Anonimi della Croce: "La diocesi di Torino sceglie la via dell'anatema"

"La Diocesi di Torino sceglie la via dell'anàtema: allontaniamoci al più presto da questi mistificatori e traditori di Cristo" Di Finan Di Lindisfarne

Ho deciso di riprendere l'articolo di Fra Cristoforo perchè trovo agghiacciante che si riesca anche solo a minimizzare come qualcosa di innocuo quello che viene riportato nell'articolo della Stampa.

L'arcivescovo Nosiglia organizza ritiri spirituali per preparare i giovani sodomiti alla fedeltà reciproca.

Prosit!

Qui non parliamo di una Chiesa che pecca di buonismo o ingenuità. Siamo al contrario davanti a un qualcosa di estremamente dannoso per le anime.
In primo luogo per quelle anime di quei ragazzi che vivono una croce e che purtoppo sono incappati in falsi maestri, i quali, invece di predicare il vero, fomentano l'inganno.

Ecco cosa viene dichiarato:

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La diocesi di Torino dà lezione di fedeltà alle coppie gay. O, meglio, «la propone, perché non vogliamo erigerci troppo a maestri, ma vogliamo dire che anche i gay meritano la fedeltà». Don Gianluca Carrega, responsabile della «pastorale degli omosessuali», racconta di un personale sorpasso negli inviti ricevuti dai suoi amici: l’anno scorso ha partecipato a un solo matrimonio che potremmo definire «tradizionale», di una coppia etero, e a ben tre unioni civili gay.

«È stato bello, ogni volta una festa: quella legge ha portato molti frutti, io li ho visti e li riconosco», racconta il sacerdote che ha ricevuto l’investitura ufficiale dall’arcivescovo, monsignor Cesare Nosiglia.

Il fatto che il Sacerdote in questione, durante il ritiro "spirituale" (bisogna comprendere a quale spirito sia dedicato), dedicherà parole alla FEDELTÀ di COPPIA (SIAMO IN PRESENZA DI OMOSESSUALI) È QUALCOSA CHE NAVIGA NELLA BLASFEMIA, NELLA PERDITA DELLA FEDE E NELLA DISSOLUZIONE DELLA MORALE. La parola tecnica è sfacelo.
Don Carrega definisce la legge Cirinnà con "ha portato molti frutti".

Continua l'articolo:
«La legge può anche non prevedere l’obbligo di fedeltà - spiega don Gianluca - ma riflettendo sull’affettività dei gay, possiamo dire che ciascuno merita un amore esclusivo, unico. La legge può decidere quali siano i requisiti minimi, ma noi vogliamo parlare di qualità del rapporto».

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La diocesi più avanti della Cirinnà? Le aperture di don Gianluca gli sono costate l’accusa, da parte della rivista ultracattolica «Il Timone», di essere un prete «omoeretico». Ma lui agisce in nome e per conto della diocesi, è uno dei pochissimi con un incarico ufficiale di questo tipo in Italia. E non ha paura di parlare di «controsenso» nell’insegnamento tradizionale della Chiesa.

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Una Chiesa che propone tale pastorale è qualcosa di totalmente scellerato.
Doveroso, ovviamente, sostenere Cascioli e il Timone nelle sue precedenti dichiarazioni. E faccio mia la parola 'omoeretico'. La trovo appropriata.

Una precisazione, in aggiunta.
Risulta difficile non attribuire questo andazzo generale al vertice con la 'V' maiuscola, che ha preferito segare un Don Minutella, ma mai interviene per falciare opere diaboliche come quella descritta.

Ecco perchè quando leggo codesti episodi non riesco ad accettare chi cerca di santificare il Papa regnante demonizzando solamente chi gli sta intorno.
Non sono pochi coloro i quali portano avanti tale tesi, compresi alcuni che ammiro e che stimo per la loro difesa della Dottrina Cattolica.
Non riesco ad appoggiare però questo pensiero, arrivati a questo punto, e dopo tanta acqua passata sotto questi dolorosi ponti.

Si moltiplicano ormai i casi di chierici che calpestano le fondamenta del cristianesimo facendola sempre franca, coperti da Vescovi che non fanno davvero nulla per raddrizzare queste piante storte. Sono fatti pubblici, come tanti altri invece condannati dal Pontefice regnante, che però riguardano solo lavoro, immigrazione, bullismo, ecologia e sociale. Ma quelli che riguardano la difesa dei principi negoziabili vedono sempre lo stesso protagonista in prima linea: il silenzio.

Qualcuno può obiettare che sono state fatte omelie contro il gender. Si. Ma quando c'è da intervenire al momento giusto regna il silenzio.

Come non ricordare la dichiarazione: "Il Papa non si immischia nella politica italiana" alla vigilia della legge Cirinnà?

Rimangono al contrario indelebili nelle menti dei fedeli -che spesso ne parlano sui social- dei casi come quello di Don Pusceddu.
Don Pusceddu

A differenza di chi non si immischiò nella politica, questo prete sardo durante una normale omelia del Maggio 2016 nella parrocchia in cui era parroco, decise di tuonare contro una legge che portava alla distruzione della famiglia, ricordando cosa la Dottrina Cattolica dice in termini di omosessualità.
Lesse il passo di San Paolo che si riferisce alla condanna per chi commette peccati come la sodomia e pertanto "merita la morte" (la condanna eterna).
I circoli omosex lo accusarono furbescamente di voler "mandare a morte" gli omosessuali, aggiungendo una petizione per farlo silurare come prete.
Leggete qui:
www.riscossacristiana.it/dichiarazioni-i…

Mons. Miglio

A quanto risulta dai vari articoli, il Vescovo lo rimosse, punendolo.
Seguirono le scuse dell'Arcivescovo (Mons. Miglio) alla comunità LGBT e la frase di Bergoglio: "La chiesa deve chiedere scusa ai gay".
Niente di nascosto o oscuro. Tutto pubblico e manifesto.

Quindi, amici lettori, ci troviamo dinnanzi a una chiesa (possiamo chiamarla in questo modo?) che rimuove un prete che sta leggendo un passo del Vangelo, e non fa nulla contro chi nega il Credo (don Fredo), oppure chi benedice sull'altare coppie omosessuali da poco sposate civilmente (Don Scordato, stessa diocesi di Don Minutella).

Appello all'Arcivescovo Nosiglia: Sua Eccellenza è ancora in tempo per agire correttamente.
Rimuova queste iniziative diaboliche per piacere a Dio
, e non si preoccupi di piacere al mondo. Noi la sosterremo.
Ora le lobby possono pure essere forti, ed è innegabile che andremo verso una persecuzione (anche legalmente parlando) su questi argomenti.

Ma quando saremo davanti al Giusto Giudice, non avremo da temere, e ringrazieremo di aver scelto la fedeltà alla Dottrina di Cristo.
Ed io, personalmente, non vorrei trovarmi nei panni di chi ha predicato che vivere rapporti omosessuali è un dono di Dio che va sviluppato e vissuto nella sua interezza, anche nell'aspetto carnale.

Finan Di Lindisfarne

anonimidellacroce2018
Sam Gamgee
Chi ritiene la sodomia un 'dono di Dio' non conosce quel mondo : legga ' Swallowed by Satan 'di Joseph Sciambra ,e tutto cio' che ha scritto Randy Engel .'Satan' dice niente ?
Filia Mariae condivide questo
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MA SONO TUTTI IMPAZZITI II? ?????