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Mese Mariano LA VITA DEL BEATO ALANO DELLA RUPE Restauratore della devozione e della celebre Confraternita del Santissimo Rosario. ( p. 2°) "Infatti, l'amava così cordialmente, che non poteva non …Altro
Mese Mariano

LA VITA DEL BEATO ALANO DELLA RUPE
Restauratore della devozione e della celebre Confraternita del Santissimo Rosario. ( p. 2°)


"Infatti, l'amava così cordialmente, che non poteva non pensare che soltanto a Lei, che non poteva fare nulla, non dire nulla, non intraprendere nulla, non finire nulla, senza prima salutarla con l'Ave Maria. L’aveva sempre sulle sue labbra, nelle sue predicazioni, nei suoi incontri, nei suoi viaggi e durante le sue attività.
Questa è la testimonianza, che il suo discepolo il V.P. Michel de l'Isle, de Salubre, e confessore dell'Arciduca d'Austria e dell'Imperatore Massimiliano, ci ha lasciato.

Ma come poteva non avere devozione alla Vergine Santa, a Lei, che dopo suo Figlio era debitore della sua conversione e del suo avanzamento nella virtù ? Questa Madre di grazia gli apparve quando si trovava a La Roche, una piccola città del Ducato di Lussemburgo, nell'anno 1460, o, secondo il dottor Martin Navarre, a La Roche de Bretagne.
Questa Madre misericordiosa lo esortò amorevolmente, ad abbracciare con tutto il cuore la pratica del Santo Rosario nel modo in cui suo Padre San Domenico l'aveva istituita, e a predicarla ai popoli e a tutti i vari Stati della Chiesa, assicurandogli che con questa devozione avrebbe riformato la sua vita, avrebbe aumentato le sue virtù, e tutti avrebbero cambiato volto, per evitare i terribili flagelli che la giustizia divina stava preparando come punizione per i crimini, che ricoprivano completamente la terra.

Gli predisse anche, che avrebbe sostenuto delle terribili contraddizioni per il compimento di quest'opera così santa: che l'inferno, il mondo, i falsi fratelli e sé medesimo a causa della sua
debolezza si sarebbero sollevati contro di lui, per distoglierlo, o almeno per rallentarlo dalla pratica e dalla predicazione del Rosario: ma che mettesse la sua forza e fiducia nella sua protezione, e Lei non lo avrebbe mai abbandonato.
Il Padre Alano approfittò delle istruzioni della sua buona Padrona. Per prima cosa praticò la devozione del Rosario con grande fedeltà; non accontentandosi di recitarne uno al giorno, ne recitava diversi con grande diletto e pietà, aggiungendo anche un colpo di disciplina ad ogni Ave Maria. Ma per predicarlo in pubblico, non riusciva a risolversi, se non facendo un'estrema violenza alla sua autostima, e al rispetto umano, di cui era ancora colmo.

Per il fatto che il Rosario era stato di grande voga ai tempi di San Domenico e nel primo secolo del nostro Ordine, ma che tuttavia, a causa della malizia del demonio, e della poca cura, che questa santa Confraternita aveva avuto nel formare gli Ecclesiastici secolari, nelle Chiese nelle quali essa era stato predicato e istituito dal Santo Patriarca e dai suoi Figli, e la peste generale, che nel 1349 aveva spopolato tutta l’Europa e aveva lasciato così poca traccia di questa santa associazione nel cuore dei fedeli, al beato Alano sembrava impossibile di poterlo predicare, senza essere accusato come un innovatore, o un fanatico, almeno in alcune Province, dove era meno conosciuto di altri. "

beatoalano.it/…_ALANO_DELLA_RUPE_Restauratore_della_devozione.pdf

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Mario Sedevacantista Colucci condivide questo
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