mosè
275
I veri razzisti sono proprio loro: i primi fondatori della dottrina gender. I veri razzisti sono proprio loro: i primi fondatori della dottrina gender di Massimo Introvigne 30-06-2015 Dalla Nuova …Altro
I veri razzisti sono proprio loro: i primi fondatori della dottrina gender.

I veri razzisti sono proprio loro: i primi fondatori della dottrina gender

di Massimo Introvigne

30-06-2015

Dalla Nuova Bussola Quotidiana possiamo conoscere che le idee portanti dell'ideologia gender fanno riferimento alla teoria portata avanti dall’ideologa Margaret Sanger, che trovava consensi a detta di Lei anche nel Ku Klux Klan. Riferisce di Lei stessa nell’articolo completo delle “dozzine” d’inviti

da parte del Ku Klux Klan.

«La Sanger pensava che stesse per emergere una nuova razza superiore alle precedenti, e che stesse per manifestarsi negli Stati Uniti. Che cosa c'entra tutto questo con il gender? Lo spiega la stessa Sanger. Le sue idee di tipo gnostico l’avevano convinta che la differenza sessuale fra uomo e donna è qualcosa di cattivo, così come il modo in cui le donne mettono al mondo i figli. Sono conseguenze di un processo di degenerazione, e non esistevano nell’età dell’oro originaria, quella dell’androgino, cioè di una persona umana in cui coesistevano i caratteri maschili e femminili, e di forme di generazione diverse dal parto. Liberare la donna con gli anticoncezionali dal suo ruolo di madre è il primo passo per permettere alle donne – e di conseguenza anche agli uomini – di scegliere il proprio genere, chi e che cosa vogliono essere, iniziando il processo di ritorno verso l’androgino originario. Non è ancora la teoria del gender come la conosciamo oggi. Ma è già il suo nucleo fondamentale».

Sempre la Sanger scriveva: «“I negri e gli europei del Sud – scriveva – sono intellettualmente inferiori agli Americani nativi”: un’espressione che il movimento «nativista» utilizzava per escludere dal numero dei “veri americani” gli immigrati venuti dall’Italia. In una citazione famosa la Sanger paragonava gli afro-americani a una “erbaccia da estirpare”, attraverso una severa politica eugenetica che avrebbe dovuto comprendere la sterilizzazione forzata. Quanto agli aborigeni australiani, li considerava “appena un gradino sopra agli scimpanzé”. Certo, i sostenitori della teoria delle razze e dell’eugenetica erano molti. Ma solo la Sanger collegava l’eugenetica al gender: estirpata l’erbaccia, sarebbe potuta finalmente emergere la “razza nuova” in marcia verso l’androginia e capace di superare la schiavitù biologica della differenziazione sessuale».

Per visualizzare tutto l’articolo: La Nuova Bussola Quotidiana