Fausto Coppi morì a causa di una errata diagnosi.
Contrasse la malaria in un viaggio in Africa, col suo amico Raphael Geminiani, corridore ciclista francese.
Quest'ultimo, fu correttamente curato e guarì, ma in Francia, miracolosamente secondo alcuni, grazie al semplice uso di chinino secondo tutti gli altri (il nonno dell'idrossiclorochina).
Fausto Coppi invece agonismo in un letto d'ospedale, …Altro
Fausto Coppi morì a causa di una errata diagnosi.
Contrasse la malaria in un viaggio in Africa, col suo amico Raphael Geminiani, corridore ciclista francese.
Quest'ultimo, fu correttamente curato e guarì, ma in Francia, miracolosamente secondo alcuni, grazie al semplice uso di chinino secondo tutti gli altri (il nonno dell'idrossiclorochina).
Fausto Coppi invece agonismo in un letto d'ospedale, sotto le cure di medici che rifiutarono i consigli dei loro colleghi francesi, che stavano guarendo Geminiani, e che pensavano di avere a che fare con una polmonite.
Lo curarono quindi con antibiotici e cortisone, e vigile attesa si direbbe oggi. Oggi anzi non sono ammessi neanche antibiotici e cortisone.
Si gridò allo scandalo. Una nazione intera, una volta tanto unita, bartaliani compresi, pianse il suo campione.

Oggi, dopo 60 anni, tanti e tanti campioni nostrani nonni, zii, padri e madri, professionisti stimati o non, sacerdoti, religiose e religiosi, o se vogliamo italiani ed esseri umani, sono morti, pur senza aver vinto Giri d'Italia o di Francia, senza aver battuto il record dell'ora.
Pianti non da un paese intero, ma solo dai loro cari, che non hanno nemmeno potuto abbracciare o vedere l'ultima volta.

Uccisi, come Fausto Coppi, da cure sbagliate e vigile attesa.
L'attesa dei padroni del mondo che lottano per spopolare il mondo, cominciando dai nostri sconosciuti concittadini.

Come allora, in Francia usano il chinino.
E guariscono.
Qui si fanno invece i cocktails di vaccini, magari sulla spiaggia sotto l'ombrellone: l'unica "cura" secondo i padroni, ammissibile.
mondiali.it

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