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MESE MARIANO Beato Alano della Rupe LO SPLENDORE E IL VALORE DEL SANTISSIMO ROSARIO (incunabolo del 1498) Libro IV. MIRABILE ESEMPIO SU QUANTO SIA UTILE PREGARE IL ROSARIO DELLA GLORIOSA VERGINE MARIA.Altro
MESE MARIANO Beato Alano della Rupe LO SPLENDORE E IL VALORE DEL SANTISSIMO ROSARIO (incunabolo del 1498) Libro IV.

MIRABILE ESEMPIO SU QUANTO SIA UTILE PREGARE IL ROSARIO DELLA GLORIOSA VERGINE MARIA.

Dal momento che, da più di 30 anni,
molti di loro non si confessano, né ascoltano
la Santa Messa, ma tutti, maghi e cultori dei
demoni, si dedicano alle rovinose illusioni
degli infedeli.
Ivi, predica un Sermone sul Mio
Rosario, secondo i quindici peccati, contro i
quali ci sono nel Mio Rosario quindici
medicine, e quasi tutto il mondo soffre per
questi peccati.

Che cosa (avvenne) poi?
Ricevendo il Sermone e tenendolo a
mente, infine, come era stato preannunziato
da Maria, dopo essere stato preso e
percosso durissimamente dai vassalli di quel
Castello, venne condotto al Castello.
Volevano in realtà uccidere lui e i sei
suoi compagni, tuttavia, avendo udito del
prodigio promesso delle bestie orrendissime
sconcertanti sopra (ogni) misura, lo
trascinarono assai velocemente al Castello
e lo presentarono al padrone.

E (il Principe), ascoltando con grande
curiosità le parole sulle bestie loro
coinquiline, agitato per l’enorme spavento,
interrogò (San) Domenico e disse: “Dove hai
saputo che qui dentro ci sono così grandi
pericoli?
E dove sono?
In questo modo, infatti, potremo
evitarli, per non morire!”.
E a lui (San) Domenico rispose: Fai
venire qui presenti tutti gli abitanti di questo
Castello, e vedrai cose terribili, ma non
temere, rimani immobile!”.

Arrivarono tutti, ma le loro damigelle,
fingendo di avere troppe occupazioni,
rifiutarono di venire.
Allora disse (San) Domenico: “Vengano
anch’esse!
E dite loro che in Nome della
Santissima Trinità, e per la Forza dello
stesso Rosario che predico, ordino ad esse
che vengano tutte qui, senza indugio!”.
Si mandò a riferire la cosa (ad esse)!

Tremarono le damigelle, e, pressoché
furenti e bestemmiando Cristo e Maria,
innalzarono un altissimo grido, (e), volenti o
nolenti, per quanto non volessero venire, in
fretta furono trascinate in mezzo a tutti dalla
parola e dal comando di (San) Domenico.
Allora (San) Domenico disse ad alta
voce: “O uomini tutti, armatevi col Segno
della croce, e confidate nella Beatissima
sempre Vergine Maria”.

E (San) Domenico, sollevando in alto la
Santissima Ostia Divina dal seno, disse:
“Esorcizzo voi, o quindici damigelle infernali,
per Colui che vedete nelle mie proprie mani,
affinchè diciate manifestamente, subito, chi
e quali siete, e con quali intenzioni rimanete
qui, e specialmente tu, la prima, la più
superba di esse, confessa le cose (che
avete) finora minacciate”.

Ed essa, con orrido volto, con gli occhi
storti e con massimo fragore disse:
“Maledetto sia il giorno in cui sei venuto qua,
e sia maledetta Colei che con il Suo Figlio
qua ti ha destinato.
Infatti, ci siamo affannati grandemente
per così tanto tempo, ma, ahimè, ahimè,
sono costretta a raccontare il segreto dei
Prìncipi del mondo.
Ella chiamava, poi, Prìncipi del mondo,
i demoni.

Noi tutte – disse - siamo demoni
cattivissimi e scelleratissimi, che stiamo
seducendo da molti anni questi peccatori, e,
tramite loro, molte terre.
E, ahimè, oggi dovevamo precipitare e
sommergere nell’acqua tutti quanti.
Infatti, proprio ora, per invadere una
terra qui vicina, saremmo salite su queste
navi preparate, e ivi era stato a noi concesso
il permesso di sommergere a fondo le navi, e
così avremmo condotto tutta questa turba
di uomini, (erano, infatti, più di 500), oggi, ai
tormenti eterni della Geenna”.

Allora Domenico le disse: “Perché non
hai fatto questo con più rapidità?”.
Rispose lei: “Oh, quanto volentieri
l’avrei fatto! Ma, ahimè, Non ho potuto”.
Ed egli, a lei: “Perché non ci sei
riuscita?”.
Ella rispose: “Hai ascoltato
abbastanza, perché ci vuoi tormentare così
tanto?”.
E (San) Domenico, a lei: “Voglio anche
che tu dica, e per virtù di Cristo (te) lo ordino,
che tu riveli chi sei”.

(Quella) rispose: “Ahimè, ahimè, quella
falsa Cantilena di Maria, la Donna Giudea,
sempre ha impedito questo!
Infatti, tutti costoro, ogni giorno,
Salutavano sempre quella Maria, Avvocata
dei Cristiani, su ordine del loro Principe.
E così Maria ha impedito fino ad ora il
nostro desiderio!”.
(San Domenico) domandò: “E quanto
pregavano durante la giornata?”.
(Quella) rispose: “Sì (tanto), tutti questi
empi pregavano soltanto quanto tu predichi,
cioè il Rosario della nostra Nemica”.

E (San) Domenico, a lei: “E in che modo,
poi, poterono recitarlo ogni giorno?
E dove l’hanno imparato?”.
E lei, a lui: “In antico e fino a poco
tempo fa, esso fu la preghiera di tutti i fedeli,
nel mondo intero, ma, con la nostra astuzia,
ora è quasi caduto in oblio.
Tuttavia tu non smetti di riportarlo
nuovamente, o che dolore, per nostra
massima rovina!
Da qui, moltissime persone portano e
dicono questo numero (150), ma non sannno
che cosa fanno!

(Beato Alano della Rupe
LO SPLENDORE E IL VALORE DEL SANTISSIMO ROSARIO
(incunabolo del 1498) Libro IV)

(LE FONTI di: Beato Alano della Rupe
Il Santissimo Rosario: Il Salterio di Gesu’ e di Maria.)


www.beatoalano.it