Il processo a Silvana De Mari e qualche riflessione che riguarda il mio processo - Danilo Quinto - 14 luglio 2018

Il 18 luglio, Silvana De Mari sarà processata per diffamazione dal Tribunale di Torino, per una denuncia a suo carico avanzata dal Torino Gay Pride LGBT, archivita dal Pubblico Ministero, ma ripresa dal GIP che ha accolto l'opposizione del Pride e del Sindaco di Torino Chiara Appendino, che si sono costituiti parte civile. Pubblico l'intervista che Andrea Zambrano de La Nuoba Bussola Quotidiana ha fatto al difensore di Silvana De Mari: http://www.lanuovabq.it/it/processo-alla-de-mari-a-rischio-le-tre-liberta-delluomo

A Silvana De Mari, che è una mia carissima amica, vanno il mio sostegno fraterno, un abbraccio affettuoso e le mie preghiere. Chi vuole, può aderire ad un appello diffuso dall'Occidentale in sua difesa (il link è nell'articolo).

Due giorni dopo, il 20 luglio, a Roma, mi presenterò davanti al Tribunale per il processo per diffamazione intentato dai radicali per le parole “servo sciocco”, scritte in corsivo, contenute nel mio primo libro di 6 anni fa, intitolato “Da servo di Pannella a figlio libero di Dio”.

Per la vicenda che mi riguarda, non ci sono appelli da firmare, perchè nessuno li ha promossi, nè tanto meno ci sono articoli da diffondere, perchè nessuno li scrive. Non è un lamento - non m'interessano i lamenti - ma una constatazione. Inviso a tanti cattolici - per ragioni che solo loro sanno e per i quali prego - continuerò la mia battaglia, nel silenzio, nell'indifferenza e nella solitudine.

Dopo molti anni, non mi rassegno ancora a dover ricevere le maggiori persecuzioni da coloro che dovrebbero essere le mie sorelle e i miei fratelli in Cristo. E’ un mio limite, forse, ma se questa e’ la volonta’ di Dio, sara’ sempre anche la mia. Sono stati rarissimi (ed io sono pieno di gratitudine nei loro confronti) i casi di siti e giornalisti cattolici che ne hanno dato notizia. Per non parlare delle associazioni e dei cosiddetti parlamentari cattolici che se ne sono del tutto infischiati. Una cosa e’ andare ad affrontare il “nemico” da soli. Ben altra cosa e’ farlo sapendo che intorno a te c'e’ solidarieta’, che si può esprimere in tanti modi.

C’è chi afferma che “Nessuna voce, in ambito ecclesiastico, si è levata in sua difesa, segno implicito di uno schieramento politicamente corretto in favore della parte avversa”.

Rispondo che la Chiesa non è morta. Anche gli ultimi 60 anni sono nel disegno di Dio e gli ultimi 5 anni di Bergoglio (sui quali ho scritto 2 libri per i quali mi è anche stato sottratto un lavoro) non si possono cancellare. Pensiamo a tutti i sacerdoti che soffrono, intimiditi, minacciati e perseguitati. Il loro martirio non sara’ vano, perchè il Cuore Immacolato di Maria trionferà e schiaccerà la testa del serpente. Forse, ognuno di noi può dare un piccolo contributo di sofferenza e di dolore perchè questo Trionfo della Madre di Dio arrivi presto.
berghy
Questa e' persecuzione! Invochiamo l'intercessione di SAN MICHELE ARCANGELO ! In particolare dopo la comunione eucaristica , come ci insegno' un VERO PASTORE che vedeva lontano ........