Gli Eletti del Signore

ll freno di PAPA San PIO V sull' eresia come il caso avvenuto di Medjugorje.
Noi sappiamo che PAPA SERGIO I, proclamo' nella chiesa l'AGNUS DEI che diciamo a Messa e proclamo' la natività di Maria l'8 settembre. Papa Sergio I stesso quando è morto? l'8 settembre a Roma. La Beata Anna Caterina Emmerick secoli dopo nasce l'8 settembre e riceve la grazia di DIO di poter confermare la natività di Maria l' 8 settembre. Oltre al caso già dichiarato sull' errore ed eresia affermato nel messaggio del 1984 a Medjugorje secondo il quale nell'Apparizione La Regina della Pace avrebbe affermato "il 5 agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita",
Ora,
noi dobbiamo assolutamente distinguere un apparizione sopranaturale celeste da un apparizione sopranaturale diabolica. L' Insegnamento della Chiesa è chiara su questo. Non si puo' chiamare l'uno uguale all' altra come se entrambi salvano lo stesso.
Per capire, leggiamo questo fatto avvenuto quando San PIO V da cardinale doveva essere eletto PAPA, ma ad un sacerdote avvenne questo.
In un caldo sabato di fine maggio, le guardie di Porta San Lazzaro videro passare una povera donna, che si dirigeva verso la campagna con un cesto al braccio.
"Eccone un'altra che va a cercare qualcosa da mettere sotto i denti..." disse una sentinella.
"Già, come se fosse facile!" sogghignò il compagno, seguendo la donna con lo sguardo. A piedi e in quelle condizioni, non sarebbe andata lontano e lì intorno non c'erano altro che prati incolti e sterpaglia. Si trovavano, è vero, dei piccoli spazi coltivati, ma erano così strettamente sorvegliati che era quasi impossibile rubare qualcosa.
Dopo circa mezzo miglio, la donna lasciò la strada e s'inoltrò tra i campi, dove alcuni giorni prima aveva scoperto un orto coltivato a fagioli. Pensò che forse, con un po' di fortuna, sarebbe riuscita a riempire il paniere. Quando si chinò sulle piante, vide che i baccelli non erano ancora maturi, ma decise ugualmente di coglierli. Che cos'altro avrebbe potuto fare? La carestia continuava a mietere vittime ed erano ben pochi coloro che potevano scegliere che cosa mangiare.
All'improvviso si delineò un'ombra e la donna si voltò indietro atterrita. Perse l'equilibrio e si trovò distesa ai piedi di un vecchio, la cui espressione furiosa e il randello che teneva in mano non lasciavano presagire nulla di buono.
"Pietà! Pietà per me e i miei figli!" gridò la poveretta.
"Pietà? Troppo comodo! - ringhiò il contadino, assestandole un colpo col bastone. - Tutti così voi di città: altezzosi e pieni d'arie; poi, però, non vi vergognate di derubare la povera gente... Se non sapete resistere alla fame, buttatevi nel Po!"
Il vecchio continuò a batterla, vomitando una sequela di bestemmie, finché la sua ira si fu placata. Allora prese la donna, che sembrava svenuta, e la trascinò fino al ciglio della strada, dove l'abbandonò.
La disgraziata aveva davvero perso conoscenza. Un po' per la debolezza dovuta alla fame, un po' per il dolore causato dalle percosse, s'era ormai perduta in un mondo estraneo e lontano, bello come un sogno, in cui a fatica erano penetrati alcuni frammenti del reale.
"Potete sentirmi? Siete in grado di stare in piedi?"
La donna, dopo alcuni scossoni, aprì gli occhi e guardò il suo soccorritore con l'espressione vuota e stranita di chi si è smarrito nei labirinti della coscienza. Poi provò ad alzarsi, ma le gambe le cedettero; erano diventate così così dure e pesanti da parere dei macigni.
"Aspettate! Vi carico sul mio carretto" disse l'uomo, prendendola in braccio.
"E' stata la Vergine Santissima a volere questo! - gridò la poveretta con gli occhi stralunati. - Capite? L'ho incontrata in quel campo di fagioli e con lei c'era Nostro Signore... Mi ha gravato le gambe perché non dimenticassi di riferire le sue parole... Tutti devono sapere che la città è in pericolo!"
Vaneggiava di bestemmie, di bastoni, di digiuni e di sabati, tanto che il carrettiere fu ben contento quando, portata a termine l'opera di soccorso, poté far ritorno a casa.
Una settimana più tardi, non c'era famiglia di Piacenza che non fosse a conoscenza dell'apparizione e del miracolo capitato alla donna, le cui gambe la Vergine prima aveva reso pesanti e poi aveva guarito.
"Reverendo Padre, abbiamo le carte relative al caso dell'apparizione!" annunciò soddisfatto un giovane domenicano, entrando trafelato nella stanza del priore.
"Oh, finalmente! Spero che ci sia anche il verbale dell'interrogatorio fatto alla donna..." disse Padre Gattino, sfogliando avidamente le pagine. Le dita ossute tremavano per l'eccitazione a stento trattenuta e anche gli occhi, che una miopia vecchia d'anni aveva segregato in un mondo chiuso e circoscritto, tradivano un'insolita animazione.
Entro pochi giorni si sarebbe tenuta l'ultima e più importante riunione che avrebbe deciso in via definitiva la veridicità dell'apparizione e quelle carte giungevano proprio al momento opportuno.
"Sia ben chiaro che non ho bisogno di queste scartoffie per dimostrare la verità. Tutti i fedeli della città mi hanno sentito sostenere che quella pretesa visione non è altro che una manifesta illusione diabolica e tutti i pulpiti fremono ancora della mia indignazione! Ma è sempre meglio premunirsi... Se quello stolto di Don Riccardo dovesse parlare di nuovo in difesa della visione, saprò ribattere punto per punto!"
L'aiutante del priore di San Giovanni sorrise sollecito e compiaciuto. Conosceva lo zelo, l'erudizione e la profonda dottrina di Padre Gattino e non avrebbe voluto essere nei panni del canonico, Don Riccardo da Vercelli, quando si sarebbe discusso.
"Ecco, ecco! Guardate qui... - esclamò Padre Gattino, emergendo dai fogli che aveva tenuto incollati agli occhi fino a poco prima. - La donna ammette di essersi spaventata quando le è apparsa la Santa Vergine. Che vi dicevo prima? Questa è opera del Maligno, non c'è alcun dubbio! Come può far paura la visione della benedetta Madre di Dio, Regina dei Cieli? E poi quando dice che la Vergine Santissima c'impone di festeggiare il sabato... Il sa-ba-to, avete inteso? Vi sembra possibile che la Madre del Signore possa indicare un giorno diverso dalla domenica, il giorno in cui il suo Figliuolo è risorto? No, vi dico; questa è opera del Demonio!"
Quel giorno, tutti i primari teologi e tutti i canonisti del clero piacentino, secolare e regolare, erano riuniti per dirimere la questione dell'apparizione avvenuta fuori dalla Porta di San Lazzaro.
I partecipanti erano divisi in due gruppi, posti uno di fronte all'altro, quasi a voler rimarcare con la distanza fisica la profonda diversità delle loro opinioni. Ondate d'agitazione si propagavano lungo gli stalli, sollevando improvvisamente i toni di voce che diventavano acuti e aspri, per tornare subito dopo lievi e sommessi.
II relatore stava leggendo il racconto della visione fatto dalla donna.
"La Madonna, vestita con un abito bianco da monaca, mi spiegò che il suo Figliolo era assai sdegnato con la nostra città, a causa delle molte bestemmie. Mi mostrò un poverello che teneva in mano un bastone e mi disse che era Nostro Signore..."

Un brusio prolungato interruppe la lettura.
"E aggiunse che, se il suo Figliolo avesse gettato quel bastone nel Po, tutto il mondo sarebbe stato distrutto. Poi Maria Vergine si sollevò la veste e mi mostrò le ginocchia: non avevano più pelle, né carne, ma il semplice osso; e ciò era accaduto per essere stata troppo a lungo in ginocchio a pregare Nostro Signore, affinché si placasse e perdonasse la nostra città. Poi mi ordinò di riferire quanto il Figlio di Dio fosse corrucciato e mi svelò il modo per evitare la sua ira: astenérsi dalla bestemmia, digiunare per tre sabati consecutivi a pane e acqua e festeggiare il giorno del sabato..."
"Questa è bella! La Madonna che vuoi farci diventar giudei!" abbaiò un vecchio prete sdentato, inondando le tonache dei vicini con una miriade di spruzzi di saliva iridescente.
Risate e cenni d'assenso coinvolsero la fazione che sosteneva l'origine diabolica della visione. Il più elettrizzato di tutti era Padre Gattino, che agitava sotto gli occhi dei convenuti un piccolo manoscritto.
Venne ripresa la lettura: "Le dissi che nessuno mi avrebbe creduto, ma la Vergine mi rassicurò: 'Farò in modo che ti crederanno'. E infatti le mie gambe divennero così pesanti che non riuscii più a muoverle. Rimasi a letto per tre o quattro giorni, dopo di che cominciai ad alzarmi; ma solo dopo altri tre o quattro giorni la Madre di Dio compì un altro miracolo ed io guarii completamente..."
Terminata la lettura del documento, cominciò la discussione. Venne deciso che per primi avrebbero parlato coloro che credevano che la causa dell'apparizione fosse da imputare a Dio. Essi potevano contare sull’appoggio autorevole del Vicario Generale e, addirittura, su quello del Reverendo Inquisitore della Fede.
"Noi riteniamo questa visione pia, cattolica, buona, santa e voluta da Dio - esordì Don Riccardo da Vercelli. - Per quanto ci siamo sforzati, mai abbiamo trovato qualcosa che andasse contro la dottrina. Le cose che ha detto la Santa Vergine non sono forse vere? Nessuno qui vorrà negare la brutta piega presa dalla città: sono sempre meno i fedeli che credono alla preghiera come mezzo per sconfiggere la carestia, mentre sono sempre più coloro che imprecano e bestemmiano. Riguardo alla parola che ha suscitato la garbata ironia del nostro amato confratello, devo dire che la donna, parlando del sabato, si era probabilmente sbagliata. Infatti in un secondo interrogatorio, da noi sollecitata e pregata di ricordare con esattezza, ha voluto correggere la prima dichiarazione. Leggo il passo: 'Forse ho detto troppo o male... Ma ora che mi avete così ben istruita, ricordo che non era da festeggiare tutto il sabato, ma che solo dopo l'ora nona del sabato si doveva far festa’. Vedete dunque che non c'è nulla di sospetto? La visione viene da Dio e, anche se ammettessimo per assurdo che proviene da uno spirito maligno, noi crediamo che si debba interpretare piamente per il conforto spirituale degli abitanti e proponiamo che si costruisca un oratorio o una chiesa, là dove è avvenuta l'apparizione".
Don Riccardo si sedette, complimentato e applaudito dai suoi sostenitori, che per qualche istante dimenticarono chi erano e dove si trovavano. Nessuno dei loro fedeli avrebbe riconosciuto in quell'allegra compagnia il predicatore che tuonava dal pulpito o il confessore che sibilava dietro la grata, ordinando penitenze in cambio dell'assoluzione.
Padre Gattino dovette inghiottire qualche sorso d'acqua per placare il fastidioso singhiozzo che lo aveva colto durante il discorso della parte avversa; poi finalmente poté parlare.
"Reverendi fratelli, una cosa è certa: l'Anticristo sta spargendo zizzania anche nel cuore di alcuni di noi. Come spiegare altrimenti le parole udite poco prima? Questa visione è manifestamente diabolica e lo si capisce dal fatto che solo il Demonio poteva far credere al Reverendo
Vicario e al Reverendo Inquisitore, persone di limpida fede cattolica, che ad apparire era la Santa Madre di Dio! Non prendo neanche in considerazione la sciocca immaginazione della donna, dal momento che tutti sanno quale facile preda del Maligno sia il limitato intelletto femminile.
.."
A quel punto Padre Gattino fece una pausa. Guardò ad uno ad uno i volti di coloro che gli sedevano di fronte, come se avesse dimenticato qualcuno; poi sorrise con espressione candida e benevola.
"Ah, già! Mi stavo scordando del nostro amato Don Vercelli... Che dite? Davvero? Cari fratelli, sembra proprio che quello non sia il nome del relatore che mi ha preceduto. Chiedo scusa, ma è da così poco tempo che abbiamo la gioia di averlo tra noi che è facile dimenticare come si chiama... Vedete, egli non ha colpa delle cose che ha detto: non conosce ancora le sue pecorelle e la sua anima è così pura e ingenua - direi così priva di perspicacia - che non vede il Male. Ma io che so, devo dirvi qual è la verità: è Satana all'origine di questa vicenda! L'ho scritto e ribadito anche in questo testo, che per volere di Dio sarà dato alle stampe".
Tra gli applausi dei sostenitori, mostrò un libello d'una cinquantina di pagine; lo teneva sollevato in alto, proprio come avrebbe fatto con l'ostensorio o la croce per tenere a distanza il Nemico.
La sua Crociata pareva cominciare davvero sotto buoni auspici.
Il volumetto odorava ancora di colla e d'inchiostro. Il priore di San Giovanni guardò per l'ennesima volta il frontespizio: "Ragionamento del Reverendo P.F. Pietro Martire Gattino da Vicenza, dell'Ordine di San Domenico, Minimo dei Teologi e Predicatore nella Città di Piacenza, a nome degli Illustrissimi ed Eccellentissimi Signori Farnesi, Signori Cristianissimi e veri figliuoli della Santa Chiesa Romana, sul caso della visione veduta fuori della Porta di San Lazzaro" recitava il titolo impresso a grandi lettere.
"Quando tutti lo avranno letto, nessuno più avrà l'ardire di negare l'origine diabolica dell'apparizione" pensò Padre Gattino, accarezzando il libercolo con la tenerezza che si riserva a un figlio.
Era trascorso circa un anno dal giorno dell'assemblea dei prelati piacentini. Dopo lo scandaloso verdetto che aveva stabilito la parità tra i contendenti, il frate non aveva più avuto pace e si era adoperato in tutti i modi per far trionfare la verità, bussando e ribussando ad ogni porta del ducato. Aveva coltivato la sua ossessione giorno e notte, leggendo e rileggendo vecchi verbali del Tribunale dell'Inquisizione, correggendo e limando il suo manoscritto.
"E' il mio Purgatorio!" soleva ripetere, crogiolandosi nel pensiero che le sue preoccupazioni erano il debito che doveva pagare per avere diritto, se non alla felicità, almeno alla tranquillità.
Era stato così preso da dimenticare persine i confratelli; costoro, d'altra parte, non ne avevano sofferto, dal momento che era diventato sempre più difficile sopportare i deliri e la sgradevolissima alitosi del priore.
Padre Gattino si sgranchii le membra. Sentiva la tensione che si allentava e per la prima volta dopo tanto tempo udiva il borboglio dello stomaco affamato. Stava già pregustando la cena, quando giunse il suo aiutante con una terribile notizia: Don Riccardo da Vercelli era in procinto di pubblicare un libro.
"Che... che libro?" balbettò, quasi rabbrividendo,
"Reverendo Padre, non agitatevi per amor del Cielo! Accettate questa croce e Dio ve ne renderà merito..."
"Che libro?" gridò il priore.
"Pare che sia sulla visione... Si dice che l'abbia scritto su consiglio del Vicario Generale...
Insomma, con quel titolo - Scrittura contro il Ragionamento - sembra proprio che cerchi di confutare le vostre tesi!"
Padre Gattino ebbe lunghi istanti di stordimento. Tutto il mondo, tutte le sue speranze, tutto gli era crollato addosso.
"Il Demonio! Ditemi se questa non è opera del Demonio! - urlò gesticolando scompostamente, rivolto ad un pubblico immaginario. - Solo il Maligno poteva suggerire a quel prete delle false prove per dimostrare che ho torto... E chi se no? Il mio libro è ancora fresco di stampa!"
"Dimenticate che il vostro manoscritto circola liberamente per Piacenza da circa un anno" obiettò il giovane domenicano.
Quelle parole ammutolirono il priore. Come aveva potuto essere così sconsiderato? Aveva reso noto il Ragionamento, prima ancora che lo stampatore di Bologna avesse preparato i punzoni necessari! Aveva peccato di superbia ed era stato punito...
"Sempre lui, il Demonio! Ecco chi mi ha indotto a peccare!" esclamò, battendosi il petto. Recitò qualche preghiera e, dopo aver allontanato lo stupefatto aiutante, si mise allo scrittoio.
Aveva già in mente la risposta alla Scrittura di Don Riccardo: "Apologia del Reverendo P.F. Pietro Martire Gattino da Vicenza, dell'Ordine di San Domenico, Priore in San Giovanni di Piacenza e Predicatore, a nome degli Illustrissimi Signori Farnesi Cristianissimi, contro un trattato composto da Don Riccardo da Vercelli in difesa di una vana e diabolica apparizione, attribuita falsamente alla Vergine Maria in Piacenza, l'anno 1560".
Sì, questo sarebbe stato il titolo...
"Le lettere sono pronte. E questo è il decreto..."
Il Cardinal Ghislieri(in futuro eletto PAPA PIO V), Supremo Inquisitore della Fede, appose il suo sigillo e consegnò il plico al segretario. Entro qualche settimana l'Inquisitore e il Vicario di Piacenza avrebbero ricevuto le sue disposizioni in merito alla faccenda della visione.
Era stato Ottavio Farnese a chiedergli di esprimere un giudizio che mettesse fine all'interminabile diatriba che coinvolgeva tutta la diocesi piacentina. Il Cardinale, uomo rigido e intransigente, paladino di ogni iniziativa contro la peste dell'eresia, aveva letto attentamente la mole di scritti che il Duca gli aveva fatto pervenire.
"Tutta questa storia è assurda e ridicola! Tirare in ballo la Madonna e il Demonio è davvero eccessivo, quando si intuisce benissimo che la visione non è altro che il frutto dei vaneggiamenti di una poveretta affamata, magari sofferente di mal caduco!" aveva riferito al suo segretario.
Costui, un Monsignore dall'aria sofferente, aveva sorriso con disprezzo. Che razza di prelati finivano a Piacenza? Non saper distinguere un'allucinazione da una santa visione...
"No, non è questa la cosa grave! Ciò che mi indigna veramente è che nessuno, neanche 1'Inquisitore, si sia reso conto del reale pericolo che corre la città. La donna parla di festeggiare il sabato... Capite? Il sabato, il giorno di riposo degli ebrei! Ecco che cosa succede ad allentare il controllo su questa gente: diventa naturale per un cristiano parlare di sabato, assumere i costumi depravati e commettere gli errori dei giudei! Con la sua arrendevolezza, questo papa sembra dimenticare che costoro rifiutano la divinità di Cristo e, cosa più atroce, che sono i discendenti dei carnefici che hanno condannato Nostro Signore al supplizio della croce. Altroché farli uscire dal ghetto, permettere loro di non portare il berretto e consentire i loro sporchi traffici!"
Il Supremo Inquisitore, che voleva un ritorno della politica inflessibile del defunto papa, aveva trattenuto a stento il livore che nutriva per gli ebrei. Non era ancora giunto il momento di dar sfogo a tutto il suo odio, almeno finché c'era al potere questo pontefice.
Aveva scritto le due lettere con consumata abilità; in modo fermo ma prudente, per non offendere la suscettibilità dei due destinatari, aveva decretato la falsità dell'apparizione. Senza mai accennare direttamente agli ebrei, si era servito della tesi di Padre Gattino, affermando che la visione era d'origine diabolica.
"Mi spiace soltanto che quello sciocco, quel domenicano, crederà alla superiorità delle sue argomentazioni... Ma la consuetudine di Roma consiste proprio nel tollerare certe cose e passarne sotto silenzio altre! L'importante è porre fine a orribili commistioni" aveva concluso il Cardinale.
"Dio sia lodato!" biascicò Padre Gattino con un lungo sbadiglio. Si stiracchiò beato nel letto: finalmente, dopo tanto tempo, Iddio gli concedeva di dormire il sonno dei giusti.
Aveva vinto e le lettere del Supremo Inquisitore erano lì a dimostrarlo. Prese dal comodino le copie che gli aveva dato il Vescovo e le lesse ancora, con l'interesse della prima volta. Giunto alla fine, baciò con riconoscenza il nome posto in calce e quindi, posati i fogli, spense il lume.

Restò immobile per qualche minuto. Poi allungò un braccio, riprese le lettere e le mise sotto il guanciale. Ora sì che poteva addormentarsi tranquillo...
"Che intuito, quale preparazione ha il Cardinal Ghislieri! E' uno dei pochi ad aver compreso il pericolo del Demonio, la cui funzione è quella di sconvolgere la verità introducendo in noi l'errore. I nostri giorni sono malvagi, ma con persone come il Cardinale sono certo che il potere non sarà mai in mano al Nemico".
Furono questi i suoi ultimi pensieri. Il sonno lo prese per mano e lo guidò per sentieri luminosi, dove gli angeli di Dio celebravano la prossima vittoria del bene.
Tuttavia il suo non fu un sogno profetico. Qualche anno più tardi, infatti, sarebbe salito al soglio pontificio proprio il Cardinal Ghislieri,il futuro PAPA SAN PIO V.
Allora,cari,se non è eresia affermare il 5 agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita da un messaggio di un apparizione,
mentre PAPA SAN SERGIO I ha proclamato la Natività di Maria l' 8 settembre con la conferma della BEATA Anna Caterina Emmerick,
dove stiamo andando con le verità di fede?
Sta scritto infatti dalla lettera di San Paolo ai Galati: Orbene, se anche noi stessi o un angelo dal cielo vi predicasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo predicato, sia anàtema! L'abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!
anàtema significa scomunicato,condannato.
Quindi cari,la dottrina cattolica vale per tutti i battezzati. Gli eretici sono i battezzati che ricusano con pertinacia di credere qualche verità rivelata da Dio e insegnata come di fede dalla Chiesa cattolica, per esempio gli ariani, i nestoriani, e le varie sette dei protestanti.(Catechismo San Pio X)
2089 L'incredulità è la noncuranza della verità rivelata o il rifiuto volontario di dare ad essa il proprio assenso. « Viene detta eresia l'ostinata negazione, dopo aver ricevuto il Battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica, o il dubbio ostinato su di essa; apostasia, il ripudio totale della fede cristiana; scisma, il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti ». catechismo San Giovanni Paolo II
Quindi cari devoti di Medjugorje,apriamo gli occhi sulla dottrina cattolica al primo posto.
accettandolo al primo posto
. costi il martirio,
costi la persecuzione.
costi il disprezzo,
ma alla fine solo la verità vi renderà liberi.dice Gesu' Cristo.
Tornate ad amare ed abbraciare prima la dottrina, poiche' dove c'è eresia in Spirito,li
c'è il diavolo in Spirito
. Lo Spirito Santo ha sempre vinto e accompagnato la Chiesa Cattolica.
L'esempio del fatto narrato sulla vicenda della donna affamata che crede di vedere La Beata Vergine Maria,ma in realta vede un demonio,e afferma: la Vergine mi rassicurò: 'Farò in modo che ti crederanno'. E infatti le mie gambe divennero così pesanti che non riuscii più a muoverle. Rimasi a letto per tre o quattro giorni, dopo di che cominciai ad alzarmi; ma solo dopo altri tre o quattro giorni la Madre di Dio compì un altro miracolo ed io guarii completamente..."
mostra come noi possiamo chiamare miracolo cio' che non lo è. Lo stesso PAPA San PIO V quando era cardinale, uomo rigido e intransigente, paladino di ogni iniziativa contro la peste dell'eresia, aveva letto attentamente la mole di scritti che il Duca gli aveva fatto pervenire su questa donna.
"Tutta questa storia è assurda e ridicola! Tirare in ballo la Madonna e il Demonio è davvero eccessivo, quando si intuisce benissimo che la visione non è altro che il frutto dei vaneggiamenti di una poveretta affamata, magari sofferente di mal caduco!".
Capite cari, che esistono apparizioni o visioni sopranaturali di tipo celesti,
mentre altri sono di tipo diaboliche
?
Il messaggio di Medjugorje del 1 agosto 1984 in cui si afferma di celebrare la natività di Maria il 5 Agosto,è un eresia,e rimane eresia anche se ci sono stati numerose presunte guarigioni,ma questo non cambia di una virgola l'eresia che non viene dalla Madonna,ma bensi' da satana. Basta un solo elemento di eresia per capire che la Madonna non è la Regina dell'Eresia,ma la Madonna è la Regina dei Sacerdoti e della Chiesa e mai puo' mentire. Proprio per questo diciamo che la Madonna è stata concepita SENZA peccato(DOGMA DI FEDE).
Il Signore illumini il cammino ancora oscuro di molte anime
su un idolatria ed eresia.
San Giovanni Paolo II, prega per noi.
Spirito Santo prega per noi.

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Madonna di Trevignano, il Vaticano chiude il caso: "Nessuna soprannaturalità"
Veggente di Trevignano: «Ecco come ho moltiplicato gli gnocchi al tavolo coi sacerdoti»
Allora cari,come potete vedere, si sono date affermazioni contro il Vangelo di Gesu' Cristo attraverso l'esempio della moltiplicazione degli gnocchi ,pizza, pasta, e tutti i fedeli delle Apparizioni di Trevignano, si convertano prima di tutto alla dottrina Cattolica, e se vogliono seguire veramente un apparizione che viene con certezza dalla Vergine Maria, abbraccino le Apparizioni di Fatima oppure Lourdes,perche' non è possibile essere cattolico mariano senza vivere le apparizioni di Fatima, che è diverso da essere devoti di tale apparizione. La moltiplicazione degli gnocchi,pasta,pizza come grazia di DIO è in buona parte un concetto contro il Vangelo ed è un eresia. La spiegazione del perche' è un eresia sarà trattato piu' avanti. Qui,l' eresia trasmessa proviene direttamente dalla testimonianza della Veggente di Trevignano,
alla quale si raccomandano preghiere,penitenze,sacrifici, per la sua conversione a Gesu' Cristo e alla sua Vera Chiesa. Nessuno cerchi di calunniarla o di porre accenti e insulti via social,
ma piuttosto come cattolici, impegnamoci ad aprire una speranza di conversione per un anima smarrita in cio' che è falso.
Riguardo Medjugorje e la data del 5 agosto come Natività di Maria che lo avrebbe rivelato secondo il messaggio dato ai veggenti, ma secondo il vero e unico insegnamento della Chiesa Cattolica è semplicemente un Eresia,
leggiamo la seconda parte di oggi,riguardo gli scritti della Beata Anna Caterina Emmerick
La preghiera nella ricorrenza della nascita di Maria Santissima (La novena delle partorienti) che ricordiamo, è l' 8 settembre senza dubbi.
Ebbi molte visioni su Santa Brigida, la quale mi comunicò alcune rivelazioni che aveva avuto sulla Concezione e la nascita della Madre di Dio. La Santa Vergine, fra l'altro, così le aveva detto: "Se le partorienti celebreranno la vigilia della ricorrenza della mia nascita con digiuni e con la devozione delle nove Ave Maria, onoreranno la mia permanenza nel grembo materno, e se questa commemorazione fosse rinnovata più spesso dalle partorienti anche durante il corso della loro gravidanza, innanzi tutto alla vigilia del loro parto con l'accoglienza dei Santi Sacramenti, allora io porterò le mie preghiere davanti a Dio per loro. In particolare per quelle partorienti che si trovano in circostanze difficili, esorterò Dio a soccorrerle affinché abbiano un parto fortunato".
Stamattina ho avuto io stessa un'apparizione della Santa Vergine che, avvicinandosi al mio letto, mi ha detto tra l'altro: "Chi, oggi a mezzogiorno, per onorare la mia nascita e per dimostrare il suo amore per me nel tempo della mia permanenza nel grembo materno potrà recitare le nove Ave Maria e proseguire così per nove giorni, l'Angelo allora riceverà da queste preghiere quotidianamente nove fiori. Egli me li porterà ed io ne farò subito dono alla Santissima Trinità esortandoLa ad esaudire la preghiera dell'orante". Quindi mi sentii come trasportata sopra un'altura fra il cielo e la terra. La terra era mesta ed oscura sotto i miei piedi; in Cielo vedevo i Cori degli Angeli, i Santi ed in mezzo a loro la Santa Vergine dinanzi al trono di Dio. Vidi due porte e due troni di gloria innalzarsi alla Vergine, crescere e divenire templi e poi trasformarsi in intere città nate dalle preghiere dei credenti. Era meraviglioso vedere quegli edifici formati da erbe, fiori e ghirlande, che esprimevano la maniera ed il valore dei diversi modi con cui erano state elevate quelle preghiere dai singoli credenti. Gli Angeli ed i Santi prendevano dalla mano degli oranti le loro preghiere sacrificali e le portavano in Cielo.
Gaude, Maria Virgo, cunctas haereses sola interemisti in universo mundo”, “Gioisci, vergine Maria, perché tu da sola hai sterminato tutte le eresie nel mondo intero
Ora, cari , domandiamoci con coraggio se la Chiesa ha insegnato una menzogna commessa dalla Beata Vergine Maria sia in vita sia in eterno. Mai. Che cosa è la menzogna? San Giovanni Paolo II ci insegna nel catechismo da lui promulgato che...
482
« La menzogna consiste nel dire il falso con l'intenzione di ingannare ». Nella menzogna il Signore denuncia un'opera diabolica: « Voi [...] avete per padre il diavolo [...]. Non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna » (Gv 8,44).
2483 La menzogna è l'offesa più diretta alla verità. Mentire è parlare o agire contro la verità per indurre in errore. Ferendo il rapporto dell'uomo con la verità e con il suo prossimo, la menzogna offende la relazione fondamentale dell'uomo e della sua parola con il Signore.
Fermiamoci: la menzogna offende la relazione dell' uomo e della sua parola con il Signore? Si. Quindi, impedisce a poco a poco di relazionarsi con il Signore,quindi porta a perdere la grazia del Signore a poco a poco.
Ora,la Madonna puo' far perdere o indurre a far perdere la grazia a qualcuno? Mai. Impossibile da qualsiasi punto dottrinale. Riflettiamo su questo,ma con Spirito di intelletto, non di idolotria.
Ora,la Madonna puo' in luogo apparire e dire una Menzogna? Mai. perche' mai? Perche' La Vergine Maria è unita a Gesu' Cristo,e quindi se il Cuore Immacolato di Maria è unito al Sacro Cuore di Gesu',non è possibile giammai che prevalga la Menzogna, cioe' l' atto di farci perdere la grazia del Signore o di indurci ad allontanarci dalla grazia di DIO. La Relazione con DIO infatti esige di indurci a cercare o aumentare le grazie che offre, non a perderle.
Continuamo sul filo spirituale del Catechismo di San Giovanni Paolo II :
2484 La gravità della menzogna si commisura alla natura della verità che essa deforma, alle circostanze, alle intenzioni del mentitore, ai danni subiti da coloro che ne sono vittime. Se la menzogna, in sé, non costituisce che un peccato veniale, diventa mortale quando lede in modo grave le virtù della giustizia e della carità.
2485 La menzogna è per sua natura condannabile. È una profanazione della parola, la cui funzione è di comunicare ad altri la verità conosciuta. Il proposito deliberato di indurre il prossimo in errore con affermazioni contrarie alla verità costituisce una mancanza in ordine alla giustizia e alla carità. La colpevolezza è maggiore quando l'intenzione di ingannare rischia di avere conseguenze funeste per coloro che sono sviati dal vero.
Abbiamo inteso bene cari? La colpevolezza è maggiore quando l'intenzione di ingannare rischia di avere conseguenze funeste per coloro che sono sviati dal vero.
Secondo voi,Maria, con la sua verginità, ha sconfitto tutte le eresie? Si,in piu' San Tommaso d' Aquino ci ricorda:
San Tommaso d’Aquino: “L’umanità di Cristo e la maternità della Vergine sono talmente connesse che chi sbaglia su una necessariamente sbaglia anche sull’altra”. (Commento alle Sentenze, III, d. 4, q. 2, a. 2).
Dunque,
se un culto dedicato a Maria porta un affermazione eretica,allora dovremmo per assurdo affermare che anche il Cuore di Gesu' desidera un culto dedicato a Maria con un affermazione eretica. Questo è impossibile cari,
perche' Gesu' e' la via,la Verità e la Vita. Lo Spirito Santo,che è DIO,mai puo' dare eresie
.
Allora cari, sarebbe stata la Vergine stessa a indicare ai veggenti di MEDJUGORJE questa data come sua natività, nell'apparizione del 1 agosto 1984, chiedendo che per l'occasione le venissero tributati tre giorni di preghiera e digiuno: “Il 5 agosto prossimo si celebri il secondo millennio della mia nascita?
No,perche' PAPA SERGIO I ha proclamato l' 8 settembre come Natività di Maria. Quindi essendo festa liturgica, è eresia affermare che la natività di Maria sia il 5 settembre,perche' Maria come tutti è Nata una sola volta. non due volte.
Santa Domenica con il vero Magistero Cattolico,
San Giovanni Paolo II prega per noi,
Sant' Isaia , prega per noi.
Spirito Santo, prega per noi.

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