neanche di celebrare l'ultima messa con i suoi fedeli. Un clima di terrore, un'atmosfera analoga a quella dei regimi comunisti, un autentico e scellerato abuso di potere. Ci pare di assistere a un incubo, con la regia di questa falsa chiesa della misericordia.
Siamo stati qui sette giorni, sotto un sole cocente, con un caldo torrido, con una fatica immane.
Siamo stati qui, e tutta Italia ci ha guardato. Qui con la corona in mano, senza azioni dimostrative, senza polemica, senza violenza. In pace e in preghiera.
Siamo stati qui per chiedere all'inizio, e poi per implorare quasi in ginocchio, tutti, uomini e donne, anziani e bambini, giovani e adulti, che il vescovo, mons.Corrafo Lorefice, si facesse presente. Di fronte a questa rimozione, che ai nostri occhi è apparsa scandalosa, chiedevamo semplicemente una spiegazione, un chiarimento. Perché noi lo conosciamo bene il nostro Parroco. Non è un eretico, non è un immorale. non comprendiamo cosa abbia fatto di così grave da meritare, dopo nove anni in cui si è speso con tutto se stesso, tale condanna.
Siamo stati qui, pieni di fiducia, e certi, nonostante il passare dei giorni, che don Corrado, che corre dai musulmani e dagli ebrei, che si precipita al porto per accogliere gli immigrati, che è venuto a Palermo dichiarandosi padre di tutti, prima o poi acconsentisse alla nostra pacifica, filiale e rispettosa richiesta. Siamo stati qui, mentre don Minutella è stato praticamente sospeso a divinis e un altro prete, qui vicino, uscito di carcere per gravi accuse di pedofilia, celebrava messa!
UN primo inquietante segnale è stato da parte del vescovo che egli si è sentito ricattato. Ed allora abbiamo precisato, ancora pregando, che siamo sue pecorelle, parte del gregge a lui affidato, che non c'era da temere alcun ricatto.
Siamo stati qui, e tutto il mondo potrà saperlo, e la storia lo scriverà. Qui prendendoci addosso le critiche del nuovo Parroco, che ci ha definito, con l'appoggio del Vicario Generale, mons. Oliveri, fanatici e strocchiole.
Siamo stati qui ad attendere, perché crediamo nella Chiesa.
Ci ha sostenuto quella fede che don Minutella, martire della verità cattolica, ci ha trasmesso. L'amore autentico alla Chiesa. Che è sì un'istituzione, ma è soprattutto mistero di grazia e di comunione.
Fiduciosi perché devoti della Santa Vergine, che ha promesso il trionfo del suo Cuore immacolato.
E abbiamo atteso, ma inutilmente. Sconvolti che nella Chiesa di papa Francesco si parli di costruire ponti non muri, e noi qui a vivere questo incubo con un giovane vescovo da lui scelto, ostinato a non volerci incontrare.
Oggi don Corrado ha tolto la maschera. E con lui tutta questa impalcatura falsa della misericordia.
Se fosse venuto, avremmo dovuto dire a don Minutella, magari in privato, che esagerava nei toni, e che errava nelle dichiarazioni. Che forse si era lasciato andare ad affermazioni imprudenti.
E invece il vescovo non è venuto, e ora minaccia la denuncia. E cos'ì facendo in fondo non fa che consacrare la denuncia profetica di don Minutella! Aveva ragione lui. Questa chiesa della misericordia è manovrata da poteri nascosti ed è una vera dittatura.
Così finalmente si giunge all'epilogo di questa amara vicenda.
Con un paio di certezze. Eccole.
La prima: questa al governo è una falsa chiesa, animata da poteri occulti. Dio non è con loro. E' un impostura con una impalcatura simile a quella delle ideologie, ma anche più insidiosa, perché agisce dentro la Chiesa come virus letale. Ora anche il popolo di Dio, quello rimasto cattolico, mariano ed eucaristico, se ne è reso conto. E del resto questa vicenda è una sorta di boomerang, perchè svela finalmente l'identità menzognera di questa falsa chiesa, destinata prima o poi a crollare su se stessa.
La seconda: questa vicenda, caro don Corrado, è a tua perpetua vergogna. Tu non sei un padre e un amico, no! Sei a servizio della chiesa della misericordia, che vuole cambiare per sempre la dottrina bimillenaria della Chiesa.Lasciacelo dire: proviamo immensa pena! Noi, come puoi capire, ce ne andiamo lasciandoti libero accesso. Ti restituiamo la Parrocchia. Cediamo noi al tuo ricatto non tu al nostro. Eppure ce ne andiamo col cuore libero, ce ne andiamo con gli occhi sereni e la pace interiore, ce ne andiamo gioiosi e sereni per essere stati oltraggiati per la verità. Ce ne andiamo sapendo che la Madonna, nostra Madre, è con noi, e che questa odiosa impostura sarà schiacciata sotto il suo piede.E stanotte dormiremo sereni, perché abbiamo combattuto la buona battaglia, con il sostegno di tutta Italia. Sappiamo come siete abili e infidi. Volevate ora passare alla denuncia. Pensando così che noi saremmo stati tutti pronti a proseguire questa polemica. E facendo in modo che potessimo passare per ribelli e incivili. E invece ti sbagli povero Corrado. Ce ne andiamo, Lasciandoti la denuncia tra le mani. Leggila insieme ai tuoi proclami di dialogo e di misericordia. Noi siamo gente di pace, e volevamo solo incontrarti. Ricordatelo per sempre: volevamo solamente incontrarti. Ce lo hai negato, tu, vescovo della misericordia, sapendo solo minacciare e denunciare.
Ce ne andiamo, sapendo che finalmente questa parrocchia, oasi e baluardo dell'autentico cattolicesimo eucaristico e mariano, sarà trasformata in una delle tante ormai sedi del falso cattolicesimo. Da quando don Minutella ha denunciato gli imbrogli e le eresie, compresa quella del tuo amico Enzo Bianchi, dovevamo solo attendere che venisse crocifisso.
La rimozione di don Minutella coincide pressappoco con quella del card. Muller da Prefetto della fede, colpevole anch'egli di difendere la sana dottrina cattolica. Evidente che la chiesa della misericordia deve epurare le voci rimaste cattoliche.
La terza considerazione: sebbene sembra una vittoria, questa alla fine è una clamorosa sconfitta per Corrado e per la falsa chiesa. Don Minutella non è un esagerato, non è un imprudente. No! Don Minutella è un profeta, ha visto bene e ha denunciato ciò che oggi sta accadendo nella Chiesa. Certo, egli ora se ne sta zitto e nascosto, obbediente a queste ingiuste condanne. Eppure noi sentiamo, noi popolo di Dio, noi donne dal cuore forte, che la voce profetica del nostro caro don non è destinata a perire, ma presto tornerà a tuonare più forte contro gli imbrogli di questa falsa chiesa.
Questo comportamento del vescovo è per tutta Italia e per il mondo cattolico che vuol rimanere ancora libero una chiara e inequivocabile conferma che don Minutella aveva visto giusto. E che Dio è con lui. Lo ripetiamo: venendo come chiedevamo, don Corrado avrebbe provveduto anche a dimostrare che così facendo le dichiarazioni di don Minutella erano eccessive. Venendo, avrebbe potuto dire: "ecco, sono qui in mezzo a voi, come mi chiedevate ed era vostro diritto e mio dovere. Vedete che il vostro don Alessandro è un eccessivo?"
In realtà questo modo di agire svela cosa c'è nella Curia di Palermo, luogo di alleanze trasversali e indegne del vangelo.
Ed ora, caro don Corrado, ecco qui le chiavi e l'accesso alla chiesa. Potrai consolarti con i tuoi collaboratori e con il tuo Vicario, veramente uomo del dialogo! Sappiamo che già la settimana prossima sarai a celebrare qui, al Buccheri La Ferla, un' altra astuta mossa, come quella del raduno in cattedrale. Dovevi dimostrare vicinanza al nuovo Parroco, con la maschera del Pastore vicino ai pochi e ridicoli nemici di don Minutella. A noi ci hai trattati non come pecore del gregge, ma come roba da macello! Vergognati!
Ti rimarrà sulla coscienza lo scandalo di tutto questo immenso popolo che ti ha chiesto spiegazione. Il volto di quel bambino che ha chiesto dov'era …