Potente Anguera! Parole forti su "grande apostasia", "confusione spirituale" e "grandi verità di fede lasciate da parte", ...

4.730 – MESSAGGIO DI NOSTRA SIGNORA REGINA DELLA PACE, TRASMESSO IL 11/12/2018

Cari figli, sono la vostra Madre Addolorata e soffro per quello che viene per voi.

Dite a tutti che Dio ha fretta e che questo è il Tempo della Grazia.

Ricordatevi sempre: quando il Signore vi parla, Lui vuole essere ascoltato.


NON VENGO DAL CIELO PER SCHERZO.

Vedrete ancora orrori nella Terra di Santa Cruz (*).

Piegate le vostre ginocchia in preghiera.


Non respingete la Grazia del Signore.

Cambiate vita.

Allontanatevi dal mondo e vivete rivolti verso il Paradiso, per il quale unicamente foste creati.

Voi avete libertà, ma aprite i vostri cuori e accettate la Volontà di Dio per le vostre vite.


Convertitevi, perché dalla vostra conversione dipendono molte cose.

Avanti.

Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.

Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.

Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Rimanete nella pace.


(* Nota: Terra di Santa Cruz era il nome dato dai portoghesi al Brasile dopo la sua scoperta)

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4.729 – MESSAGGIO DI NOSTRA SIGNORA REGINA DELLA PACE, TRASMESSO IL 08/12/2018

Cari figli, sono l'Immacolata Concezione.

Vi chiedo di allontanarvi da tutto quello che vi allontana da Mio Figlio Gesù.


Fuggite dal peccato e cercate Gesù che vi ama e vi aspetta a Braccia Aperte.

Voi siete preziosi per il Signore.

Non permettete che la vostra anima sia contaminata dalle tenebre del peccato.

Voi siete del Signore e solamente Lui dovete seguire e servire.

Date il meglio di voi e sarete ricompensati generosamente.

Camminate per un futuro DI GRANDE APOSTASIA E CONFUSIONE SPIRITUALE.


Grandi verità di fede saranno lasciate da parte e MOLTI ABBRACCERANNO FALSE IDEOLOGIE.

Soffro per quello che viene per voi.


Siate forti.

Non vi allontanate dalla preghiera.

Cercate forze nel Vangelo e nell'Eucaristia.

Non tiratevi indietro.


Quando sentirete il peso della vostra croce, chiamate Gesù.

In Lui è la vostra vittoria.


Coraggio.

Io pregherò il Mio Gesù per voi.

Avanti nella difesa della verità.

Questo è il messaggio che oggi vi trasmetto nel nome della Santissima Trinità.

Grazie per avermi permesso di riunirvi qui ancora una volta.

Vi benedico nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen.

Rimanete nella pace.


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APPROFONDIMENTO TEMATICO:
"Io sono l'Immacolata Concezione"

Già a Lourdes (o meglio a partire da Lourdes) la Vergine Maria si era presentata sotto il titolo di Immacolata Concezione. La Santa Chiesa quattro anni prima, aveva proclamato il Dogma presentando questa verità come divinamente rivelata.

Potreste chiedervi perché, trai diversi possibili, abbia questa volta scelto questo approfondimento tematico. La risposta è che vorrei partire, come spunto, da questa ennesima conferma della verità dogmatica dell’Immacolata Concezione fatta dalla Vergine Maria in una sua apparizione per dare spazio ad una riflessione che mi sta a cuore.

Il dogma dell’Immacolata va considerato certamente una pagina epocale della storia della Chiesa per due motivi: innanzitutto per il contenuto stesso e la gloria che ne deriva in Cielo e in terra (l’aspetto statico della verità dell’Immacolata, possiamo dire); ma poi la proclamazione di questo dogma significava la riaffermazione, in quell’epoca di rivoluzione e di disprezzo per la Religione, dei supremi valori ultraterreni e spronava alla mobilitazione dei veri credenti per far trionfare il regno di Cristo e soppiantare quello dei nemici (l’aspetto dinamico).

In effetti la verità dogmatica dell’Immacolata racciude in sé anche una prospettiva dinamica che apre alla dimensione di una militanza cattolica volta ad affrontare il violento attacco di Satana nel mondo e nella società, quel percorso cioè di secolarizzazione del mondo, orchestrato da Satana stesso, che tende ad emanciparsi in modo sempre più radicale e drammatico dal Creatore fino al rinnegamento di Dio e della sua opera. I militanti del regno di Dio sono sostenuti dalla certezza che la loro Regina, l’Immacolata, ha già ottenuto quella vittoria sul peccato - e tutte le sue conseguenze - sul regno di Satana in questo mondo che si incarna nelle varie forme di istituzioni nate dal processo rivoluzionario.

La vittoria sul peccato è cominciata anche per la Chiesa, innestata vitalmente nella vittoria di Cristo e della Vergine, ma si compirà pienamente solo alla fine dei tempi; tuttavia sarà anticipata da quella che sarà la realtà del Trionfo del Cuore Immacolato, il regno di Maria, al quale i veri credenti stanno già preparando la strada.

Mi sono talvolta imbattuto in belle intuizioni che rilevano come il privilegio dell’Immacolata Concezione di Maria non riguardi esclusivamente la Madonna ma, in qualche modo e in maniera diversa, anche ogni credente, perché lo interpella a seguire quella stessa “via di immacolatezza” che, se per la Vergine fu un dono gratuito di Dio, per la Chiesa è frutto di una urgente e preziosa conquista.

In termini più teologici, l'esperto di apparizioni René Laurentin parla di una “valenza apatica” della verità dell’Immacolata Concezione di Maria, cioè di un appello che si trasferisce da Lei alla Chiesa, dalla realtà di ciò che Lei è già e che è sempre stata per grazia alla realtà di quello che noi tutti, in Lei e per suo mezzo, siamo chiamati a diventare:

«La Vergine Maria, Madre del Cristo e dei cristiani, preservata da ogni peccato, attraverso la sola grazia per diventare con l’impegno eroico e irreversibile della libertà, la Madre del Figlio di Dio trascendente, è il prototipo e l’inizio stesso della Chiesa, Corpo mistico del Cristo di cui ha formato il corpo umano, dalla sua gestazione alla sua educazione, alla separazione della vita pubblica fino alla Croce, cammino che si impone come una smentita apparente delle promesse dell’Annunciazione»[1].

Se la Vergine Santa ha voluto che la Chiesa proclamasse il dogma della sua preservazione dal peccato originale e se ha voluto ribadire, riaffermare questa verità dopo qualche anno a Lourdes con tanta solennità, è anche perché tutti noi, a partire dalla consapevolezza di ciò che Lei è, desideriamo diventare simili a Lei, "poveri" di peccato e "ricchi" di grazia [2].

Molto giustamente è stato scritto che «il messaggio della Madonna Immacolata è importantissimo perché Dio – all’umanità che da tempo sembra essersi incamminata sulla strada dell’emancipazione dal Cristianesimo che la conduce inesorabilmente verso la deriva dell’immoralità – offre in dono lo splendore di grazia di Maria come stimolo per la santificazione. Il Concilio Vaticano II, nel paragrafo 40 della Lumen gentium, ha sottolineato la “vocazione universale alla santità”. Ebbene, quando la Madonna appare nel suo splendore immacolato, Ella si manifesta proprio in quella santità alla quale noi tutti siamo chiamati. Quella della Vergine è dunque una chiamata alla Chiesa affinché sia davvero la Sposa di Cristo, “tutta gloriosa, senza macchia né ruga” (Ef 5,27)»[3].

Questa immacolatezza, in effetti, è proprio il fine della vita cristiana e, in questo modo, si potrà assaporare la beatitudine evangelica: «Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio» (Mt 5,8). Questo vedere Dio, questa visione beatifica è il culmine della vita dell’uomo e si compirà pienamente nel Regno dei cieli:

«Questa sarà la tua gloria e la tua felicità: essere ammesso a vedere Dio, avere l’onore di partecipare alle gioie della salvezza e della luce eterna insieme con Cristo, il Signore tuo Dio»[4].

Come attuare questo programma? Semplice: si potrebbe dire che il fine deve diventare anche il mezzo e cioè: il Cuore Immacolato di Maria, che guardiamo come fine a cui tendere, deve diventare anche “la via che ci conduce a Dio”, come disse Maria stessa a suor Lucia di Fatima. Diventerà via se ci consacreremo all’Immacolata, perché per la via dell’offerta incondizionata a Lei diventiamo in qualche modo «Ella stessa vivente, parlante e operante in questo mondo»[5], secondo la luminosa espressione di san Massimiliano M. Kolbe.

NOTE:

[1] R. Laurentin, Lourdes, in R. Laurentin - P. Sbalchiero, Dizionario delle «apparizioni» della Vergine Maria, Edizioni Art, Roma 2010, p. 466 [461-467].

[2] Riflette così Laurentin: «Ma perché Colei che viene in aiuto dei peccatori chiama se stessa più precisamente l’Immacolata Concezione? Non c’è una sorta di contraddizione? Presentarsi così ai peccatori, come la Vergine senza peccato, non è prendere le distanze nei loro confronti? Valeva la pena di discendere al loro livello, per poi mostrarsi come una principessa lontana, estranea alle loro miserie? Questo paradosso ci porta al cuore del messaggio di Lourdes: il senso del peccato e della conversione. Bisogna qui dissipare un errore che ce lo rende oscuro. Noi altri peccatori abbiamo la tendenza a credere che occorra essere peccatori per ben comprendere i peccatori. Ebbene no, non si comprende il peccatore attraverso il peccato perché il peccato non è una tecnica positiva [...]. È peccato nell’esatta misura in cui decapita il bene dell’atto compiuto. Non è dunque fattore di comprensione, ma di oscurità [...]. Per la stessa ragione non c’è vero amore per il peccatore senza odio per il suo peccato. Noi altri peccatori oscilliamo pericolosamente tra durezza e complicità nei confronti degli altri. O condanniamo quelli che fanno il male con un disprezzo farisaico; oppure, se siamo inclini a comprenderli, perdiamo il senso del male: non scusiamo soltanto il peccatore, ma il peccato stesso. Lo tolleriamo, lo approviamo e, quasi quasi, troveremmo che si tratta del più “grazioso peccato del mondo” [...]. Qui esplode la portata positiva dell’Immacolata Concezione. La Vergine è Colei nella quale nessun peccato ha rimpicciolito l’amore [...]. Così Ella realizza idealmente quel sovrano amore per i peccatori che implica, essenzialmente, un odio sovrano per il loro peccato [...]. Tale è il senso dell’appello che indirizza ai peccatori perché si impegnino a fondo nella Redenzione»: R. Laurentin, Lourdes. Cronaca di un mistero, Mondadori, Milano 1996, pp. 264-265. Quanto attuali queste parole nel contesto culturale odierno, della società e della Chiesa stessa, in cui si è proprio facili a scusare il peccato, addirittura a comprenderlo, condividerlo, approvarlo, dandogli pieno “diritto di cittadinanza” tra gli uomini!

[3] L. Fanzaga - S. Gaeta, La firma di Maria, Sugarco Edizioni, Milano 2007, p. 48.

[4] San Cipriano di Cartagine, Epistula LVIII.

[5] Scritti di Massimiliano Kolbe, ENMI, Roma 199, n. 486.
polos
Povero Küng, che con questa faccia tosta dovrai guardare direttamente (e da solo, senza che nessuno della tua cricca ti possa aiutare) negli occhi del tuo Divin Salvatore, nel giorno del tuo giudizio personale!
(Tremendo pensiero...)