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Pacem in Terris, un’Enciclica Dimenticata. Soprattutto dai Leader Cristiani. In questi giorni si è parlato tanto di posizione della Chiesa riguardo alla guerra. Si è tirato in ballo di tutto : persino …Altro
Pacem in Terris, un’Enciclica Dimenticata. Soprattutto dai Leader Cristiani.

In questi giorni si è parlato tanto di posizione della Chiesa riguardo alla guerra. Si è tirato in ballo di tutto : persino spezzoni di vecchi film, battute di attori e comici, scritti vari. Mi pare che però nessuno si sia ricordato di questa bellissima enciclica pubblicata l’11 aprile del 1963. Si era da poco risolta in bene la famosa crisi cubana e il blocco navale di Cuba . Grazie a tre uomini eccezionali come J.F. Kennedy, Nikita Kruscev e Papa Giovanni XXIII si era posto fine ad una intricata vicenda evitando lo scoppio di una terza guerra mondiale . Allora il “Papa buono” pubblicò un’enciclica che, al momento, ebbe molta risonanza ma poi finì nel dimenticatoio.

Articolata in cinque capitoli (i cui titoli sono qui sotto riportati) partendo dal basso l’enciclica risale fino ai vertici della comunità universale illustrando concetti e criteri cui ispirarsi per la pace e la concordia fra tutti i popoli.

I

L’ORDINE TRA GLI ESSERI UMANI

II

RAPPORTI TRA GLI ESSERI UMANI
E I POTERI PUBBLICI
ALL’INTERNO DELLE SINGOLE
COMUNITÀ POLITICHE

III

RAPPORTI FRA LE
COMUNITÀ POLITICHE

IV

RAPPORTI DEGLI ESSERI UMANI
E DELLE COMUNITÀ POLITICHE
CON LA COMUNITÀ MONDIALE

V

RICHIAMI PASTORALI


Compito immenso

A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà: i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani; fra i cittadini e le rispettive comunità politiche; fra le stesse comunità politiche; fra individui, famiglie, corpi intermedi e comunità politiche da una parte e dall’altra la comunità mondiale. Compito nobilissimo quale è quello di attuare la vera pace nell’ordine stabilito da Dio.
Certo, coloro che prestano la loro opera alla ricomposizione dei rapporti della vita sociale secondo i criteri sopra accennati non sono molti; ad essi vada il nostro paterno apprezzamento, il nostro pressante invito a perseverare nella loro opera con slancio sempre rinnovato. E ci conforta la speranza che il loro numero aumenti, soprattutto fra i credenti. È un imperativo del dovere; è un’esigenza dell’amore. Ogni credente, in questo nostro mondo, deve essere una scintilla di luce, un centro di amore, un fermento vivificatore nella massa: e tanto più lo sarà, quanto più, nella intimità di se stesso, vive in comunione con Dio.

Infatti non si dà pace fra gli uomini se non vi è pace in ciascuno di essi, se cioè ognuno non instaura in se stesso l’ordine voluto da Dio. “Vuole l’anima tua — si domanda sant’ Agostino — vincere le tue passioni? Sia sottomessa a chi è in alto e vincerà ciò che è in basso. E sarà in te la pace: vera, sicura, ordinatissima. Qual è l’ordine di questa pace? Dio comanda all’anima, l’anima al corpo; niente di più ordinato” [58].

Oltre a questi RICHIAMI PASTORALI, nel capitolo II si trova un’ampia definizione di “bene comune”, nel capitolo III si parla ampiamente del problema del “disarmo” e nel capitolo IV si parla di “sussidiarietà”.

Sarebbe bene che molti “cattolici” che stanno in sala comandi meditassero bene questa enciclica prima di decidere di scatenare una guerra.

E a me piacerebbe che tra gli amici di SC si aprisse una più serena discussione sulla guerra e la pace.

Pacem in Terris, un’Enciclica Dimenticata. Soprattutto dai Leader Cristiani. : STILUM CURIAE (marcotosatti.com)