Nuove luci sulle profezie della Beata Anna Caterina Emmerick
«Che cosa dunque è più facile dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina?» (Mt 9,5-7).
Oggigiorno, chi si ritrovasse ad entrare in una qualsiasi chiesa cattolica in Italia (ma ciò vale praticamente per qualunque altro Paese nel mondo) troverebbe, subito dopo aver varcato il portone d’ingresso, un flacone di disinfettante, messo sovente nell’acquasantiera, accompagnato dalla scritta “sanificazione”…
Certamente, per chi prima era abituato a frequentare quelle medesime chiese, nelle acquasantiere avrebbe trovato appunto dell’acqua santa, con cui si segnava, compiendo il Segno della Croce: Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo… testimoniando in certo qual modo una sua personalissima, tanto sintetica quanto essenziale, vera e propria “professione di fede”… e quindi, percorrendo poi la navata principale di quella stessa chiesa, si sarebbe tranquillamente inginocchiato, passando davanti al Tabernacolo, dove è custodito “Colui che è” presente in Corpo, Sangue, Anima e Divinità…
Ebbene sì: il fedele sa perfettamente che “ogni ginocchio si debba piegare nei cieli, sulla terra e sotto terra” e che “ogni lingua debba proclamare che Gesù Cristo è il Signore”… ma tutto ciò il vero credente, nei limiti delle possibilità fisiche e circostanziali, lo continua tuttora a compiere.
Tuttavia è da notare come oggi sia davvero curioso il fatto che, alla “santificazione”, sia stata fraudolentemente sostituita la “sanificazione”: due termini morfologicamente quasi identici, dal significato però sostanzialmente opposto: pare come se la santificazione, operazione questa, eminentemente spirituale e soprannaturale, abbia perso la “T” – che qui voglio paragonare alla “┼”, eloquente e magnifica Croce del Signore – e sia miseramente scaduta nella sanificazione,un’operazione viceversa, desolatamente materiale e naturale…
«Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta… il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… vidi la Chiesa di San Pietro in rovina, e il modo in cui tanti membri del clero erano essi stessi impegnati in quest’opera di distruzione…» (Beata A. C. Emmerich).
Ministri del culto obbligati a doversi disinfettare le mani – proprio quelle “mani” consacrate: mani rese talmente speciali, che operano, sì nel mondo e tuttavia non sono del mondo… – poiché prima di andare a prendere la pisside, che contiene il “Prigioniero d’Amore”, Egli vivo e vero, il Medesimo che promise di essere con i suoi “tutti i giorni, sino alla fine del mondo”… oggi, sono proprio i suoiche Lo hanno costretto a “mantenere il distanziamento sociale” – appunto Lui, che se ne sta sempre lì rinchiuso, in un freddo tabernacolo… (ma che occasione avrà mai di contagiare qualcuno?!…) – incredibilmente trattato, sia da chi lo distribuisce che da chi lo riceve, ché in tal modo facendo costoro ne moltiplicano, una volta di troppo, la Sua dolorosa Passione: offerto come “un verme, infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo”… (Salmo 22).
E mentre angosciatamente scrivo tutto questo, sento in me salire dalle profondità del cuore ed affiorarmi sulle labbra una preghiera, la stessa dell’Angelo di Fatima: «O mio buon Gesù: io credo, Ti adoro, spero e Ti amo… Ti chiedo perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano!».
«Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa… Vidi molte chiese che venivano chiuse… Ma io mi trovavo nella chiesa e aprii le porte. Essi [i fedeli] entrarono, sorpresi e spaventati, perché le porte si erano aperte…». Eh, sì… sembra proprio che la veda distintamente, questa nostra Chiesa di adesso (anno 2020), la Beata Anna Caterina Emmerich, esattamente duecento anni prima (anno 1820), tanto che noi oggi siamo in grado di porre, tali mistiche “tessere”, ognuna al loro proprio posto, ammirando così questo, affascinante e drammatico allo stesso tempo, incredibile “puzzle”, che sta sempre più prendendo forma ai giorni nostri, sotto il nostro sguardo ammirato e stupefatto…
È unicamente il vero Pastore a conoscere le Sue pecore, e queste, riconoscendo la Sua voce, Lo seguono, ed Egli le conduce fuori… (Dove?… “Uscite, popolo mio, da Babilonia per non associarvi ai suoi peccati e non ricevere parte dei suoi flagelli.” [Ap 18,4]).
Viceversa il Mercenario, a cui non importa delle pecore, vedendo arrivare il lupo, le abbandona, lasciandole così in sua balìa, ed esso quindi le rapisce e le disperde…
Quanti “accordi” e “non accordi” sono stati stipulati in questi ultimi sette anni: da quello “segreto”, col governo comunista cinese, che di fatto ha abbandonato, ancor più crudelmente di quanto non lo fossero già prima, le “pecore” della Chiesa clandestina, all’arbitrio e alla prepotenza dei funzionari governativi cinesi… sino alle colpevoli omissioni di denuncia, presso i governi islamici, presso quello nazionalista indù, oltreché, presso quelli dittatoriali ed oltranzisti, in difesa della minoranza cristiana…
«Sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati!»
Ma ciò significa che il Signore possiede l’effettivo potere di santificare le anime… però gli odierni scribi, intellettuali, opinionisti e teologi di bassa lega, non considerando affatto l’esistenza dell’anima, tutti presi come sono costoro – e come vogliono far credere anche agli altri – dall’idea che la Vita sia soltanto una funzione biologica e corporale e, di conseguenza, essi poi c’impongono innanzi tutto la “sanificazione”, lasciata penetrare da pastori indegni persino fra le sacre mura…
«Ebbene, proprio a voi oggi, Io dico: “Perché mai pensate cose malvage nel vostro cuore?” – avete infatti osato insinuare che Io abbia addirittura bestemmiato! – e quindi vi domando, a mia volta: “Che cosa dunque è più facile dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina?»
Sergio Russo
Fonte:
www.marcotosatti.com/…/russo-la-santif…